Allo show di Costanzo la leva bella. Anzi, no

    0
    267

    I fatti separati dalle idee: è la regola fondamentale del giornalismo pragmatico. Una regola che viene spesso disattesa da troppi giornali: forse è per questo che gli italiani, disamorati da troppa stampa deludente, sono un popolo che legge pochino. Disattendendo questa regola poco diffusa, non stupisce se anche la televisione si adegua per raccogliere consensi e fare audience. Poi, basta aggiungere al titolo del programma la parola show per entrare in una specie di zona franca nella quale fare soporifere trasmissioni a soggetto, dove ogni voce che non segua il canovaccio predefinito viene drasticamente quanto bruscamente zittita. 

    Naturalmente, trattandosi d’uno show, occorre mettersi al riparo dagli imprevisti della platea, stipando la sala di spettatori consenzienti a priori e a prescindere, e per salvare le apparenze mettere in prima fila invitati ai quali non concedere la parola, dei quali applaudire, nel gran finale, la composta, silenziosa, innocua presenza. Un saggio lo ha offerto la trasmissione Maurizio Costanzo show del 4 febbraio scorso.Argomento della puntata, annunciato dallo stesso Costanzo in apertura di serata: La sospensione della leva obbligatoria e le missioni che l’Italia sta facendo e ha fatto . (Sottotitolo, si capirà nel prosieguo, non annunciato: la fine della tassa chiamata leva e, l’apologia tout court dell’esercito professionale).Basta con la leva, dunque.Argomento non privo di interrogativi tuttora aperti, che comporta una seria considerazione prima di tutto sulle conseguenze della sospensione del servizio militare obbligatorio e quindi sulla scelta del sistema di difesa necessario al nostro Paese. E il perché del passaggio all’esercito professionale, il tipo di armamenti, i sistemi d’arma. E poi quale debba essere il trattamento del personale (stipendi e alloggi compresi: attualmente i volontari italiani sono largamente sottopagati rispetto ai colleghi europei). E, infine una quisquilia cosa fare dei professionisti quando raggiungeranno l’età in cui non sono più operativamente idonei alle missioni per le quali è invece indispensabile disporre di elementi giovani: li mandiamo tutti in fureria?Discutere di tutto questo avrebbe comportato dei rischi in uno show popolare; meglio, molto meglio, trattare invece un argomento sul quale il consenso, e la pubblicità, sono assicurati.



    E allora, sotto con la leva obbligatoria. Una tassa sulla gioventù , l’ha definita il sottosegretario alla Difesa Salvatore Cicu, facendo sua un’espressione inventata dell’allora presidente del Senato Scognamiglio: riscosse successo allora, ha sollevato l’applauso dalla compiacente platea anche al Costanzo show. Perché ha continuato Cicu sospinto dal consenso oggi non è più immaginabile che un ragazzo debba perdere un anno della propria vita, se non per scelta, una scelta per raggiungere un obiettivo .Un’altra perla?C’è un ragazzo di leva, alpino, al quale mancano tre mesi al congedo. Costanzo gli chiede come si è trovato. Bene risponde pacato mi sono trovato bene. È stata una scelta che, ripensandoci, rifarei. Un’esperienza decisamente ottima, sotto l’aspetto professionale e umano Ma scherziamo?Mica vorrà dire che facendo il najone si sta bene?Viene subito interrotto. E l’esperienza del rapporto con gli altri? .L’alpino racconta di aver vissuto a lungo a Milano da solo. Poi, trovarmi in caserma con 60 70 persone . Dev’essere stato traumatico , lo blocca Costanzo. No risponde secco il giovane Assolutamente. L’accoglienza iniziale è stata ottima, mi sono trovato subito bene .C’era anche un volontario della brigata Sassari, rimasto ferito a Nassiriya, il caporal maggiore Mori.Era di guardia a una postazione davanti alla caserma dei carabinieri ed ha impedito che, dopo lo scoppio della prima auto bomba, la camionetta che la seguiva finisse contro la caserma. Sparò contro gli attentatori, costringendoli a deviare: evitò che il bilancio fosse ancora più pesante. Cosa ricorda di questa sua esperienza? , gli chiede Costanzo. Fumo, polvere . Dice che qualsiasi altro suo commilitone avrebbe fatto lo stesso e che vorrebbe tornare a Nassiriya se dovesse andarci la sua brigata. Interviene Cicu. Loda il caporal maggiore, che definisce un eroe. Ricordiamo che, con i 12 carabinieri, sono caduti anche due civili e cinque militari della Sassari, fra i quali il tenente richiamato Massimo Ficuciello, figlio del generale Ficuciello.Pausa musicale. E cosa canta una fanciulla?Ma, naturalmente, C’era un ragazzo che come me , versione italiana della canzone pacifista ai tempi della guerra in Vietnam e dello yankee go home . Il riferimento alle missioni italiane in Afghanistan e Iraq è stridente.Sul palco c’era anche Elisabetta Hohevina, graziosa caporale degli alpini, nastrino delle campagne sulla divisa, reduce da Kabul. Costanzo e qualche spettatore le rivolgono domande da fiera dell’ovvio e dello scontato. Sul tipo: il trucco, gli amori (dove?quando?), il parrucchiere, ma fate le stesse cose degli uomini? Quando le chiedono dell’Afghanistan risponde con grande professionalità e maturità. Qualcuno dal pubblico dice che i nostri soldati sono stati mandati in zone di guerra, loro rispondono che non sono partiti per fare la guerra ma per portare la pace. Non fare la guerra significa anche non inventarsi armi di distruzione di massa. Noi non dobbiamo avere nemici né dobbiamo inventarceli , dice Costanzo, introducendo una inutile nota polemica. Sul palco c’è anche un granatiere VFA. Come il caporale alpino, la Hohevina e il volontario della Sassari, sembra perfettamente a suo agio, per nulla in soggezione. Misura le parole, è di una tranquillità disarmante. Questi giovani sono stati la parte migliore della trasmissione: hanno fatto onore alla loro divisa ehanno dimostrato che il servizio militare può essere dedizione e che la leva non è né una tassa né un cuneo nella vita di un giovane, nonostante i tentativi di dimostrare il contrario.Ecco uno stralcio della sua intervista.Costanzo: Lei cosa farà dopo il congedo?Rimarrà, si trattiene, vuol fare carriera ? . Nonostante manchino due mesi, non lo so. Sono contento della scelta che .Costanzo: Ma dice di essere indeciso . Come individuo sono cresciuto. Questi dieci mesi mi hanno dato tanto. Quando vado a casa, in licenza, e racconto ai miei genitori quello che ho fatto, vedo dai loro visi che sono soddisfatti . Però . Non c’è un però. Sono indeciso: si tratta di una vita nell’Esercito, una scelta radicale che non si può prendere alla leggera .Costanzo: Qualsiasi lavoro è una scelta di vita! .Elementare, Watson.Quando arriva il suo turno eccone alcune battute Paola Saluzzi, splendida figlia d’un generale, nipote d’un sommergibilista, cresciuta in un ambiente militare, esordisce: Indossare la divisa è un grandissimo onore. È un fatto importante, un atto di coraggio. Non è come andare allo stadio e sventolare una bandierina Lo sappiamo, lo sappiamo , la interrompe Costanzo spazientito. è una scelta , dice Luca Laurenti che spalleggia Costanzo. parlo del coraggio di un ragazzo che indossa una divisa, ha coraggio , insiste la Saluzzi, manifestando segni di stanchezza.Costanzo: È coraggio anche quello di tanta altra gente . Per esempio ci vuole coraggio anche a fare il medico, il prete e perché no?anche il giornalista. Io pure , ricorda.E poi: Non so se tutti si sarebbero comportati come lui dice indicando il giovane della Sassari reduce da Nassiriya non vorrei vivere in un paese di eroi .Cicu: Il coraggio lo si ha per scelta. Lui ha scelto di avere coraggio .Costanzo: Ma il coraggio prescinde dalla divisa. Io ho paura degli eroi . Aiuto , esclama sorridendo Paola, rivolta al pubblico. Poi, rispondendo a un giovane che, uscendo dal coro, afferma che dopo la strage di Nassiriya è orgoglioso d’essere italiano, dice di aver trovato vergognoso il fatto che molti nostri concittadini si siano ricordati del Tricolore soltanto al passaggio delle bare dei caduti. Dovremmo recuperare il concetto di Patria, come in tanti altri Paesi .C’è un po’ di trambusto. Ne approfitta Cicu per riprendere il ritornello sulla leva, che ormai fa da sottofondo a tutto: Dobbiamo recuperare un corretto senso di Patria, così come dobbiamo essere contenti della soppressione della leva obbligatoria , insiste. La trasmissione finisce con la passerella degli invitati in divisa: sfil
    ano sul palco ufficiali e volontari professionisti delle varie armi. Applausi.



    Vorremmo aggiungere una postilla, riportando quanto affermò l’estate scorsa al pellegrinaggio sull’Adamello il sottosegretario Cicu. Prendiamo il brano dalla cronaca apparsa su L’Alpino. Il sottosegretario alla Difesa Salvatore Cicu ha parlato dei valori d’identità nazionale, di solidarietà e di sostegno agli altri che ha potuto apprezzare nei due giorni in cui è rimasto fra gli alpini (tutti provenienti dal servizio di leva obbligatorio, n.d.r.) sull’Adamello e che l’ANA spera possa testimoniare nelle sedi istituzionali. E, rivolgendosi a Parazzini: Lei ha fatto bene a ricordare al ministro La Loggia e al sottoscritto il compito del governo e delle istituzioni, che non possono dimenticare che gli alpini sono un’identità di ieri ma soprattutto una identità di oggi e di domani . Fin qui Cicu versione Adamello, fra gli alpini (di leva). Poi c’è un Cicu anti leva in televisione e infine un Cicu parlamentare che vota la sospensione della leva. Il primo non sembra molto coerente con gli altri due, ci consenta, signor sottosegretario.Quanto a Costanzo, un bravo per aver dato una spintarella alla leva, vorremmo anche una trasmissione su quanto ha affermato l’anno scorso il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Ottogalli, al Centro alti studi della difesa, e cioè che con la sospensione della leva mancheranno trentamila uomini e che la capacità operativa dell’Esercito sarà gravemente compromessa. E che il nuovo modello di difesa va ripensato, che serve praticamente tutto: dagli armamenti moderni alle abitazioni per i professionisti. Ecco, sarebbe interessante non restare in superficie con lo show, ma approfondire un po’ più seriamente. Sai allora che applausi dalla platea, che audience