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sabato, 27 Aprile 2024

L’ULTIMO INVERNO DI GIOVANNI 1942-1943

L’autrice Lucia Danzo, è nipote di Giovanni Tosato, artigliere del gruppo Udine, mai tornato dalla Campagna di Russia: i genitori e la sorella lo aspettarono per anni. Pubblica in questo libro le sue lettere dal fronte salvandole così dall’oblio e, con esse, i suoi ricordi di bambina.

ALPIN FA GRADO

La storia del gruppo di Novi Ligure e la biografia del ten. Aldo Zanotta MOVM, a cui è intitolato. Non manca il ricordo degli alpini novesi caduti.

ALBO D’ORO DEGLI ALPINI

Il libro di Curiel, pur trattando delle guerre che hanno funestato il XX secolo, non è un vero e proprio testo di storia. Dà voce a quegli uomini che, indossando l’uniforme alpina, hanno combattuto e sono morti per tener fede a un giuramento.

MONZA – Chiuse le manifestazioni del 150°

A Monza al teatro “Binario 7” si è tenuta l’ultima delle 18 conferenze organizzate per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia, con la partecipazione di molte associazioni culturali presenti in città. Possiamo dire che, su questo tema, vi è stata una sentita partecipazione corale, con richiesta di coinvolgimento anche di una rappresentanza dell’ANA nazionale per la manifestazione di chiusura. Ciò ci ha molto onorato per il riconoscimento cittadino e, per la disponibilità del presidente Corrado Perona che non ha esitato a darci l’appoggio. Sono intervenuti il consigliere nazionale Cesare Lavizzari ed il past-president Beppe Parazzini. C’era anche il socio milanese Gianluca Marchesi, che ha partecipato attivamente alla serata portando riflessioni sul coinvolgimento della gente, suo argomento tipico anche nei nostri CISA.

CANADA – A Welland il ricordo dei Caduti

Il 6 novembre gli alpini del gruppo di Welland, sezione di Hamilton (Canada), guidato da Doro Di Donato, dopo la Messa celebrata in onore dei Caduti di tutte le guerre, hanno deposto una corona al monumento che sorge davanti a “Casa Dante” (ritrovo degli italiani). La corona è stata portata dal vice capogruppo Gabriele Labricciosa e dal giovane Carlo Capostagno (che vediamo nella foto con divisa da cadetto), nipote dell’alpino Alfonso Bianchi deceduto da qualche anno. Dopo gli onori ai Caduti gli alpini, con un centinaio di amici, hanno partecipato ad un rinfresco preparato dalle signore.

Sfogliando i nostri giornali

La nostra stampa.

PARMA – Pontremoli: il raduno dei gruppi della Lunigiana

Si è tenuto a Pontremoli il 17° raduno alpini della Lunigiana, organizzato dai gruppi di Pontremoli e Zeri della sezione di Parma e dai gruppi di Bagnone, Villafranca in Lunigiana e Tresana della sezione di La Spezia. Si comincia il venerdì con l’esibizione dei cori alpini Monte Orsaro di Parma e Monte Sillara di Bagnone presso il Teatro “La Rosa” di Pontremoli, gremito in ogni ordine di posti, alla presenza del sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini e del consigliere sezionale Renato Atti.

L’incanto magico del Grappa

Dapprima un tremito di freddo, poi la bruma… infine l’aria, quell’aria che ha modellato i fianchi delle montagne, che ha scavato le rughe profonde dei nostri veci; quell’aria che ha inciso tracce indelebili nel mio modo di essere connotando la mia identità ed attivando quei processi che mi riportano alle origini con umiltà e gratitudine. E da lassù il mio sguardo si perde verso quel mondo in cui ho imparato a leggere la realtà, a vivere il tempo, ad alimentare quel sentimento di appartenenza che unisce le penne nere di oggi e di ieri.

“Cuneense, andouma prou!”, avanti!

Venerdì 13 gennaio ore 14: dalla stazione di Ceva inizia il viaggio lungo la linea ferroviaria Ceva-Ormea, sulle tracce della tradotta che se andò con tanti giovani dell’Alta Val Tanaro per la tragica Campagna di Russia. L’iniziativa ha aperto il fine settimana dedicato, in collaborazione con il Comune, al 69° anniversario della battaglia di Nowo Postojalowka del gennaio 1943, che segnò il calvario della Divisione Martire.

Gli alpini nella storia d’Italia (12ª puntata)

Da due battaglioni a cinque brigate

Concluso il conflitto mondiale, l’Italia è un paese a “sovranità limitata”: il regime armistiziale e la presenza del governo militare alleato, unitamente alle difficoltà economiche dovute a cinque anni di conflitto e di bombardamenti, impediscono di affrontare la ricostruzione con la rapidità che molti vorrebbero. Entro questa cornice storica (che troverà sollievo solo con l’ingresso nell’Alleanza Atlantica del 1949), anche la rifondazione delle Truppe alpine subisce rallentamenti: dagli iniziali due battaglioni (“Piemonte” e “L’Aquila”) che avevano partecipato alla guerra di Liberazione, alla formazione delle cinque brigate che hanno costituito l’organico del Corpo sino agli anni Novanta (“Julia”, “Tridentina”, “Taurinense”, “Orobica”, “Cadore”), trascorrono otto anni.

Bolzano e il trilinguismo

Bolzano è una città strategica che sorge in un punto attraverso il quale si è obbligati a passare per poter raggiungere le vette, considerate tra le più belle al mondo, delle Dolomiti. Montagne che sovrastano ed insieme avvolgono l’agglomerato urbano che ospita cittadini appartenenti a tre madrelingue diverse. Escludendo gli stranieri, il 73% della popolazione del capoluogo altoatesino è di madrelingua italiana, il 26,3% di madrelingua tedesca e lo 0,7% di madrelingua ladina, una lingua romanza legata alle antiche popolazioni celto-romane stanziatesi in passato sulle Dolomiti.

Lo spirito alpino

Sono un maresciallo dell’Aeronautica Militare Italiana in pensione, e ancora oggi dopo anni di assenza dalla vita attiva dell’Arma sono fiero di aver fatto parte di questa grande e moderna Arma, ma sono altrettanto fiero di essere iscritto all’ANA. Ho sempre guardato al Corpo degli alpini con rispetto e ammirazione, ma da quando vivo la maggior parte dell’anno a Danta di Cadore ho imparato ancor più ad amare gli alpini; quassù si tocca con mano quanto questo Corpo sia unito e solidale. Ognuno, all’occorrenza, mette a disposizione di tutti il proprio tempo libero, la propria arte, il proprio lavoro, e quando servono anche le proprie disponibilità economiche. Sono una fucina di valori, di solidarietà, di amore per il bello, di convivenza civile.

Giuseppe Iovino – Danta di Cadore (BL)

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