Il futuro associativo

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    Anche all’interno della vita associativa alpina è finalmente iniziato il dibattito sul futuro. Il presidente Corrado Perona ha giustamente dato delle indicazioni importanti su questo argomento. 

    Adesso tocca a noi, alpini, dirigenti nazionali, sezionali e soprattutto quelli che sono, a mio modesto avviso, il vero traino di tante Sezioni, i capigruppo. Non possiamo in questo momento di cambiamenti farci trovare impreparati. Dobbiamo creare intorno a noi un humus di crescita e conoscenze di cose alpine. I nostri ideali, l’amore verso la Patria ed il suo ambiente, la solidarietà. Ricordiamoci dei nostri “veci”, delle difficoltà, pericoli, dolori, pene da loro sofferti durante gli anni delle guerre. “Loro” sono riusciti a superare prove ben più dure delle nostre, sono il nostro faro.

    Roberto Vuerich – Valdagno

    Sì, i tempi cambiano, l’alpino un po’ meno. Fortunatamente. Al di là della battuta credo che il lavoro del presidente nazionale miri a raccogliere pareri e indicazioni da parte delle sezioni per iniziare una riflessione basata su dati concreti piuttosto che sugli umori di qualche esternatore di professione. La partita è delicatissima perché la posta in gioco è vitale. Nessuno ha la soluzione in tasca anche se, purtroppo, più di uno crede di averla. Sono totalmente d’accordo sul ruolo fondamentale dei gruppi nella vita associativa.