VARESE – Un anno… per non dimenticare
In tutto il Paese si ricorda il centenario della Prima Guerra Mondiale che si concluderà nel 2018 quando ripenseremo alla Vittoria finale e ai sacrifici ad essa legati. Gli alpini di Porto Ceresio hanno voluto ricordare quei momenti in cui tantissimi uomini sacrificarono la loro vita per la Patria, con l’allestimento di una mostra storica sulla Grande Guerra curata nei minimi particolari da Salvatore Ferrara. In evidenza documenti, libri, reperti di battaglia e armi usate.
89ª ADUNATA NAZIONALE ASTI
I fucilati di Cercivento
Ho letto dei fatti che mi hanno colpito e che riguardano le fucilazioni dei soldati che si rifiutavano di combattere. Fra questi figurano quattro alpini del btg. Monte Avernis, 109ª compagnia: alp. Ortis Gaetano Silvio di Naunina, alp. Matiz Basilio di Timau, alp. Cordazzi Giovanni Battista da Forni di Sopra, alp. Massaro Angelo Primo da Maniago, fucilati ingiustamente il 1º luglio 1916 davanti al muretto del cimitero di Cercivento (Udine), colpevoli d’aver suggerito una via alternativa (cosa che avvenne dopo la loro fucilazione) al progettato primo d’attacco alla cima orientale del Cellon per sorprendere gli austriaci.
Realizzare un sogno
Come si passa da un’idea a un progetto condiviso? Come lo si realizza? Per gli alpini la risposta a queste domande è semplice: abbiamo una grande storia alle spalle da poter raccontare, una grande passione verso il presente da poter testimoniare e una grande visione del futuro al servizio della nostra Patria e di chi ha più bisogno. Questi sono i semplici ingredienti che conditi con la nostra innata capacità di stare insieme in modo conviviale, ci rendono riconoscibili e capaci di affrontare e vincere qualsiasi sfida. Così è nata un’idea. Attorno a un tavolo, una sera a cena in una trattoria di Torino, alla vigilia della prima Conferenza sul Centenario della Grande Guerra organizzata dall’Ana lo scorso ottobre.
Tutto per la Patria
Da come vedi e come capirai non sono né colto e né attrezzato per una bella e buona scrittura. Sono un alpino che come tanti, o tutti, leggono con vivo interesse quanto riportato sul nostro giornale, specie le lettere al direttore.
La nostra Preghiera
Non voglio entrare in ennesima polemica sulla nostra Preghiera. Si è già scritto tanto. A me piace così. Ogni sua frase ha un preciso significato e quando la sento tanti pensieri mi vengono alla mente.
Per chi ha bisogno
È stata lanciata a L’Aquila, dopo la meravigliosa Adunata nazionale del maggio 2015, l’iniziativa ecclesiale di supporto alla meritoria campagna benefica internazionale di raccolta di occhiali usati, per permetterne il “riciclaggio” (a seguito di apposita opera manutentiva e di selezione) ed il successivo invio dei materiali raccolti e trattati a persone poco abbienti in Paesi esteri.
Solo bugie
Chi scrive è un ex del 3º/’67, che ha perso la confidenza con la penna. Essendo a riposo forzato per via di una gamba rotta mi diletto con la lettura. Giorni fa ho finito di leggere il libro “Terroni” di Pino Aprile e sono stato colpito da questa frase: «… certo non aiuta proporre che nel Corpo degli alpini i settentrionali abbiano un bonus di 500 euro e i meridionali no; che vada in galera chi butta le carte per strada, ma solo se napoletano…».
Viareggio: sfratto per gli alpini e i marinai
Dall’articolo di fondo del direttore Belpietro, apparso sul quotidiano “Libero” del 21 febbraio scorso: “A Viareggio, il sindaco del Pd ha sfrattato le associazioni dei marinai e degli alpini, per fare posto agli extracomunitari.
LA SPEZIA – Il segreto dei Marò
«Le prove a favore dell’innocenza dei marinai Massimilano Latorre e Salvatore Girone sono schiaccianti e l’impianto accusatorio indiano è molto fragile». Il giornalista Toni Capuozzo ha ribadito questa sua convinzione, convinzione non ideologica, ma dettata da quella “religione dei fatti” che l’etica gli impone, anche presso la sede della Sezione di La Spezia davanti a un pubblico numeroso e appassionato (nella foto), accorso per seguire la presentazione de “Il segreto dei marò”, fortunato volume del reporter friulano, edito da Mursia. L’appuntamento, organizzato da Fabio Pini e sostenuto dal Centro Studi Ana sezionale, è inziato con una telefonata tra il Presidente della Sezione Alfredo Ponticelli e il marò Latorre (che è a Taranto da quando è stato colpito da ictus).
Senza titoli, eppure uomini di valore
Come direbbe Camilleri, sono un ottantino che da un anno ha deciso di chiudere bottega e, nel limite delle proprie condizioni fisiche, dedicarsi a tutto ciò che la corsa a perdifiato della vita non gli ha permesso. Finalmente il telefono tace e trovo anche il tempo di seguire alcuni programmi televisivi.
Orgoglio alpino
Buongiorno, sono un giovane amico degli alpini, figlio di un alpino e cresciuto in una famiglia a pane e alpini. Con questa e-mail voglio solo far conoscere una mia delusione che mi farà prendere di sicuro la decisione di togliermi dal gruppo amici alpini del paese dopo dieci anni.