Com'era bella la naja!

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Gli anni passano, i capelli si tingono di argento, ma la memoria va ai ricordi della giovinezza. 28ª batteria, gruppo Asiago: abbiamo imparato la disciplina, l’obbedienza. Il nostro signor capitano, Renzo Tamburini, ci ha detto che prima di saper comandare bisogna sapere obbedire; ci ha insegnato come si deve salire in montagna: passo lento e costante, non fumare. La naja, da artiglieri da montagna, è stata dura: muli da accudire, obici da smontare e oliare, marce settimanali. L’impresa ardita del 6 luglio ’64 ci portò sul ghiacciaio di Monte Magro a quota 3.271. Lassù, nel grande silenzio, con un cielo azzurro intenso, ci sentimmo più vicini al Creatore.

Mario Begnoni Valeggio sul Mincio

Se tu leggessi il tuo lungo racconto sull’impresa al Monte Magro, così ben scritto, a un gruppo di persone otterresti un immediato e attento silenzio. Inoltre non mi è sfuggito quel Signor con il quale hai citato il tuo capitano. Purtroppo cose di altri tempi e sono passati solo quarant’anni!