Sabato 2 settembre premiazione e inaugurazione mostra del concorso “Fotografare l’Adunata del Piave 2017”

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Oltre trecento fotografie e decine di autori provenienti da diverse città d’Italia: ecco il bilancio del concorso “Fotografare l’Adunata del Piave 2017” indetta dalla Sezione ANA di Treviso, presieduta da Raffaele Panno.
L’Edizione numero 19 dedicata all’evento alpino che ha portato in maggio a Treviso oltre 600 mila persone, ha registrato un aumento nel numero di partecipanti, tra cui molte donne.
Sabato 2 settembre alle ore 18 avrà luogo la premiazione nella sede del Centro Studi sezionale, in Galleria Bailo 10/B, dove verrà inaugurata la mostra con le opere vincitrici; rimarrà aperta fino a domenica 10 settembre. La data della premiazione, fissata inizialmente al 26 agosto, è slittata di una settimana per ragioni organizzative.

 

Le opere sono state visionate e selezionate da una apposita giuria nominata dal referente, il Consigliere sezionale Danillo Rizzetto.

Ecco i nomi dei vincitori:

  • 1ª Foto classificata: “ Su cantate con me!” di Giocondo Valdini, Silea (TV)
  • 2ª Foto classificata: “L’ amico ritrovato“ di Stefania Riggi, Vittorio Veneto (TV)
  • 3ª Foto classificata: “ El vecio “ di Giacomini Guglielmo, Conegliano (TV)

FOTO SEGNALATE

“L’ alpino, una colonna portante” di Marco Scrermin, Ponzano Veneto (TV)

“Uno su mille ce la fa” di Marco Rossi, Voghera (PV)

I vincitori saranno premiati con opere in cristallo firmate dal maestro Marco Varisco. Ai segnalati verrà invece consegnata una targa commemorativa.

La mostra rimarrà aperta fino al 10 settembre con il seguente orario: sabato e domenica 9.30-12,30 e 16-18; martedì e giovedì 9,30-12,30; lunedì, mercoledì, venerdì chiuso. Ingresso gratuito. Per informazioni o richieste di aperture in altri giorni si può contattare la sede sezionale di Treviso 0422/ 305948.

“Visitare la mostra – spiega Danillo Rizzetto – fornirà l’occasione per rivivere gli intensi giorni dell’Adunata di Treviso, ma darà anche l’opportunità di conoscere il Centro Studi e la Biblioteca aperta dagli alpini nel cuore della città”.