Bravi ragazzi!

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    Il fiume Enza, gonfio per le piogge insistenti, rompe l’argine e allaga la piatta pianura del territorio del Comune di Brescello, devasta la frazione di Lentigione. Poche ore dopo, i volontari della Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini provenienti da diverse Sezioni di Lombardia, Veneto, ed Emilia Romagna, ben coadiuvati da alcune squadre Aib del 2º e 3º Raggruppamento, sono sul posto pronti a fare tutto ciò che serve, per portare soccorso alle popolazioni colpite.

     

    Un impegno, per alcuni volontari dell’Ana della Regione Emilia Romagna (Ana Rer), che è andato ben oltre l’attività sul campo: ha visto infatti la loro presenza, con il coordinatore Diego Gottarelli in testa, presso la Centrale Operativa Regionale dove è stato affidato loro il compito di attivare e gestire la segreteria operativa sul campo a Brescello, al fine di coordinare tutti i volontari della Regione Emilia-Romagna provenienti dai coordinamenti e dalle consulte. Un intervento tempestivo, posto in atto presupponendo determinati scenari, in parte verificati ed in parte no, dimostrazione tangibile di una versatilità dei mezzi ma, soprattutto, dei nostri volontari che ormai garantisce un esito sempre positivo ai nostri sforzi.

    Tutto ciò sottolineando che l’intervento degli alpini della Protezione Civile è stato attivato immediatamente dopo la rottura dell’argine dell’Enza secondo due diversi canali: Regione Emilia Romagna, che ha attivato la sua Colonna Mobile Regionale con 240 volontari dell’Ana Rer e il Dipartimento nazionale della Protezione Civile che ha attivato la Colonna Mobile dell’Ana con 84 nostri volontari provenienti dalle regioni Lombardia e Veneto come espressamente richiesto dal Dipartimento.

    Evidentemente sono state individuate nella nostra organizzazione le capacità e le disponibilità necessarie a risolvere l’emergenza nel modo migliore, un riconoscimento operativo che deve essere motivo di orgoglio per tutti voi, per tutti noi. Sappiamo bene quanto l’acqua e il fango possano essere distruttivi, invadendo casa e cancellando i ricordi, coprendo fotografie, mobili, insomma la nostra vita. Eppure il fango si può ripulire ed i muri si possono asciugare, ma occorre stare accanto alle persone con un sorriso, una parola.

    L’esperienza di Brescello e Lentigione ha confermato come ogni emergenza sebbene in apparenza somigli all’altra, sia nella realtà differente perché diverso è lo scenario, la tipologia di intervento, l’entità e il coinvolgimento, è diversa anche la gente che cerchiamo di aiutare e il loro approccio nei nostri confronti. L’elemento che caratterizza le emergenze è il rapporto con i nostri volontari, si conoscono volti nuovi, si stringono rapporti e ci si confronta con persone provenienti da realtà diverse dalla propria: una ricchezza che ognuno si porta a casa insieme all’esperienza fatta.

    Ettore Avietti, Diego Gottarelli, Francesco Morzenti e Stefano Ravenna mi hanno raccontato che anche questa volta i volontari ci hanno insegnato tanto: eravamo partiti con una configurazione operativa che puntava all’uso di attrezzature da svuotamento ma che, alla fine, non sono state usate perché non più necessarie. I nostri volontari senza lamentele ma con puro spirito di collaborazione, si sono adattati a quello che era la richiesta della popolazione colpita. E sempre con il sorriso, come gli alpini sanno fare. È proprio così, i nostri volontari ci insegnano molto. Innanzitutto la solidarietà che ogni volta diventa più grande. Bravi ragazzi! È un onore e un privilegio essere il vostro coordinatore nazionale.

    Gianni Gontero
    pc.coord.naz@ana.it