Due sono i momenti che rendono la Festa della Madonna del Don una cerimonia veramente speciale: la donazione dell’olio delle lampade sull’altare della Sacra Icona e l’omaggio alla tomba di padre Policarpo Narciso Crosara a Montecchio Maggiore.
L’alzabandiera, la deposizione di corone ai Caduti, la sfilata sono momenti importanti, il vestito visibile di una manifestazione che poi si scopre essere intima, religiosa, volta al ricordo di quei “mille fantasmi in grigioverde” della famosa canta di Bepi De Marzi e Carlo Geminiani.
Ricordando le centinaia di alpini rimasti nelle steppe russe il Presidente della Sezione di Conegliano Giuseppe Benedetti ed Elio Pongibò, vice Presidente vicario della Sezione di Asti, hanno tradito una partecipazione emotiva che il pubblico ha colto come la prova che negli alpini sopravvivono ancora robusti sentimenti di sincera passione, di condivisione, di pietà.
Alle celebrazioni ha partecipato il nuovo sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro che ha apprezzato lo “spirito” alpino e si è offerto di collaborare nell’edizione solenne del 2016, in occasione del cinquantesimo. L’atto di dedicazione alla Madonna del Don, grandissima preghiera introdotta dal past-president Beppe Parazzini nel 2002, è stato letto dal Consigliere nazionale Renato Genovese a chiusura della cerimonia con l’emozionate sottolineatura musicale del coro Marmolada di Venezia.
La rievocazione della vicenda storica della Madonna del Don in piazza Ferretto è stata tenuta dal Presidente della Sezione di Venezia, Franco Munarini che ha ricordato come proprio nello stesso giorno, l’11 ottobre 1920 nasceva, 95 anni fa, la Sezione di Venezia. Altro momento importante della giornata è stata la visita alla tomba di padre Policarpo a Montecchio Maggiore.
Un incontro che si è trasformato in un pellegrinaggio dal 1997, anno in cui venne traslata la salma del padre in una nuova sepoltura a cura degli alpini veneziani e di Mestre e con il contributo dei Padri Cappuccini. Remo Chilese, Capogruppo di Montecchio ha accolto gli ospiti all’arrivo al cimitero e presso la sede del Gruppo.
Erano presenti il Capogruppo di Mestre Alberto Bonfiglio, le Sezioni di Vicenza e Valdagno con i vice Presidenti vicari, Venezia e Trento, rappresentata da Pietro Calvi che ben conobbe padre Crosara. (f.m.)
ATTO DI DEDICAZIONE ALLA MADONNA DEL DON
Maria, Madre del Signore Gesù,
Signora della Neve e delle montagne,
in quest’ora di letizia e di grazia,
in cui abbiamo offerto l’Olio della lampada che arderà per tutto l’anno,
a nome di tutti gli Alpini caduti sui diversi campi per l’adempimento del dovere
e di quelli che servono ora la Patria nelle molteplici opere di pace,
noi ci rivolgiamo a Te,
sublime Pellegrina verso l’Infinito,
Stella del mare e Regina della Pace.
A Te, Madre del Don,
tutto il popolo degli Alpini di ieri e di oggi si consacra.
Sopra di esso non scenda mai la notte dell’indifferenza,
della dimenticanza e dell’incredulità.
Aiutalo a essere una vera chiesa e casa di fede,
di solidarietà e di amicizia.
Regina della Pace, rendici operatori e costruttori di pace.
Ci affidiamo a te.
Vigila su tutti noi e in particolare sui nostri Alpini impegnati al di là dei nostri confini.
Essi si muovono senza odio o rancore alcuno
nell’unica prospettiva della pace.