AOSTA Monumento all'Adunata del 2003

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    Forse sarà un simbolo alpino, di marmo o di bronzo, ad essere collocato nel centro della nuova rotonda che sta per sorgere nel punto di scioglimento della sfilata . Così si era scritto due anni fa, alla vigilia della 76ª Adunata Nazionale, che ritornava ad Aosta dopo ottant'anni (allora, nel 1924, era stato eretto in centro città l’alpino in bronzo a ricordo dei 1557 Caduti della Grande Guerra).

    Una vetrofania a disco, vero capolavoro di leggerezza e di grazia, è subentrata al marmo e al bronzo tradizionali: nel suo interno lo specchio circolare, alto due metri, racchiude il simbolo ufficiale dell'Adunata predisposto dalla Sezione, nel quale, a portare la penna nera con la nappina rossa del btg ‘Aosta’, è lo stesso vicino Arco Augusteo contornato di montagne, lambito da quel torrente Bautegium risalito dalla Legione Tebea di San Maurizio diretta al martirio.

    Posta su base mobile, di fronte allo stadio intitolato a Mario Puchoz, l’alpino del Monte Cervino caduto sul K2, col suo lento roteare l’imagine pare voglia suggerire una salutare decelerata all’andirivieni del traffico cittadino. È la prima volta che una città dedica un monumento all’Adunata: è stato inaugurato con la benedizione del vescovo di Aosta, mons. Anfossi, alla presenza del vicepresidente nazionale Gian Paolo Nichele, di una rappresentanza militare del Centro Addestramento Alpino e delle Associazioni d’Arma, delle più alte autorità regionali e comunali per ricordare quell’avvenimento memorabile che per alcuni giorni aveva triplicato la popolazione della più piccola regione italiana.

    Il presidente sezionale Rodolfo Coquillard, che nel salone ducale del municipio di Aosta aveva in precedenza presentato il volume fotografico dedicato all’Adunata, così ha concluso la cerimonia: Non aspetteremo più ottant’anni! .