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lunedì, 12 Maggio 2025

Quei Caduti, parte di ciò che siamo

Sono passati 69 anni dalla leggendaria ritirata di Russia, ma 70 anni fa il gen. Messe era già in quella terra con un forte contingente italiano e si contavano i primi Caduti, feriti e congelati. Il comandante del CSIR (Capo di Spedizione Italiano in Russia) aveva capito che i nostri soldati correvano grossi rischi in uno scontro tra giganti: lui poteva opporre all’avversario il valore di tenaci combattenti, non divisioni corazzate o caccia bombardieri. Cercò di dissuadere Mussolini ad inviare nel 1942 un’armata di 230 mila uomini. Non fu ascoltato e tantomeno promosso. Poi le cose andarono come tutti sanno.

PARMA – Bedonia: in migliaia all’adunata sezionale

Grande festa a Bedonia per l’adunata sezionale e il 90° di fondazione della sezione di Parma, iniziato il venerdì con un incontro delle scolaresche con i reduci Nelson Cenci e Carlo Vicentini e la proiezione di un DVD sulla ritirata di Russia opera del reduce trentino Guido Vettorazzo. Nel pomeriggio inaugurazione di due mostre: la prima sulle divise degli alpini curata da Giampaolo Brianti, la seconda su cartoline, distintivi e medaglie dell’ANA, curata da Guido Vanni, vice presidente della sezione di La Spezia. Nel pomeriggio in sala consiliare a Bedonia, alla presenza del presidente nazionale Corrado Perona, presentazione dell’adunata sezionale.

MILANO – Il gruppo di Lodi ha 90 anni

Il Gruppo di Lodi ha compiuto 90 anni e li ha festeggiati con una serie di manifestazioni ripagate dall’affetto e dal calore della gente. La Messa, il sabato nella chiesa di San Gualtiero, ha dato il via alla giornata di celebrazioni. Alla sera presso l’Auditorium della Banca Popolare di Lodi gremito di pubblico, si è tenuta la terza rassegna corale cittadina chiamata “LiberCanto”, inserita nei festeggiamenti con la partecipazione del coro dei congedati della brigata Tridentina.

La leva che non c'è più

Ricordo, con un pizzico di orgoglio la manifestazione che la nostra Associazione organizzò a Roma, accompagnati dall’allora presidente Giuseppe Parazzini, asserragliati dalla Mobile all’interno di Piazza Navona a cantare e suonare l’Inno di Mameli. La nostra decadenza iniziò quel giorno. Si formarono allora due correnti di pensiero: i duri e puri ed i possibilisti.

Il mulo Celestino

La fotografia del mulo all’ingresso dell’Osteria del Castello, apparsa su L’Alpino di febbraio mi ha riportato alla memoria un gustoso racconto dello scrittore Giovanni Piubello, veronese d’origine e mantovano d’adozione, dal titolo “Il mulo e le frasche”. Vi si narra del mulo Celestino che trascinava il suo carretto carico di verdura e frutta e il padrone, al quale non dispiaceva il vino, lo abituò a fermarsi davanti alle osterie che avevano come insegna delle frasche.

Il cimitero di Milovice

Non ero a conoscenza della cerimonia commemorativa al Campo di Milovice (Repubblica Ceca), diversamente avrei potuto unirmi. Complimenti agli organizzatori per la meritoria iniziativa in favore dei nostri Caduti alpini e di tutti i nostri soldati combattenti della prima guerra mondiale ivi internati e inumati.

ARGENTINA – Una bella giornata con il coro La Plata

Il coro alpino del gruppo di La Plata, sezione Argentina, accompagnato da famigliari e amici, ha festeggiato con un pranzo campestre il 48° anniversario di fondazione della sezione Argentina e il 47° compleanno del coro. È stata una giornata meravigliosa, che si è chiusa con le nostre belle canzoni alpine.

In giro per castelli millenari

Bolzano è anche una città di castelli, in armonia con la sua storia millenaria. Quattro in particolare, sono da visitare.

Premiati un paese e una famiglia

“Noi alpini apparteniamo alla comunità locale ed una prova tangibile è proprio questa meritevole iniziativa della sezione ANA Cadore che attua pienamente i principi alla base della nostra Associazione”. Così Corrado Perona ha commentato in chiusura di cerimonia, la 16ª edizione dei “Riconoscimenti di merito ANA Cadore”, svoltasi come tradizione nella sala del palazzo storico in piazza Tiziano, a Pieve, davanti a numerose autorità e ad un folto pubblico, con la rappresentanza di tutti i gruppi ANA della Sezione. In apertura, dopo il saluto del sindaco Maria Antonia Ciotti, che ha annunciato l’intitolazione di una piazza al 7° Alpini, l’introduzione del presidente della sezione Antonio Cason, che ha riassunto la storia di questi “Riconoscimenti” nati nel 1980 per una felice idea dell’alpino Guido Buzzo.

Le targhe sui Caduti

In questi giorni sto portando a termine una ricerca sul Sacrario di Colle Isarco in provincia di Bolzano che raccoglie i resti di 87 militari della Grande Guerra. Di questi 30 sono alpini. Le autorità altoatesine, con il beneplacito dell’ex ministro Bondi, hanno deciso motu proprio di “depotenziare” i tre sacrari che sorgono nella provincia italiana, apponendo ai piedi dell’ossario tabelle multilingue che definiscono “monumenti fascisti” l’ultima dimora dei nostri Caduti.

Concerto in Croazia

Correva l’anno 1967 quando alcuni alpini del quartiere San Zeno lanciarono l’idea di formare un coro. Fu presto fatto e nacque il coro alpino “San Zeno”. Renato Buselli si improvvisò maestro, avendo nel suo “zaino”, un buon orecchio, un enorme entusiasmo e la conoscenza della musica. I fondatori, poco più di una dozzina in tutto, si riunirono in una saletta dell’Antica Trattoria Tripoli ed iniziarono ad imparare le prime cante. I primi contatti con il pubblico furono ristretti agli abitanti del quartiere di San Zeno, nel teatrino della parrocchia o all’aperto. Poi, man mano che il coro cresceva di numero e di qualità, i primi concerti e rassegne corali, gli interventi alle Adunate.

UDINE – A Maria Plain la festa dell’amicizia

A Maria Plain, anfiteatro naturale che domina Salisburgo, si è svolto il 25° Internationalen Friedenswallfahrt, festa di chi si riconosce nei valori di alpina solidarietà e fratellanza sentiti e vissuti da tutti coloro che rispondono con entusiasmo a questo appuntamento annuale. La Messa è stata celebrata anche quest’anno dal sacerdote Hans Paarhammer e sottolineata dalla fanfara militare di Salisburgo, diretta da Oberst Ernst Herzog. Sono seguiti i saluti delle numerose autorità civili e militari austriache ed in particolare quelli di Heinz Fischer, presidente dell’Austria, e del borgomastro Josef Hohenwarter.

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