Attizziamo la fiamma

    0
    44

    Tradizione non è vegliare le ceneri, ma attizzare la fiamma . Sembrano quanto mai pertinenti queste parole di Jean Jaurés docente alla Sorbona, storico e uomo politico, ucciso da uno studente nazionalista a Parigi alla vigilia dello scoppio della Grande Guerra in un momento in cui le tradizioni, intese come memoria di ciò che siamo, sembrano venir meno.

    È un’insidia alla quale la nostra Associazione è fortunatamente estranea, nondimeno il pericolo esiste e non appare superflua una presa di coscienza di ciò che siamo, oggi, per poter viaggiare con passo sicuro. Siamo un’Associazione che poggia su princìpi radicati. Lo abbiamo dimostrato a Cuneo con una sfilata che ha dato il senso della compattezza e della forza. Lo abbiamo ribadito con uno splendido raduno del Triveneto ad Arzignano (la città natale di Giulio Bedeschi, di Achille Beltrame e di Bepi De Marzi) il cui Consiglio comunale ha conferito per la circostanza la cittadinanza onoraria all’Associazione Nazionale Alpini nella persona del presidente Corrado Perona.

    Siamo un’Associazione che guarda al futuro, come dimostrano le nuove sedi che vengono inaugurate un po’ dappertutto con un confortante numero di nuovi iscritti grazie al lavoro dei capigruppo e degli stessi soci anziani. C’è un costruttivo apporto da parte dei giovani: sono decine di migliaia e lungi dal desiderare poltrone sono tuttavia pronti ad assumersi compiti di responsabilità. C’è un fermento di attività che impegnano la nostra Protezione civile e migliaia di volontari.

    L’Adunata a Cuneo, città culla degli alpini, ha segnato una tappa sulla strada che stiamo percorrendo lungo i luoghi della memoria. La prima è stata Asiago (e l’Ortigara), la montagna sacra agli alpini, l’anno prossimo, nel 90º della fine della Grande Guerra, sarà Bassano, la città del Grappa. La strada continua, e ci condurrà certamente ad altri appuntamenti significativi.

    Non è un percorso a ritroso, al contrario: sono importanti momenti di vita associativa improntati al ricordo e alla nostra storia ma decisamente rivolti al futuro, consapevoli come siamo di vivere in una società che cambia, che sembra aver perso i punti di riferimento fondamentali, che oggi più che mai ha bisogno di recuperare la memoria del passato.

    Forti della nostra identità, ci confrontiamo con questa realtà impegnandoci a dare nuovi significati ai nostri appuntamenti della memoria, a mantenerne la caratura e le valenze originali, a porre in secondo piano ambiti che non ci sono propri, uniti con una disciplina che non è imposta ma è una scelta, perché viene dal cuore e dall’essere Alpini.

    Certo, saranno necessari momenti di riflessione su alcune questioni, come la flessione numerica sia pur di pochi centesimi in percentuale del numero di soci iscritti, alla quale l’Associazione tutta sta rispondendo con nuove iscrizioni e con il coinvolgimento, in particolare, delle regioni del Centro Sud; e infine la posizione dei soci aggregati, sulla quale il nostro presidente Perona ha annunciato un prossimo approfondito dibattito che partirà dal Consiglio Direttivo Nazionale per interessare sezioni e gruppi.

    Sono segnali di un’Associazione viva e forte, in crescita per iniziative e fermezza di principi che coinvolgono singolarmente ciascun iscritto e responsabilizzano tutti, dal presidente a chi ha cariche rappresentative e di responsabilità, dal vecio’ al bocia’. Non sono impegni da poco, ma siamo partiti bene, continueremo meglio.
    No, non stiamo vegliando le ceneri: stiamo attizzando la fiamma!