TREVISO – Canto alpino e popolare

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    “Sono un sasso del Piave, portami con te in ricordo delle imprese eroiche degli alpini”. È questo il testo del biglietto che accompagnava la pietra donata agli spettatori durante il concerto organizzato dal coro Ana di Oderzo, in un affollatissimo teatro Cristallo. Un dono che il direttore del coro, il maestro Claudio Provedel ha definito «una cosa viva che ognuno porta a casa». È stato anche un modo per ricordare il fiume sacro alla Patria, protagonista della Grande Guerra in una città che, secondo Nicola Stefani, speaker dell’Adunata nazionale, «ha fatto della cultura un leitmotiv».

     

    Ed è proprio all’insegna della cultura che i cori Ana di Oderzo, Milano e Roma si sono magnificamente esibiti. La serata, condotta da Gloria Tessarolo, è stata aperta dal coro opitergino, che si è alternato con il coro Ana di Roma diretto dal maestro Vincenzo Vivio e poi con il coro di Milano diretto dal maestro Massimo Marchesotti. Sono stati eseguiti canti della tradizione alpina e militare ma anche – in particolare dal coro romano – di quella popolare regionale. Degna di nota “Rosso su verde”, una canzone del cantautore Massimo Bubola, “ceduta” al coro di Milano. Il titolo fa riferimento alla lettera macchiata di sangue, che il prozio di Bubola, sepolto sul Monte Grappa, scrisse ventunenne all’amata, presagendo di morire in battaglia.

    Ai lati del palcoscenico c’erano gli alpini Diego Stefani e Avise Gandin con la divisa della Grande Guerra che hanno “incorniciato” l’esecuzione dei canti. Bravissimi i tre cori, ciascuno con una lunga e significativa storia: il coro di Milano è attivo dal 1949, il coro di Roma dal 1963 e il coro di Oderzo dal 1976, tutti egualmente impegnati a diffondere con successo il canto alpino e popolare in Italia e nel mondo.

    Giampietro Fattorello