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sabato, 27 Aprile 2024

Esercitazione Anxanum

“Anxanum 2015”, pronunciarlo è quasi uno scioglilingua e potrebbe benissimo essere il nome di una nuova specialità medicinale. In realtà è tutto più semplice: si tratta della denominazione latina della città di Lanciano (Chieti), in cui a inizio ottobre si è svolta l’esercitazione di Protezione Civile del 4º Raggruppamento. 

Vajont, un’alba nuova

Nel buio di una notte d’autunno, nel silenzio di un paese per lo più addormentato tra le montagne che fan la guardia, venne il vento, l’acqua, venne la morte. Era il 9 ottobre 1963. La furia dell’onda provocata dalla frana del Monte Toc, sfiorò Erto e Casso e piombò sulla Valle del Piave, travolse Longarone, Castellavazzo, Rivalta, Pirago, Villanova e Faè.

Il col. Carfagna all’8º Alpini

Si è svolta presso la Caserma Francescatto di Cividale del Friuli, alla presenza del comandante della brigata Julia gen. B. Michele Risi, la cerimonia di cambio del comandante dell’ 8º reggimento alpini tra il col. Matteo Giacomo Spreafico e il col. Giuseppe Carfagna. 

“A Te, sublime Pellegrina”

Due sono i momenti che rendono la Festa della Madonna del Don una cerimonia veramente speciale: la donazione dell’olio delle lampade sull’altare della Sacra Icona e l’omaggio alla tomba di padre Policarpo Narciso Crosara a Montecchio Maggiore. 

Fratelli d’Europa

Il 3 ottobre uno splendido sole e un cielo terso sono stati la degna introduzione al 1º Raduno degli alpini in Europa. Le penne nere giunte da numerose Sezioni in Italia e all’estero hanno portato giovialità, schiettezza, cordialità spontanea e trascinante, inondando la verde Vallonia di colori, suoni, emozioni antiche ma sempre attuali. Per due giorni i nostri connazionali emigrati tanti anni fa, con i familiari di prima e seconda generazione, guardando gli alpini, con i vessilli e i gagliardetti arrivati a far loro visita, hanno respirato a pieni polmoni la ventata di aria pura e vivificante dei luoghi d’origine.

Un sogno per lo Scerscen

Ci sono cerimonie che più di altre, per diversi motivi, ci colpiscono. Quella che si svolge alle pendici del ghiacciaio dello Scerscen è una di queste. La storia forse non è nota a tutti: qui il 1º aprile del 1917 una valanga travolse il rifugio Musella, morirono otto alpini del 5º reggimento, un sopravvissuto riuscì a raggiungere il sovrastante rifugio Marinelli da cui partì in soccorso una colonna di alpini skiatori che fu travolta da una successiva valanga.

Cuor di generale

Al telefono, il giorno precedente, si premura di chiedermi a che ora arriverò per incontrarlo. Vuole accertarsi che non sia troppo presto, perché quando si incontrano le persone, bisogna essere presentabili e, a una certa età, i ritmi richiedono tempi più lunghi. Solo quelli del fisico però. Perché l’intelligenza corre veloce anche sui binari dei cent’anni. Tanti ne compirà Enzio Campanella il prossimo 20 dicembre. 

Mille alpini in Libano

Lo scorso 14 ottobre la brigata Taurinense ha dato ufficialmente il cambio alla brigata aeromobile Friuli nella guida del settore Ovest di Unifil, in Libano.

Per i Caduti d’Oltremare

Il 4 ottobre si è svolto a Bari il pellegrinaggio al sacrario dei Caduti d’Oltremare, organizzato, come ogni anno, dalla locale Sezione Ana. Uno dei momenti più toccanti è stata l’inedita, commovente intonazione della “Preghiera dell’Alpino” da parte del coro Stelle Alpine di Bari che ha accompagnato, con i canti, le varie fasi della celebrazione. Alla manifestazione, oltre ai gonfaloni della Regione, della Provincia e del Comune, erano presenti i vessilli delle Sezioni di Modena, Torino, Abruzzi, Molise e numerosi rappresentanti delle Forze Armate e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma. 

Amicizia e solidarietà

Sabato 17 e domenica 18 ottobre Busto Arsizio ha aperto il cuore e le braccia agli alpini lombardi, emiliani e romagnoli. La città, cuore pulsante dell’industria tessile fino a qualche decennio fa ha dimostrato, oltre all’interesse per l’industria, anche una dimensione umana che sa apprezzare chi tramanda e diffonde quasi per osmosi quei valori che sono alla base di una serena e pacifica convivenza civile.

La fierezza di sempre

I ritmi e i gesti sono sempre gli stessi e testimoniano certo l’attaccamento alla tradizione. Nel fare degli alpini, però, c’è qualcosa di più: il piacere di incontrarsi fisicamente, la necessità di caricare le batterie riflettendo sui sacrifici dei nostri Padri e soprattutto un’attenzione alla propria terra che rende differente ogni incontro.

Benemerenza all’Ana

Le molteplici attività di soccorso svolte dai volontari della Protezione Civile dell’Ana durante l’emergenza terremoto che ha colpito nell’estate del 2012 il territorio padano dell’Emilia Romagna, sono state premiate dai principi di Borbone-Parma con la Medaglia d’Argento del Principe ai Benemeriti della Sanità pubblica.

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