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Fine anno ed è tempo di bilanci per l’attività sportiva ANA. La sezione di Valdobbiadene ha vinto il trofeo “Presidente Nazionale”, seconda classificata la sezione di Biella, terza Sondrio. Il trofeo “gen. Antonio Scaramuzza de Marco” è stato invece assegnato alla sezione di Bergamo che si è imposta in classifica generale davanti a Trento e Sondrio. Il “Presidente Nazionale” è vinto dalla Sezione che ha partecipato al maggior numero di campionati, tenendo conto della somma dei punteggi conseguiti dai suoi atleti e del numero di soci complessivi iscritti alla Sezione.
Nei giorni 17 e 18 settembre a Genzano di Sassa (L’Aquila), si è svolta la 2° sessione di qualifica della squadra alpinistica del 4° raggruppamento. La commissione esaminatrice, composta dal coordinatore nazionale di specialità Gianfranco Giaj Arcota e dai componenti della squadra alpinistica del 1° Rgpt., sotto la supervisione di Massimo Sanson, guida alpina e componente del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e di Guido Ponti, segretario nazionale di specialità, hanno sottoposto a verifica i volontari. Per raggiungere questo prestigioso obiettivo la squadra alpinistica ha sviluppato un programma intenso di esercitazioni mensili su tutti i tipi di terreno, da quello innevato a quello impervio delle palestre di roccia.
Controvoglia ma per dovere rispondo alla lettera dell’alpino di Casnate con Bernate pubblicata sul numero di novembre. Al pellegrinaggio in Adamello non esistono alloggi collettivi a disposizione di chicchessia ma semplicemente alloggi riservati ai pellegrini regolarmente iscritti e, aggiungo, accettati e assicurati. Parlo ovviamente di coloro che compongono le colonne che si muovono in quota, non certamente di quanti, alpini e cittadini, sono parecchie centinaia se non alcune migliaia, partecipano liberamente, a titolo personale o meno, per i quali la sezione Vallecamonica non può ovviamente farsi carico di sistemazione.
“Siete tornati a baita”, esordisce Raffaele Farardo, capogruppo di Cornedo Vicentino, sezione di Valdagno, accogliendo i piastrini di Pio Zorzetto classe 1919 e Angelo Disconzi, classe 1921, morti in Russia nella battaglia di Popowka e dei quali non si conosce il luogo di sepoltura. Il ritrovamento dei loro piastrini, consegnati con una cerimonia ai famigliari, è opera dell’alpino Respighi del gruppo di Abbiategrasso (Milano), artefice di molti ritrovamenti in terra di Russia.
Sono già operativi in Kosovo, alla base “Italia” di Pec, gli artiglieri alpini del 2° reggimento “Vicenza” agli ordini del col. Andrea Borzaga. Hanno dato il cambio al comando del Contingente italiano, al 21° reggimento “Trieste” della brigata corazzata Pinerolo. Alla cerimonia di insediamento erano presenti il generale di Corpo d'Armata Giorgio Cornacchione, comandante del COI (Centro Operativo Interforze), il generale di Divisione tedesco Erhard Drews, comandante della KFOR, il generale di brigata Francesco Diella, rappresentante italiano al KFOR, numerose autorità civili e religiose locali e rappresentanti del comando NATO.
Albino Porro ha 93 anni. È nato il 1° marzo 1918 ad Asti e ha trascorso gli anni più belli della sua gioventù sotto le armi. Fu chiamato al servizio militare nel marzo 1939, nel 3° Alpini, battaglione “Fenestrelle”, con sede a Pinerolo.
La sezione Val Susa ha dato appuntamento ai suoi alpini ed a quelli delle Sezioni vicine alla cappella votiva di Exilles, eretta a ricordo dei Caduti del battaglione omonimo. Quest’anno si celebrava il 17° raduno sezionale e il 46° incontro degli appartenenti al 3° Alpini, alla presenza del presidente nazionale Corrado Perona e dei consiglieri nazionali Mauro Gatti e Mario Botteselle. Il sabato sera concerto della fanfara sezionale nella tensostruttura eretta nel centro del paese, e domenica mattina ritrovo presso la cappella, poi la sfilata fino in piazza Europa davanti al monumento ai Caduti.
Negli atlanti storici il nome di Pljevlja è difficile trovarlo. Tutt'al più si saprà che è una ridente cittadina dell'alto Montenegro circondata da dolci colline e dalla lunga tradizione guerriera. Eppure, settant'anni or sono fu una bolgia infernale in cui si combattè per vincere o morire, senza alcuna regola tradizionale, ma una feroce e insidiosa guerriglia operata da forze che non avrebbero dato scampo né a prigionieri né a feriti. “C'era da rimpiangere – scriverà il compianto Vitaliano Peduzzi – l'onestà della guerra di Albania...”.
La Campagna di Russia: nella sacca del Don
Nella notte del 22 giugno 1941 le truppe della Wehrmacht attaccano l’Unione Sovietica con tre gruppi di armate, che puntano sulle direttrici di Leningrado, Mosca e Kiev. Mussolini vuole assolutamente partecipare a quella che considera la “guerra santa” contro il bolscevismo e, dopo molte insistenze diplomatiche, ottiene la partecipazione del Corpo di Spedizione italiano in Russia (CSIR), forte di 60mila uomini. Nei mesi successivi le condizioni internazionali mutano drasticamente: la facile e rapida penetrazione nelle steppe sovietiche, immaginata da Hitler come un autonomo successo tedesco, è stata frenata dalla resistenza dell’Armata Rossa, e ora è la Germania a chiedere con insistenza la cooperazione italiana.
Nei giorni 29 e 30 ottobre ha avuto luogo presso il soggiorno alpino ANA di Costalovara (Bolzano) il 1° Convegno dei componenti dei gruppi e delle “Commissioni giovani” dei 4 raggruppamenti, organizzato dalla Commissione Nazionale Giovani e dai “Coordinamenti Giovani” dei 4 raggruppamenti. Nella cornice dell’altopiano del Renon, splendente di colori autunnali, i convegnisti, giunti da tutta Italia in folta rappresentanza di tutti i raggruppamenti e con delegazioni di ben 33 Sezioni, hanno potuto apprezzare la funzionalità della struttura dell’ANA radicalmente ristrutturata per rispondere anche alle più moderne esigenze di formazione e ritrovo dell’Associazione, grazie anche all’accoglienza di grande qualità garantita dallo staff composto dalle bravissime Signore Rita, Dina, Giulia e Loredana e guidato da Ferdinando Scafariello, presidente della sezione di Bolzano.
Erano quasi le due del mattino, avevo finito da poco di lavorare e stavo per andare a dormire quando girando i canali televisivi, vidi un’immagine, su Rete 4, di alpini. Andai su Televideo, si trattava di un film tutto sugli alpini: “I cinque dell’Adamello”. C’è una cosa che rende tristi perché certi film devono relegarli di notte in una televisione monopolizzata, in prima e seconda serata, da isole dei famosi, da grandi fratelli, da X-Factor, da politici che fanno finta di litigare. La società in cui viviamo è sempre meno realista e sempre più sognatrice, ma i sogni sono belli se sono veri.
Vladimiro Tanca
Dal Giornale di Vicenza di domenica 30 ottobre 2011, pag. 14 – “Ubriaca in classe, si sente male e viene ricoverata”. Come poi hanno spiegato “avevano fatto colazione con birra, vodka e grappa. Ma non essendo alpini di provata esperienza non hanno retto”. Io non so quanti alpini conosca il cronista, che al mattino fanno colazione con birra, vodka. Io di sicuro conosco personalmente decine di alpini che si prodigano nella Protezione civile, che si impegnano nelle zone terremotate, nelle zone alluvionate, ecc. Le penne nere che si sono impegnate, proprio un anno fa in molte zone del Veneto, non credo fossero “alcolisti”.
Pierantonio Bellin - Noventa Vicentina