I volontari nelle emergenze

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    Nostri volontari, appartenenti a diverse località del territorio nazionale ci hanno chiamato per esprimere la propria disponibilità ad intervenire nelle varie località delle Regioni Liguria e Toscana coinvolte dai noti fatti alluvionali. Vi ringrazio tutti per questo generoso slancio di solidarietà che fa parte di un consolidato modo d’agire e di vivere il vostro impegno.

    Purtroppo non abbiamo potuto soddisfare tutti per: limitatissime possibilità di pernottamento, utilizzo delle risorse disponibili attigue all’evento, difficoltà di movimentazione sulle arterie stradali occupate dai soccorsi e che per la loro modesta capacità portante non permettevano veloci spostamenti di masse. Circa poi le immagini televisive che mostravano tanti volontari, appartenenti alle più disparate categorie, è indispensabile esprimere alcune considerazioni. Il sistema nazionale di Protezione civile è imperniato sul volontariato. Fin dalle esperienze delle grandi calamità degli anni ’60, (alluvione Firenze) e ’70 (sisma Friuli) si comprese il contributo che il volontariato poteva esprimere.

    Oggi si contano 4.000 organizzazioni di volontariato che sono composte da personale qualificato e dotate di diverse attrezzature necessarie per intervenire in ogni contesto di emergenza, dai terremoti alle alluvioni. Il volontariato di Protezione Civile è autonomo, anche sotto il profilo logistico e del vettovagliamento, al fine di non pesare nei soccorsi degli sfollati. A Genova, un movimento spontaneo di partecipazione della cittadinanza ha visto impegnate centinaia di persone, che hanno contribuito a supportare i cittadini e le attività commerciali danneggiate, a rimuovere i segni del disastro ed a ripulire i luoghi più duramente colpiti. Si tratta di un moto di partecipazione animato da alto spirito civico che non può essere che considerato positivamente.

    È tuttavia necessario, in questo momento, che le attività spontanee di questi volontari siano rese in un contesto di sicurezza degli operatori e nel rispetto delle normative vigenti senza che si verifichino sovrapposizioni o interferenze che rischierebbero unicamente di rallentare e rendere più difficoltosa l’opera di soccorso e di superamento dell’emergenza.

    Giuseppe Bonaldi