I muli alla sfilata del 2 Giugno

    0
    62

    Mi rivolgo a te sperando di trovarti solidale in un pensiero che è in fondo una rabbiosa constatazione, resa provocatoriamente evidente guardando le immagini televisive della sfilata del 2 Giugno. Come certamente ricordi i reparti hanno in gran parte sfilato con uniformi storiche. Bene! Mi piange il cuore sapere che noi alpini non possiamo avere nelle nostre testimonianze storiche la presenza di quell’umile, obbediente, eroico animale, il mulo, che ha condiviso la sua vita con gli alpini in pace e in guerra.

    Renato Sartor – Conegliano (TV)

    Rabbiosa nostalgia per il mulo. Si può scherzarci sopra, indubbiamente. Nel nostro immaginario l’alpino senza mulo quasi non esiste. È venuta negli anni novanta la ventata della “ristrutturazione” dell’esercito e il primo a sparire è stato quel tenace animale. Figuriamoci se avrebbe mai avuto l’onore dei Fori Imperiali! Ci siamo chiesti in molti perché non è rimasto un gruppo di artiglieria da montagna, almeno una batteria someggiata per conservare un patrimonio di conoscenze non necessariamente inutili. In Afghanistan i nostri soldati hanno dovuto ricorrere agli asini per il trasporto di materiali in aree isolate. Nessuno aveva la minima conoscenza di quegli animali ed è stato necessario ingaggiare anche i conducenti. Non si tratta ovviamente di un discorso economico quello che stiamo facendo, parliamo di competenze perdute e con quelle anche tante esperienze e perfino la memoria.