Il calore degli alpini

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    Gazzetta di Parma: Gli alpini finanziano un ambulatorio per la pediatria . La notizia interrompe lo scorrere di tragedie che invadono ormai i quotidiani. Da 35 anni sono moglie di un alpino e partecipo all’attività del gruppo di Crespellano (Bologna). Non sono solo Adunate e momenti di svago, ma anche di beneficienza, raccolta di fondi per apparecchiature ospedaliere, spese dell’asilo, collaborazione con la Pro loco, restauri della chiesa medievale di Santa Maria in Strada di Anzola. Compenso?Una calorosa stretta di mano, magari accompagnata da un burlengo, un buon bicchiere di vino e un canto alpino. Anche l’immancabile stonato, pur non essendo il Pavarotti della situazione, vuole far sentire a gran voce il suo calore.

    Nadia Negri

    Lei, signora, ha fotografato una realtà diffusa in quasi 4.300 gruppi ANA, in Italia e all’estero, che si adoperano con entusiasmo per essere di aiuto al prossimo. Ma la parte finale della sua lettera descrive, nella sua semplicità, in maniera acuta e veritiera la malattia degli alpini: lavorare per gli altri senza chiedere quanto mi dai? , stare insieme in allegria, trasmettere calore con una canzone che coinvolga tutti. Stonati di rango compresi.