Alla Bandiera del 32 guastatori Taurinense le medaglie del XXX e del XXXII guastatori

    0
    229

    Guadagnate dai mitici battaglioni sul fronte russo e in Africa settentrionale.

    L’evento era nell’aria, almeno sin da quando i guastatori alpini del XXX/32º rgt. Taurinense erano nuovamente tornati nei Balcani, ad inizio estate 2005, per demolire manufatti resi pericolanti dalla guerra, per aprire nuove strade e, soprattutto, per concorrere ad eliminare quelle miriadi di mine che sono disseminate in tutto il territorio e che, anni dopo la fine del conflitto, continuano ad insidiare la vita della gente.

    Quando i ragazzi del XXX rientreranno dalla loro missione di pace in Bosnia, si sussurrava allora in Brigata, alla Bandiera del 32º guastatori alpini verranno assegnate le decorazioni che nell’ultimo conflitto mondiale furono meritate da due mitici reparti della specialità. Il XXX battaglione guastatori del Corpo d’Armata alpino in Russia, infatti, in sei mesi di aspra lotta condotta tra la sponda destra del Don, Rossosch e Nikolajewka dal luglio 1942 al gennaio 1943, sacrificò oltre tre quarti del proprio organico di guerra per contenere l’avanzata della valanga di corazzati sovietici. In epica gara con gli alpini, i genieri dimostrarono di aver ben meritato la penna nera assegnata alla specialità pochi anni prima, nel 1935. Anche il comandante del XXX, maggiore Vincenzo Mazzucchelli di Morazzone, cadde da prode tra i suoi soldati, ed al reparto venne assegnata la Medaglia d’Argento al Valore Militare.

    A migliaia di chilometri di distanza in direzione Sud Ovest, tra il gennaio 1941 e il giugno 1942, un altro battaglione di guastatori del Genio, il XXXII, fucina di valorosi , si era a sua volta guadagnato la Medaglia di Bronzo battendosi bravamente contro gli anglo americani in Africa settentrionale. Oggi quelle decorazioni luccicano sul puntale della Bandiera del 32º reggimento Genio guastatori della brigata alpina Taurinense.

    Ve le ha affisse, la mattina del 16 dicembre scorso, il generare di Corpo d’Armata Ivan Felice Resce, comandante delle Truppe alpine, durante un sobria cerimonia alla caserma Cavour di Torino che, accanto al col. Giovanni Musso, comandante del reggimento, al col. Silvio Biagini, vice comandante della brigata Taurinense, alla figlia della Medaglia d’Oro Paolo Caccia Dominioni (che proprio nei ranghi del XXX, nel 1942, aveva conseguito il brevetto di guastatore), ha visto presenti i rappresentanti del Governo nazionale, della Regione Piemonte, della Provincia e della Città di Torino. Il nostro presidente Corrado Perona ha scortato il Labaro dell’ANA che ha sfilato davanti alle compagnie inquadrate, accompagnato dai consiglieri Carlo Bionaz, Alfredo Nebiolo ed Adriano Rocci.

    I vessilli di cinque sezioni e settanta gagliardetti, insieme alle moltissime insegne delle altre associazioni d’arma ed a quella dei reduci del I battaglione Genio alpino che appartenne alla Divisione Taurinense, risplendevano al sole mentre, a chiusura della Messa al campo, una giovane voce di soldato leggeva la Preghiera del Guastatore Alpino, scritta nei giorni duri della guerra e così anelante ad una pace giusta e vera: Muti dinnanzi all’infinito Amore che stese sopra la montagna il cielo, Signore Iddio noi ti preghiamo in armi, noi guastatori alpini .

    Adriano Rocci