Valori alpini… a tavola

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    Ho partecipato come alpino alla ricorrenza del 4 Novembre con il Gruppo di Favria e ho riflettuto che le ricorrenze sono importanti. Se non avessimo nulla da commemorare, non avremmo ricordi e niente passato. Il passato di questa ricorrenza doloroso ci deve fare riflettere che grazie a questo è nata l’Ana. Certo festeggiamo qualcosa di positivo raggiunto con morti e sofferenza, è forse questa la lezione della storia, che non è con la guerra e l’odio che se costruisce un futuro migliore. È questo che ho sentito oggi dire tra gli alpini durante la cerimonia e nel successivo pranzo. Il cibo è relazione, è convivialità. Da quando nasciamo il cibo non si limita ad essere solo fonte di sopravvivenza biologica, ma veicola innumerevoli significati simbolici, relazionali e sociali. Noi non ci invitiamo l’un l’altro per mangiare e bere semplicemente, ma per mangiare e bere insieme. Ritengo che condividere la stessa tavola significa appartenere al medesimo gruppo che condivide gli stessi valori, i valori alpini, forse un ragionamento che può apparire superfluo, scontato.

    Giorgio Cortese

    Il futuro non si costruisce con la guerra e neppure a tavola, ma hai ragione che la tavola, quando è motivata da valori condivisi diventa un luogo straordinario di fraternità e senso di appartenenza. Non a caso c’è un’ultima cena famosa che ha dato inizio alla più grande religione al mondo.