Personaggi di Marca

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    Il territorio trevigiano, in cui si svolgerà la 90a Adunata Nazionale in maggio, è anticamente conosciuto come “Marca Gioiosa et Amorosa”, cantata dai poeti trovatori e frequentata da illustri umanisti. Oggi è famosa nel mondo anche per essere “laboriosa”, poiché qui hanno trovato terreno fertile piccole imprese e grandi industrie conosciute in tutto il mondo e operanti nei più svariati settori: dall’abbigliamento, agli elettrodomestici senza trascurare l’enogastronomia che vanta prodotti di fama internazionale (pensiamo solo al prosecco e al tiramisù).

     

    La Marca ha dato i natali a personaggi illustri, uno per tutti lo scultore Antonio Canova di cui si possono ammirare i gessi nella Gypsoteca di Possagno, paese natale in cui riposa nel grande tempio neoclassico. La città di Treviso fu per secoli luogo di riferimento di artisti straordinari e agli inizi del 1300 ospitò Dante Alighieri esiliato da Firenze. Il sommo poeta abitò la casa dei Da Camino, potente famiglia in odore Templare, nel quartiere di San Tomaso, nel luogo in cui oggi è allestito il Museo civico di Santa Caterina, uno dei gioielli architettonici della città. La famiglia Da Camino è cantata nella Divina Commedia dove si parla del “buon Gherardo” e della gentile Gaia (la casa della fanciulla è visitabile a Portobuffolè).

    Del resto Treviso ha origini antiche, pre-romane, e a Santa Caterina si possono ammirare i resti paleoveneti, dei Venetkens, le genti azzurre per l’usanza di tingersi la pelle durante le battaglie. Città di riferimento nel periodo romano, diede i natali a Baduila, meglio noto con il nome di Totila, re degli Ostrogoti dal 541 al 552, il condottiero che riuscì a contendere per dieci anni il controllo della penisola italiana all’Impero bizantino. Importante centro in epoca longobarda e poi comunale, Treviso passò come il resto del Veneto sotto il dominio veneziano che arricchì il territorio di straordinarie ville, molte delle quali portano la firma di Andrea Palladio.

    Vi sono artisti di Marca ospitati nei più grandi musei del mondo, Louvre compreso, pensiamo a Paris Bordon (1500- 1571) considerato il miglior discepolo di Tiziano, anche se non va trascurato il predecessore, Giambattista Cima da Conegliano (1459-1518), i cui dolci paesaggi affascinano ancora oggi e di Castelfranco pare fosse il misterioso Giorgione (1478-1510). La deliziosa Asolo nel Quattrocento divenne cenacolo di intellettuali come Pietro Bembo, ospitato alla corte di Caterina Cornaro regina di Cipro, mentre Treviso tornò ai fasti passati nella prima metà del Novecento, tanto da essere soprannominata da Dino Buzzati “La Piccola Atene”. Poeti come Eugenio Montale frequentavano in questo periodo la città del pittore Gino Rossi e dello scultore Arturo Martini (maestro di Toni Benetton), di Giuseppe Mazzotti (difensore delle ville venete) e di Giovanni Comisso di cui si sta riscoprendo in questo Centenario della Prima Guerra Mondiale, lo straordinario diario “Giorni di guerra”.

    Trevigiano è il noto incisore Giovan Battista Piranesi attivo nel Settecento. Lo sono anche Lino Bianchi Barriviera e il grande Alberto Martini che, nel primo Novecento, ha illustrato inquietanti cartoline di guerra (La danza macabra europea). Di Mogliano era lo scrittore Giuseppe Berto; a Pieve di Soligo ha composto gli intensi suoi versi il poeta Andrea Zanzotto e lungo il Piave, fiume sacro alla Patria, traeva ispirazione Giacomo Noventa. A Treviso nacque il poeta e saggista Ernesto Calzavara molto amato da Marco Paolini, trevigiano d’adozione. Una curiosità: pochi sanno che era di queste parti anche il librettista di Mozart, Lorenzo Da Ponte, nato nel ghetto ebraico di Ceneda, a Vittorio Veneto. Chiamato alla corte di Vienna da Salieri firmò il Don Giovanni, Le Nozze di Figaro, Così fan tutte, per poi trasferirsi in America. Terra d’emigrazione, Treviso vanta personaggi di rilievo in tutto il mondo: artisti, scienziati, ricercatori e dirigenti come il responsabile dell’aeroporto di New York Frank Scremin.

    Una famosa firma di Marca è lo scrittore giornalista Gian Antonio Stella (di Asolo), l’attrice Michela Cescon, il violoncellista Mario Brunello (Castelfranco), il direttore d’orchestra Diego Basso (castellano anche lui). Tutti dimostrano di incarnare i valori della migliore trevigianità: coraggio, determinazione, lievità capace di accostare le vicende della vita, qualunque esse siano, con il sorriso.

    Laura Simeoni
    ufficiostampa@treviso2017.it