Conclusa l’esercitazione “Vardirex 2020”

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“Vardirex”, l’esercitazione interforze e interagenzia, giunta alla terza edizione, si è svolta, nel massimo rispetto delle normative tese a limitare la diffusione del contagio da Coronavirus, in Abruzzo ed in particolare nei comuni di Avezzano, Sulmona e Scanno. Si prefiggeva lo scopo di testare la risposta sul campo da parte del Dipartimento di Protezione Civile, delle Forze Armate e degli Enti locali in caso di allertamento per pubbliche calamità, anche di diversa e grave entità.

Presso il polo logistico della Croce Rossa Italiana di Avezzano (AQ) l’Associazione Nazionale Alpini ha provveduto ad allestire un campo base con relativo assetto sanitario della Sanità Alpina per la gestione ed il coordinamento delle attività di soccorso e ripristino delle normalità a seguito di eventi calamitosi simulati, in particolare, nella Marsica ed in alcune zone insistenti le aree dei Parchi Nazionali d’Abruzzo e della Majella.

Durante i tre giorni d’esercitazione sono state simulate situazioni emergenziali complesse dovute a scosse sismiche, condizioni meteo particolarmente avverse, alluvioni, smottamenti e frane che hanno richiesto l’intervento immediato dei soccorsi giunti sia via terra che via aerea grazie al simultaneo impegno dei soccorritori dell’Esercito, della Marina Militare, della Aeronautica Militare e dei volontari dell’Associazione Nazionale Alpini (Sanità e volontari del 4° Raggruppamento).

L’Esercito ha schierato assetti specialistici e numerosi mezzi e materiali tecnici provenienti principalmente dalle Truppe Alpine che nelle diverse simulazioni ha impegnato circa 150 specialisti con competenze nei relativi campi di intervento; in particolare, i piloti e gli elicotteri dell’AVES (Aviazione Esercito) hanno garantito i collegamenti nella terza dimensione a tutto vantaggio della rapidità nei soccorsi, gli uomini del battaglione multifunzionale “Vicenza” del 9° reggimento alpini de L’Aquila hanno lavorato al ripristino delle strutture essenziali, ma anche alla tutela di strutture ed animali insistenti nel Parco nazionale d’Abruzzo (recupero congiunto di un mammifero altrimenti destinato a perire e tutela della particolare ambiente naturale), le Squadre Soccorso Alpino Militare hanno portato a termine operazioni complesse di primo soccorso ed evacuazione di feriti; nello specifico grazie ad una particolare collaborazione fra Sanità Alpina ANA e la società Telespazio a Scanno è stato schierato un posto medico avanzato con possibilità di trattare pazienti con l’ausilio della telemedicina.

Particolari mezzi speciali si sono esercitati nel lago di Scanno per consentire, nel massimo rispetto delle norme ambientali, il recupero di personale rimasto isolato. La sinergia fra operatori radio della ANA ed i trasmettitori alpini ha garantito a tutti gli attori della simulazione la possibilità di comunicare anche in condizioni estreme causa la compartimentazione del territorio montano.

Il tutto è stato perfettamente coordinato con le componenti del sistema di gestione e risoluzione della crisi emergenziale (Dipartimento della Protezione Civile, Protezione Civile Regionale, Prefetture e Comuni interessati), a cui si sono aggiunte le realtà universitarie abruzzesi che nelle fasi preparatorie dell’esercitazione hanno contribuito con studi specifici alla conoscenza morfologica dell’area di esercitazione.

La Marina Militare ha impiegato un elicottero SH 101A a supporto delle operazioni di soccorso e recupero. L’Aeronautica Militare ha rischierato, presso l’Aeroporto “Giuliana Tamburro”, un elicottero HH139A che ha partecipato a missioni di ricerca e soccorso ed antincendio boschivo; un velivolo C27J con i compiti di trasportare in zona il personale ed il materiali dell’Ospedale da Campo dell’ANA e di simulare missioni di evacuazioni per cause mediche (MEDEVAC); inoltre sono stati impiegati gli assetti necessari per garantire il controllo dello spazio aereo e la gestione dell’aeroporto stesso. Importante è stato il supporto del velivolo AMX che ha effettuato ricognizioni fotografiche ad alta risoluzione delle zone maggiormente interessate dagli eventi simulati.

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha avuto modo di incontrare e salutare tutti gli uomini e le donne che sono stati impegnati, negli ultimi giorni, in questa complessa esercitazione. “Ci si addestra a operare insieme”, ha detto il Generale Farina, “per essere capaci a intervenire laddove insorgono le emergenze e prontamente. Questo è avvenuto in varie circostanze anche in questa terra, l’Abruzzo, dove quest’estate ci sono stati numerosi interventi antincendio. L’Esercito c’è sempre e si prepara di più insieme all’Associazione Nazionale Alpini, alla Protezione Civile e alle altre Forze Armate per servire lo Stato e per rispondere alle esi-genze dei cittadini in emergenza”.

Come ha sottolineato il Comandante delle Truppe Alpine, Generale di Corpo d’Armata Claudio Berto che unitamente al Presidente Ana Sebastiano Favero ha siglato un accordo di collaborazione tra l’Associazione Nazionale Alpini e le Truppe Alpine (accordo teso a definire nel dettaglio quanto già finora messo in campo): “Le Forze Armate, in questa circostanza con le Truppe Alpine dell’Esercito e le strutture operative dell’Aereonautica Militare ed della Marina Militare, sono pienamente coinvolte in programmi e sperimentazioni che hanno come obiettivo il raggiungimento di una maggiore capacità d’intervento in sinergia con tutte le altre organizzazioni che si occupano di previsioni e soccorso”, quello che in sostanza rappresenta uno degli scopi principali della “Vardirex 2020”.