La mia scuola Carlo Buffa di Perrero

    0
    1060

    Vorrei ringraziarvi perché l’articolo “Ricordi di famiglia” mi ha riportata tra le crode del Cristallo, lungo la stupenda ferrata Di Bona che ho avuto la fortuna di percorrere alcuni anni fa e mi ha fatto conoscere la figura di Carlo Buffa di Perrero. Qui a Pieve di Cadore c’è una grande caserma (ex btg. Cadore) intitolata a suo nome e proprio lì negli anni ’50 io frequentai i tre anni di scuola media. Fu la prima scuola media nata in Cadore. 

     

    La caserma era stata occupata dai militari fino a poco tempo prima ed è situata in uno spazio ampio e pieno di sole. Ho ricordi bellissimi di quella scuola con insegnanti impegnati nel dare il meglio di sé a ragazzi (pochi) che avevano curiosità di conoscere e di sapere. Le aule erano grandissime e alte e non certo calde, fra lunghi corridoi, la palestra era la mensa e noi aggiustavamo le scarpe nelle grandi cucine che sapevano ancora di patate e minestrone. Ma che bello!

    Ho imparato molto, lì ho ricevuto le basi dei miei studi futuri e, ti assicuro, sono rimaste fisse per tutta la vita. Mi è rimasto inciso anche l’esempio degli insegnanti che, superando tutta la limitatezza della scuola, con entusiasmo aprivano orizzonti nuovi ai ragazzi dopo gli orrori della guerra. Ora, finalmente, conosco anche la persona a cui questa mia scuola è stata dedicata, una persona eccezionale e più che meritevole di essere ricordata.

    Peccato che ora la struttura sia lì abbandonata, solo il grande cortile funziona da parcheggio per il vicino ospedale. Negli anni ’90 fu un rifugio per i profughi di Bosnia che, un po’ la devastarono all’interno per creare, in qualche modo, un po’ di conforto. Anch’io andai lì per intrattenere i loro bambini.

    Marisa De Lazzer, Tai di Cadore (Belluno)

    Spesso passiamo ignoranti e distratti davanti ai nomi con cui sono titolati i nostri beni pubblici, a cominciare da vie e piazze. Conoscere chi sta dietro a quei nomi è sempre una lezione di storia e di civiltà, come ci conferma la nostra lettrice.