VERCELLI – La reliquia di don Pollo a Castelrosso

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    È stato il nipote del Beato don Secondo Pollo, Carlo Pollo, a portare all’altare, durante l’offertorio, una reliquia di don Secondo, che la diocesi di Vercelli ha donato alla parrocchia di Caresanablot, suo paese natale, durante la Messa di Santo Stefano, nel settantaquattresimo anniversario dalla morte, avvenuta a Dragali, in Montenegro, il 26 dicembre 1941. Alla Messa, presieduta dall’arcivescovo don Marco Arnolfo e concelebrata dal parroco don Augusto Scavarda, oltre al Sindaco di Caresanablot, Italo Grosso, erano presenti i vessilli delle Sezioni di Milano e di Vercelli, e numerosi gagliardetti.

     

    La Sezione di Vercelli era rappresentata dal Presidente Piero Medri, accompagnato dai consiglieri sezionali e da numerose famiglie in cui era o è ancora presente una penna nera. Alla cerimonia era presente anche la signora Maria Domenica Raisaro, figlia di Emilio, massimo studioso e biografo del sacerdote vercellese, che nominato notaio nella commissione diocesana per il processo di canonizzazione dall’allora arcivescovo Tarcisio Bertone, fu l’artefice sia del recupero delle spoglie mortali in Montenegro, sia della beatificazione, culminata con la visita di Papa Giovanni Paolo II a Vercelli nel 1998.

    Durante l’omelia, l’arcivescovo Arnolfo ha tracciato un parallelismo tra la vita di don Pollo e il martirio di Santo Stefano e come Stefano morendo chiedeva il perdono per i suoi carnefici, così «don Secondo, benché gravemente ferito, chiedeva ai soccorritori di occuparsi prima dei suoi commilitoni feriti». «Ha saputo vivere la santità cui tutti siamo chiamati – ha concluso don Marco – con semplicità ed è un esempio per tutti noi, a cominciare da noi sacerdoti, visto che don Secondo era un sacerdote.

    Dobbiamo fare in modo che tutti lo conoscano soprattutto i giovani che lui ha amato e servito come insegnante e come delegato dei giovani dell’Azione Cattolica». Don Scavarda, nel ringraziare l’arcivescovo per il dono della reliquia ha espresso l’intenzione di valorizzare il fonte battesimale della piccola parrocchia dove il Beato fu battezzato e iniziò a frequentare il catechismo.

    Ggm