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sabato, 11 Maggio 2024

Il gen. Bernardini al comando delle Forze Operative Terrestri

Il generale di Corpo d’Armata Roberto Bernardini è il nuovo comandante delle Forze Operative Terrestri (Foter) di stanza a Verona. Ha sostituito il generale di C.A. Francesco Tarricone che ha assunto l’incarico di direttore generale per il personale militare, presso il ministero della Difesa, ritornando così nell’ambito interforze dello Stato Maggiore della Difesa. La cerimonia del cambio, particolarmente solenne, è avvenuta alla presenza del capo di Stato Maggiore dell’Esercito gen. Claudio Graziano e in videoconferenza di tutti i comandanti dei reparti delle Forze Operative Terrestri schierati sul territorio nazionale, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, ed i comandanti dei reparti impegnati in Afghanistan, Libano e Kosovo.

Nell’emergenza neve, a soccorrere la gente

Mentre scrivo, sono ancora in corso le residue attività di soccorso, che ci hanno visto profondamente impegnati sul territorio che ha interessato nei giorni scorsi, con un’ondata inusuale di maltempo, le regioni del centro del nostro Paese: Emilia Romagna, Marche, Umbria, Molise, Abruzzo, Lazio, ecc. La risposta alla chiamata da parte dei volontari è stata ancora una volta generosa e professionale. L’attività di soccorso è iniziata il 2 febbraio in Emilia Romagna, la prima delle regioni che ha visto impegnati nostri volontari a supporto e gestione delle Colonna Mobile Regionale. Per quattro giorni, 25 volontari si sono alternati nelle attività di soccorso e di pronto intervento alla popolazione; i volontari hanno anche predisposto dei ponti radio per permettere adeguate comunicazioni con le squadre sul territorio.

“Con lo spirito che abbiamo ereditato”

Sul piazzale della scuola Nikolajewka di Brescia, realizzata dagli alpini per aiutare ragazzi in difficoltà, sabato pomeriggio, 28 gennaio, si è svolta la commemorazione della battaglia sostenuta dalla Divisione Tridentina 69 anni fa per rompere un accerchiamento che avrebbe portato all’annientamento decine di migliaia di soldati. Avvenimenti lontani, ma sempre presenti nella memoria di noi tutti e in particolare dei reduci Ugo Balzari, Giobatta Danda, Beniamino Salvadori, Angelo Viviani, Rino Daldosso, Domenico Pasi, Luigi Sottini e Agostino Floretti che si ritrovano ogni anno per ricordare tanti compagni rimasti nella steppa, ma anche per osservare nei loro volti i segni del tempo e contare le assenze.

GORIZIA – A Cormòns il piastrino di un Caduto

Significativa la breve cerimonia che si è svolta nel municipio di Cormòns dove il sindaco, Luciano Patat, ha consegnato ai famigliari di un Caduto cormonese disperso in Russia, l’artigliere alpino Guido Luisa classe 1915, il suo piastrino ritrovato dallo storico gen. Antonio Dessy durante alcune ricerche in Russia.

Alto Adige in cucina: il meglio di due mondi

Si direbbe cosa facile per i cuochi altoatesini diventare grandi e famosi, perché questa terra offre il meglio della qualità e creatività. Essi possono lasciarsi ispirare dai sapori decisi della tradizione contadina o avventurarsi nella fantasiosa diversità della gastronomia italiana. Un connubio particolarmente riuscito che si esprime sia nei ristoranti, in carte menù di varietà incredibile, sia nelle case, dove la cucina casalinga propone il pranzo tradizionale per poi cedere il passo alla cena con i knödel (canederli) allo speck. A proposito di canederli: ogni valle ha i suoi. I tradizionali sono quelli allo speck, ma anche quelli ai formaggi, o con le erbe, o le albicocche (quand’è stagione) non sono male.

COMO – Simone Cristicchi racconta la guerra in Russia

...Li Romani in Russia, racconto di una guerra a millanta mila miglia… è un monologo dell’attore e cantante romano, presentato in anteprima a Mosca nell’ottobre 2010 alla rassegna internazionale del monologo. Fra le iniziative legate al 150° dell’Unità nazionale, lo spettacolo è stato proposto dagli alpini comaschi a Tremezzo. L’attore, interpretando i molti personaggi del racconto, propone la storia di fanti della brigata Torino nella Campagna di Russia. L’abitudine a sentire le stesse vicende con accento veneto, bergamasco, piemontese, ha incuriosito gli spettatori che questa volta hanno seguito il racconto in dialetto romanesco.

Il “Forca di Presta”, presenza ANA negli Appennini

Tra le varie proprietà della sede nazionale: il Soggiorno Alpino di Costalovara, il rifugio Contrin in alta val di Fassa e il rifugio Cecchin al Lozze, da alcuni decenni è stato “adottato” anche il rifugio “Medaglia d’Oro al V.M. Giovanni Giacomini” a Forca di Presta, a quota 1.550, situato nel territorio del comune di Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. Un rifugio alpino sui generis, che potrebbe essere appenninico perché, contrariamente agli altri fratelli sull’arco alpino, è situato nell’Italia centrale, al confine fra tre regioni: Marche, Umbria e Lazio. Una posizione strategica nel territorio nazionale che permette all’Associazione Nazionale Alpini di essere presente in modo più capillare anche nel 4° raggruppamento.

LECCO – A Garbagnate Monastero il monumento agli Alpini

Una mostra di lavori preparati dagli alunni delle scuole locali per un concorso sui 150 anni dell’Unità d’Italia ha dato l’avvio alla festa per l’inaugurazione del monumento agli Alpini, voluto dal gruppo di Garbagnate Monastero. La domenica ammassamento, alzabandiera e formazione del corteo che ha sfilato per le vie del paese, accompagnato dal Corpo musicale San Fermo di Cesana Brianza, fino a raggiungere la chiesa parrocchiale di Brongio per la Messa concelebrata da don Carlo Magni, don Giovanni Bergami e don Carlo Ambrosoni. Il corteo è ripartito per le vie di Brongio, con una sosta al monumento ai Caduti e la deposizione di una corona d’alloro, per poi raggiungere il nuovo monumento agli Alpini.

Nuova edizione del "Faldella"?

Un’idea sorta nella redazione de Lo Scarpone Canavesano: perché l’ANA non studia la possibilità di una riedizione dell’autorevole e importante Storia delle Truppe alpine edita nel 1972 a cura del gen. Faldella?

Si ribalta un Lince: muoiono tre fanti italiani

Attraversavano un torrente in Afghanistan quando il loro Lince si è rovesciato, in pochi secondi è stato coperto dall’acqua e per tre nostri militari bloccati all’interno non c’è stato scampo. Così sono morti tre fanti del 66° reggimento fanteria “Trieste” che ha sede a Forlì ed è inquadrato nella brigata aeromobile “Friuli”. Le vittime sono il caporal maggiore capo Francesco Currò, 33 anni, di Messina, il primo caporal maggiore Francesco Paolo Messineo, 29 anni, di Palermo, e il primo caporal maggiore Luca Valente, 28 anni di Gagliano del Capo (Lecce).

Largo ai giovani (bravi)

Poche righe per “denunciare” la cattiva abitudine, da parte dei nostri giornali e telegiornali, di evidenziare sempre notizie negative che riguardano i nostri giovani. Leggo di ragazzi sbandati, bullismo, piccoli spacciatori. Esiste un problema giovanile, è inutile negarlo, ma io, per esperienza, conosco tantissimi bravi ragazzi, educati, rispettosi, impegnati nel sociale.

L’onore ai Caduti e un monito ai giovani

In una cornice di montagne innevate, nell’estremità settentrionale del lago di Como, gli alpini della sezione di Colico hanno commemorato, domenica 5 febbraio, il 69° anniversario della battaglia di Nikolajewka. Le celebrazioni hanno avuto un prezioso prologo sabato sera, nello storico Palazzo Gallio di Gravedona sede prestigiosa della Comunità Montana Alto Lario dove, alla presenza del presidente alpino Mauro Robba e del sindaco Fiorenzo Bongiasca, si è esibita in un applaudito concerto la fanfara della brigata alpina Taurinense, diretta dal maresciallo Marco Calandri, con un repertorio di musica militare, classica e jazz.

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