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domenica, 28 Aprile 2024

Lotterie sul cancro?

Nel periodo di Natale come ogni anno organizzate la lotteria a favore di associazioni che fanno ricerca sul cancro. Vorrei esprimere il mio parere in quanto noto che si fa raccolta fondi per associazioni che utilizzano la pratica ignobile, superata, crudele e inutile che è la vivisezione. 

NOSTRI MUSEI: Canove, memoria di due guerre

Il museo di Canove, curato dal locale gruppo alpini, è un importante percorso snodato in quattordici sale per una superficie di circa seicento metri quadrati di esposizione dedicata alla Grande Guerra, più una sezione riservata alla seconda guerra mondiale. È allestito in via Roma 68, nell’edificio che originariamente era la stazione ferroviaria di Canove: lo si incontra percorrendo la provinciale, a circa tre chilometri da Asiago. Il museo dispone di numerose raccolte tematiche, organizzate in modo da fornire una chiave di lettura dell’evento bellico e di reperti che costituiscono il tema di fondo museale.

Quegli alpini con il manganello

Che tristezza! L’altro giorno ho dovuto recarmi in città e sul piazzale della stazione ferroviaria ho incrociato una “ronda” formata da un carabiniere e da due ragazzi in divisa d’alpino che portavano un vistoso sfollagente nero al fianco.

Ritorno sul Don 1941-1943

Protagonisti i reduci trentini dalla Campagna di Russia sul Don e gli alpini in particolare, nella cerimonia di inaugurazione della mostra “Ritorno sul Don 1941-1943” a Trento, nelle Gallerie di Piedicastello, lo scorso 4 dicembre. L’iniziativa è della Fondazione Museo Storico del Trentino in collaborazione con il “Museo centrale della grande guerra patria” di Mosca e l’Università statale agraria di Voronezh (Vgau). È la mostra sulla guerra degli italiani in Unione Sovietica, che va letta non solo come la tragica ritirata alpina nel gennaio 1943, ma come la storia di quella sventurata spedizione nel contesto della “guerra di sterminio” condotta dalle truppe tedesche in URSS.

Il cappello negato

L’Alpino di agosto/settembre (pagg. 4-5) riporta più volte l’importanza del cappello alpino consegnatoci durante il servizio militare. Mi commuovo nel leggere: “Lacrime sul cappello rubato” di Baggio, da Treviso, così come è chiara, e un po’ severa la risposta data a Pezzolato, di Avigliana, che rivendica il diritto di portare il cappello alpino, negato, nonostante la sua passione. 

ASTI – Mombercelli, un Tricolore lungo 80 anni

Mombercelli è stata avvolta nel tricolore per l’80° anniversario di fondazione del locale Gruppo e di quello di Belveglio. Nonostante l’inclemenza del tempo, sono giunti numerosi Gruppi da tutta la provincia di Asti, Alessandria e Savona, ognuno con il proprio gagliardetto, accolti da striscioni di benvenuto. Il ritrovo è stato alla Cantina Terre Astesane, poi le autorità militari, civili e religiose, la banda di Mombercelli, gli alpini ed i simpatizzanti si sono trasferiti nella chiesa di San Biagio, dove la cerimonia è entrata nel vivo con gli interventi del capogruppo di Mombercelli Giuseppe Aresca, del sindaco Chiara Castino, e del consigliere nazionale Stefano Duretto. Erano presenti, tra gli altri, per la sezione di Asti Mario Aresca, Giorgio Carrer, Elio Poncibò.

Militari NATO e alpini varesini lungo la linea Cadorna

Duecento militari del presidio del Corpo d’Armata di reazione rapida della NATO di stanza alla caserma Ugo Mara di Solbiate Olona comandato dal gen. C.A. Giorgio Battisti, alpino, che comprende, oltre ad italiani, ufficiali di 15 Paesi dell’Alleanza Atlantica, unitamente ad alpini della sezione di Varese con il loro presidente Francesco Bertolasi, hanno effettuato una marcia di addestramento lungo un tratto della Linea Cadorna, con partenza e arrivo a Cuasso al Monte.

MARCHE – Ad Acquasanta l’86° raduno sezionale

Con gran senso di ospitalità, dignità e capacità di realizzazione, gli alpini di Acquasanta Terme (Ascoli Piceno), capogruppo Giulio Buatti, hanno organizzato l’86° raduno sezionale delle Marche cui hanno aderito rappresentanze di penne nere da molte parti d’Italia, con la presenza del consigliere nazionale Salvatore Robustini. Cerimonie civili, militari, religiose si sono susseguite alla presenza di varie autorità territoriali immergendo in un bagno di gioiosa partecipazione la cittadina termale compresa tra il Parco Nazionale dei Sibillini e quello dei Monti della Laga. Il presidente della sezione Marche, Sergio Mercuri, nella sua allocuzione ha dato spazio al particolare significato del raduno nel 150° dell’Unità d’Italia e ha riconosciuto il gruppo alpini di Acquasanta come uno dei più infaticabili della Sezione.

Sogno un Natale…

Sogno un Natale, dove mettendosi per un minuto ad ammirare l’universo con la sua infinita grandezza, ci trasmetta quell’energia positiva di immaginare e pensare. Sogno un Natale, dove fermandosi un secondo ad osservare il sole con i suoi raggi colorati, riesca ad illuminare le nostre idee e ci trasmetta tanto umano calore.

Grazie, Massimo!

Zaino a terra per Massimo Mangili, che per oltre 10 anni ha lavorato in sede nazionale come addetto alla corrispondenza e magazziniere. Ha deciso di godersi la meritata pensione per dedicarsi a tempo pieno ai nipotini Mattia e Tommaso e alla sua famiglia. Alpino del 5°, negli anni 1960-1961 ha prestato servizio al 17° corso ASC alla SMALP di Aosta e in seguito a Malles Venosta, btg. Tirano e a Merano, nell’Edolo.

Volontari, ma sempre Alpini

Le Unità degli alpini che oggi risiedono nella regione Trentino Alto Adige sono dislocate nelle principali città dei fondovalle. Volendo percorrere idealmente da nord a sud la regione, poco dopo aver superato il valico del Brennero si scende a Vipiteno, attuale sede del 5° Alpini. Il 5°, erede della disciolta brigata alpina “Orobica” con tradizionale reclutamento nelle provincie lombarde, è uno dei reggimenti di fanteria alpina attualmente in forza alla brigata alpina “Julia”.

SVIZZERA – Cerimonia all’ambasciata di Berna

L’ambasciatore italiano in Svizzera, Giuseppe Deodato, ha invitato una delegazione di alpini del gruppo di Ginevra, guidati dal capogruppo Antonio Strappazzon, ad una cerimonia in onore del col. Luciano Repetto, addetto militare presso l’ambasciata italiana a Berna, per la fine del suo incarico a causa della chiusura dell’ufficio di rappresentanza militare italiana a Berna. Erano presenti autorità civili e militari. Il generale dell’esercito svizzero Roberto Fisch ha elogiato il col. Repetto per il suo operato.

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