I Caduti di Nassiriya e quelli della Cuneense

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Sono un reduce della Cuneense. Ho guardato con commozione le bare dei Caduti di Nassiriya, avvolte dal Tricolore. Vorrei che tornasse il ricordo anche dei 90.000 alpini dispersi nella steppa russa, rappresentanti di tre divisioni alpine e di una di fanteria. Sono cifre che parlano da sole. Anche quelli erano ragazzi d’Italia; ricordiamoli sempre, cerchiamoli ancora. Anche le loro spoglie dovrebbero essere avvolte nel drappo nazionale e non più in un sudario di neve e di ghiaccio. Anche allora furono tante le mamme e le spose trepidanti; un pianto che sicuramente vive tuttora.

Angelo Vassarotti Tavagnasco (TO)

Per l’ANA e perciò per L’Alpino, è dogma quasi religioso o­norare la memoria di tutti i nostri Caduti di ogni guerra, ad ogni occasione, senza distinzione di parte. Così come o­noriamo i reduci che sono ancora tra noi e che consideriamo la nostra memoria e ricchezza. Finchè ci sarà un alpino il loro ricordo non si attenuerà. Quanto a ritrovare le spoglie dei deceduti durante la ritirata è impresa disperata ma esiste un comitato che sta facendo l’impossibile per dare o­norata sepoltura ai poveri resti che tuttora affiorano dai terreni che furono teatro delle vostre epiche battaglie.