Che tristezza la vecchia caserma

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    Ho letto l’editoriale del numero di marzo de L’Alpino: lo condivido in pieno per lo stile corretto e pacato. Sono stato in Val Pusteria a San Candido a trovare il mio vecchio furiere di quando comandavo (tenentino) gli esploratori/alpieri sciatori in quel di La Thuile: è arzillo, sordo abbastanza, con i suoi 92 anni. Prima sorpresa: nessuno ha saputo indicarmi dov’era la casa di riposo: è conosciuta come “Sozial Zentrum”! La lingua italiana è scomparsa. Ridiscendo la valle: mi fermo a Monguelfo. La caserma non solo non c’è più. Solo la cappelletta resiste, o meglio, finge di esistere. Detriti, sporcizia, lampade staccate, erbacce, piante non curate. Quale tristezza.

    Gen. Aldo Varda – Nus (AO)

    Sui sentimenti, e di conseguenza sui comportamenti di una parte, fortunatamente esigua, degli altoatesini di lingua tedesca nei confronti dell’italianità non c’è molto da dire: non fanno onore. Quello che rattrista invece è il disinteresse dello Stato nei confronti di un patrimonio morale ed economico in dismissione un po’ dovunque in Italia. Le male erbe crescono anche nei giardini di Versailles quando vengono trascurati.