Alpino dell’8 ucciso, un altro grave

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    A giornale pronto per andare in macchina è giunta la tragica notizia di un altro alpino ucciso in Afghanistan: è il primo caporalmaggiore Luca Sanna, 32 anni di Oristano, effettivo dell’8º reggimento Alpini di stanza a Cividale del Friuli. È stato ucciso da un terrorista che indossava la divisa dell’esercito afgano, uno dei soldati che i nostri alpini stavano addestrando. Un altro alpino, Luca Barisonzi, pavese, è stato ferito gravemente al collo e al torace.

    L’attentato è avvenuto martedì 18 gennaio, nel primo pomeriggio (ora locale) presso la base avanzata denominata Highlander, nella provincia di Bala Murghab, al confine con il Turkmenistan. È un territorio che i nostri militari contendono ai talebani, nel quale viene creata una cintura di sicurezza, indispensabile per il ritorno a condizioni di vita accettabili, se non proprio normali. In questi villaggi controllati dai nostri soldati torna la gente che era fuggita, riaprono scuole e negozi.

    Proprio quello che i terroristi non vogliono. La dinamica dell’agguato è stata spiegata dal ministro della Difesa La Russa. I due alpini sono stati avvicinati, all’interno della base protetta da quaranta uomini dell’8º reggimento, da quello che sembrava un soldato afgano: aveva in mano un fucile mitragliatore ed indicava il caricatore, come se l’arma si fosse inceppata. A pochi metri di distanza il terrorista ha esploso una raffica che ha colpito in pieno volto Sanna e ferito il suo compagno. Poi l’attentatore è fuggito.

    La notizia di questo nuovo attentato è giunta al ministro nel momento del cambio di comando al vertice della Difesa, presente il capo dello Stato e ha gettato costernazione. Sembrava, in un primo momento, che si fosse trattato di un incidente, poi con il passare delle ore è stato possibile ricostruirne la dinamica, anche perché Luca Barisonzi non appariva in gravi condizioni. Invece si è aggravato durante il trasporto all’ospedale americano di Kandahar, dove è stata accertata anche una lesione midollare per la quale dovrà essere sottoposto ad una delicata operazione chirurgica. Sarà trasferito in Italia appena possibile.

    Torna anche Luca Sanna, avrà i funerali di Stato e gli onori che spettano a un Caduto, poi gli strazianti funerali in Sardegna, dove lo attendeva la giovane moglie, sposata prima di partire per l’Afghanistan. Quando tornerò a marzo le aveva promesso faremo uno splendido viaggio di nozze .

    Pubblicato sul numero di febbraio 2011 de L’Alpino.