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lunedì, 13 Maggio 2024

Il Premio “Martiri di Cefalonia” al capitano Todisco del 9° Alpini

Il premio “Martiri di Cefalonia” è stato tributato a L’Aquila al capitano degli alpini Francesco Todisco, in forza al 9° Reggimento. L’importante riconoscimento concesso dall’associazione culturale Vox Militiae, che annualmente conferisce il premio a personalità o enti pubblici particolarmente sensibili alle tematiche del mondo militare, ha gratificato la professionalità del capitano Todisco quando, al comando di un convoglio di mezzi militari, in occasione di un attentato terroristico subìto lo scorso anno in Afghanistan, veniva investito dall’esplosione di un ordigno posto sul ciglio della strada.

Un quadro, non un piastrino

Ne L’Alpino n. 9, ottobre 2011, a pag. 35, si dice:”…Carmela riceve da Respighi il quadro con il piastrino” (cerimonia di Roccaraso). Preciso che quello che appare non è il quadro contenente il piastrino, ma un quadro offertomi dalla famiglia Cicone sul quale sono riportati dati biografici dell’alpino disperso. 

“Siamo al passo dei migliori reparti stranieri”

Il generale Alberto Primicerj si trova ormai da tre anni a Bolzano, al vertice delle Truppe alpine. È tempo di porgli qualche domanda sulla sua esperienza di militare e di comandante. Ufficiale che si contraddistingue per la propensione alla concretezza, all’operatività, alla linearità dei rapporti, manifesta la sua vocazione alpina fin da giovane, senza incertezze, tanto che ai tempi dell’Accademia quando gli viene sottoposto un foglio per la scelta della specialità scrive nelle tre caselle di opzione: alpini, alpini, alpini. È facile quindi parlare della vita militare con franchezza. Ma sentiamolo.

MODENA – Prignano: Adunata sezionale e 80° del Gruppo

La 69ª Adunata della sezione di Modena si è svolta quest’anno a Prignano sulla Secchia in occasione dei festeggiamenti per l’80° di fondazione del Gruppo guidato da Guerrino Costi e l’intitolazione di una piazza agli Alpini. La festa è iniziata il sabato - in un paese vestito di tricolore - con l’alzabandiera e la partecipazione di una folta rappresentanza di alunni delle scuole che hanno portato una gaia nota di tricolore. Successivamente è stata inaugurata una mostra storica al Centro Civico, dove ha avuto luogo la premiazione dei ragazzi vincitori del concorso “Alpini Sempre”.

Sfogliando i nostri giornali

La nostra stampa.

Leva obbligatoria

Leggo la “lettera al direttore” de L’Alpino di novembre (pag. 4), e nella risposta a Massimo Tessitore si dice che la leva obbligatoria è stata sospesa da un governo di “segno opposto a quello attuale”, ovvero un governo non presieduto da Berlusconi. Premesso che scrivo il giorno dell’insediamento del nuovo governo Monti, devo sottolineare un errore non da poco, visto che il giornale è andato in stampa prima di quest’ultimo avvenimento.

Il gen. Fausto Macor vice comandante delle Truppe alpine

Il generale di Divisione Fausto Macor è il nuovo vice comandante delle Truppe alpine e Comandante della Divisione Alpina “Tridentina”. Il passaggio di consegne con il gen. D. Gianfranco Rossi è avvenuto lo scorso 18 novembre al Palazzo Alti Comandi di Bolzano, alla presenza del comandante delle Truppe alpine gen. C.A. Alberto Primicerj. Il gen. Macor ha assunto il prestigioso incarico al termine di un intenso lavoro in Patria e all’estero, l’ultimo dei quali presso il Consiglio Atlantico della NATO a Bruxelles quale Addetto per la Difesa e di Forza Armata, Capo dell’Ufficio Addetti e Consigliere Militare della Rappresentanza italiana. Il gen. Rossi che è stato vice comandante dal 19 aprile 2010, assumerà a breve un nuovo prestigioso incarico.

SARDEGNA – Un grande raduno intersezionale

Una bella sezione quella sarda, forte e coesa, nonostante l’esiguità numerica (circa 400 soci). Per la seconda volta Nuoro ne ha ospitato il raduno e l’allestimento di un centro operativo e di ristoro con bandiere e manifesti ovunque. È iniziato con l’alzabandiera nella piazza principale e il ricordo dei Caduti alla presenza del prefetto Pietro Lisi, del sindaco Alessandro Bianchi, del consigliere nazionale Cesare Lavizzari, di numerose autorità militari e civili e di molti cittadini.

Obiettivo sulla montagna: la foto dell’anno è di Enzo Isaia

Enzo Isaia è il vincitore della rubrica “Obiettivo sulla montagna” del 2011. La sua bella fotografia, pubblicata su L’Alpino di aprile, è stata giudicata la migliore dopo una combattuta votazione di redazione. Bravo Enzo e complimenti da tutti noi.

C’erano una volta… cinque brigate alpine

Nel 1945, al termine della seconda guerra mondiale, la ricostituzione delle Grandi Unità alpine era ostacolata dal trattato di pace non ancora firmato e dalla precaria situazione economica e sociale del Paese stremato da una guerra durissima combattuta anche sul territorio nazionale. Con il trattato di pace firmato a Parigi il 10 febbraio 1947 e l’adesione dell’Italia alla NATO il 4 aprile 1949, il Paese può iniziare a riorganizzare le proprie Forze Armate. È in questo contesto che tra il 1949 ed il 1953 vengono costituite cinque brigate alpine con il compito della difesa dei confini nord-orientali ripercorrendo l’idea di Perrucchetti del 1872. La prima è la Julia, quindi la Tridentina, la Taurinense, l’Orobica e infine la Cadore. Ma ripercorriamone la storia.

CADORE – Gruppo di Calalzo, classe 1921

Non succede spesso che un Gruppo alpini sia nato prima della Sezione di appartenenza. È quanto è accaduto al gruppo di Calalzo, fondato nel 1921, un anno prima della formale costituzione della sezione cadorina. Il 90° è stato celebrato a Calalzo, che ha ospitato anche il 23° raduno sezionale, con la partecipazione di molti alpini, autorità militari e civili e rappresentanze delle associazioni combattentistiche e d'arma. Il sabato incontro ufficiale nella sede del Comune dove Bergamo, già presidente della Sezione negli anni ’70, ha illustrato le ragioni della intitolazione del Gruppo ai "Fratelli Fanton", figure storiche per il paese di Calalzo, mentre il gen. Perelli ha rievocato pagine inedite della storia alpina con un intervento dal titolo "Sui sentieri della memoria".

Gli alpini nella storia d’Italia (11ª puntata)

Dall’armistizio alla ricostruzione

LA LOTTA DI LIBERAZIONE

Dopo l’8 settembre 1943 (quando le truppe italiane, sparse su tutti i fronti della guerra, furono lasciate senza ordini e senza indicazioni, esposte alla rappresaglia tedesca) e sino alla conclusione del conflitto, la storia degli alpini si fraziona in tante storie individuali, come quella di tutti gli altri Corpi dell’esercito: venti mesi di tribolazioni, di lotta, di resistenza, molti con i gruppi partigiani al nord, alcuni con i reparti alleati che risalivano la penisola, altri nei campi di prigionia russi o dietro il filo di ferro dei lager di internamento in Germania: venti mesi carichi di sofferenze e di speranze, che riscattavano gli anni bui della dittatura e preparavano l’Italia repubblicana. Di queste esperienze sono state lasciate numerose testimonianze, ma è impossibile distinguere, nei movimenti convulsi di quel periodo, ciò che è patrimonio degli alpini in quanto Corpo dell’esercito, da ciò che è patrimonio collettivo della nazione.

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