Di scena al Falzarego

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    In genere si dice – e scrive – che “l’esercitazione è perfettamente riuscita”. Ma questa, svolta sulle Torri del Falzarego da alcuni reparti delle Truppe Alpine con il supporto di altre unità delle forze speciali dell’Esercito, è qualcosa di unico. Lo stesso ambiente selettivo montano, con le sue difficoltà che mettono alla prova anche gli stessi specialisti, dimostra il grado di preparazione e di addestramento raggiunto dai nostri alpini ormai prossimi ad affrontare ancora una volta, con i cinque reggimenti della Taurinense, la difficile missione in Afghanistan.

    Una missione che inizia questo mese di settembre per concludersi a marzo dell’anno prossimo, quando la brigata riceverà il cambio dalla Julia. Per molti alpini sarà un ritorno in Afghanistan, essendo dei veterani: hanno acquisito una preziosa esperienza, ma la delicatezza della missione e i rischi che comporta richiedono ugualmente addestramento di alto profilo.

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    In un palcoscenico naturale unico al mondo per bellezza e significato storico, grazie anche ai collegamenti video resi possibili dal 2° reggimento trasmissioni alpino e all’efficace organizzazione logistica del reparto comando e supporti tattici “Tridentina”, le moltissime persone intervenute – tra le quali il nostro presidente nazionale Corrado Perona e alcuni consiglieri nazionali – hanno applaudito sia la dimostrazione tecnico-tattica fornita da 400 alpini appartenenti alle brigate Julia e Taurinense e al Centro Addestramento Alpino, abili nel districarsi in tecniche di progressione in parete e manovre di soccorso create con abilità dal personale istruttore, sia l’atto tattico in cui è stato simulato un episodio verosimile nell’impiego dei militari italiani in operazione.

    Significativa, al riguardo, la presenza degli incursori del 9° reggimento “Col Moschin” e dei paracadutisti del 185° reggimento acquisizione obiettivi, vera novità di questa edizione che, assieme ai Ranger del 4° reggimento alpini paracadutisti, costituiscono la forza selezionata dell’Esercito per operazioni speciali; insieme hanno fornito una dimostrazione pratica del loro alto livello addestrativo che, unitamente all’impiego delle più moderne tecnologie per l’analisi e lo studio del terreno, li rende particolarmente idonei ad agire in situazioni di crisi. Nelle varie fasi dell’esercitazione sono intervenuti anche gli elicotteri dell’Aeronautica della base di Istrana e quelli dei reparti dell’aviazione dell’Esercito, dislocati a Bolzano, Rimini e Casarsa.

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    Al termine dell’esercitazione, il capo di Stato Maggiore dell’Esercito gen. Claudio Graziano, ha espresso il suo entusiasmo al comandante delle Truppe alpine gen. Alberto Primicerj per l’organizzazione e la piena riuscita dell’attività e, ringraziando le numerose autorità intervenute ha ricordato l’importanza di momenti addestrativo-operativi come questo, in considerazione del fatto che la maggior parte degli scenari in cui operano i soldati italiani si identifica con quello montano e prevedono quindi che i reparti siano perfettamente preparati sia dal punto di vista fisico che mentale.