Amici degli alpini

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    Recentemente il nostro Capo Settore ha esposto al nostro Gruppo per la discussione, le proposte di modifica al regolamento dello Statuto che riguardano gli aggregati e gli amici degli alpini. Il nostro Gruppo, pur riconoscendo con gratitudine ed affetto il valido e concreto aiuto che i suddetti offrono volontariamente ai Gruppi, ha votato no all’unanimità a tale proposta. 

     

    Consapevoli che molti Aggregati e amici partecipano alle Adunate Nazionali, che sfilano in molti con un cappello alpino tarocco, noi tutti diciamo che l’Ana è esclusiva di chi ha prestato giuramento alla Repubblica ed al Tricolore ed ha fatto il militare nelle Truppe Alpine. Nessun’altra ufficializzazione riteniamo opportuna. Volete gratificare ufficialmente gli amici degli alpini? Create un’Associazione parallela aggregata all’Ana, che abbia una sigla propria, un proprio Statuto e regolamento e che abbia la possibilità di sfilare separatamente dai gruppi ma senza Cappello alpino, questa una nostra idea. Quando gli alpini si saranno estinti del tutto, loro, con la loro Associazione di amici degli alpini, continueranno a trasmettere alle future generazioni le nostre tradizioni ed i nostri Valori. Io personalmente aggiungo che se il Cdn, pur con un’eventuale e possibile maggioranza di sì nazionali, accetterà che un solo alpino socio in disaccordo per tale motivo, lasci l’Associazione, fosse anche a favore di 10, 100, 1.000 aggregati, ebbene il Cdn confermerà che degli alpini soci non gli interessa proprio nulla e che si è venduto esclusivamente al dio denaro. Cordiali saluti.

    Mario Carlo Romagnoli


     

    Chi ti scrive è un novantenne amico degli alpini che ti ringrazia per l’editoriale apparso sull’ultimo numero del nostro periodico. Hai ragione, chi frequenta gli alpini si rende conto che lo stare con loro dona letizia. Peccato però che, come tu stesso ammetti, gli alpini siano in estinzione; da qui la necessità di non disperderne il lievito per “insegnare al mondo a continuare ad amare”. Il suddetto editoriale mi dà lo spunto per avanzare una richiesta-proposta che avevo già fatto, senza esito, al precedente direttore, cioè quella di valorizzare gli amici che frequentano i Gruppi alpini sparsi in tutta Italia. Anche nell’ultima riunione dei presidenti di Sezione è emersa la preoccupazione della diminuzione degli iscritti all’Ana tanto che nel corso della stessa è stato avanzata l’idea di proporre concretamente il ripristino del servizio di leva, cosa difficile per lo spirito anti-militare (anche pseudo- militare) che alberga nei politici italiani. Nella riunione summenzionata è stato ribadito che nelle sfilate ufficiali i Soci debbano collocarsi in fondo al proprio gruppo di appartenenza senza il Cappello alpino. Giusto, ma allora perché non inquadrare regolarmente gli amici autorizzando un berretto con una scritta che li qualifichi per quello che sono ed evitare che creino una specie di esercito di Franceschiello, soprattutto nei mesi invernali, quando il freddo obbliga ad indossare berretti anonimi e diversi fra loro? Ciò darebbe loro ancor più orgoglio di appartenenza. Cosa ne pensi? Potrebbe essere una buona idea da sottoporre all’Ana?

    Sergio Bono Gruppo Carnate, Sezione di Monza