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Nei dintorni innevati del monastero ortodosso di Decani, si è svolta l’operazione “Orthodox White Christmas”, condotta dal Multinational Battle Group West, comando a guida italiana su base del 5° reggimento Alpini schierato in Kosovo. Lo scopo della missione era di garantire un’adeguata cornice di sicurezza alla celebrazione religiosa del Natale ortodosso. Sin dall’alba del 6 gennaio, i militari italiani hanno incrementato la loro presenza nei pressi del monastero di Decani, uno dei siti sensibili che KFOR e in particolare il contingente italiano schierato nella zona occidentale del Kosovo, hanno il compito di sorvegliare.
Caro don Bruno, leggendo l’articolo “Il centenario per gli Alpini”, inserito nel numero di novembre del nostro mensile, mi ha emozionato il fatto che la conquista del Monte Nero sia uno dei fatti a cui far risalire il mito degli Alpini.
Dalla sua prima maratona di New York, qualche anno fa, non si è più fermato: Michele Orlando, classe 1971, soprannominato “Chel di Fasan” (quello dei fagiani), dal 2010 continua a correre in giro per il mondo con il cappello alpino in testa e sventolando, orgoglioso, il tricolore. Ogni arrivo, per lui, come per gli amici del gruppo di Carpacco (sezione di Udine) che lo sostengono a distanza, è un’apoteosi di valori alpini: determinazione, tenacia, coraggio e resistenza.
Il giorno della cerimonia il sole ha mostrato tutto il suo fulgore e in uno scenario stupendo, tra le montagne più belle del mondo, i Pionieri della Tridentina e i numerosissimi ospiti hanno raggiunto il rifugio Auronzo, proseguendo poi per la chiesetta. Quassù i militari italiani schierati nella zona durante la Grande Guerra nel 1916, costruirono una cappelletta votiva che, al termine del conflitto, non ricevette i necessari interventi di manutenzione per cui le condizioni complessive divennero piuttosto precarie. Nel 1964, su iniziativa del CAI di Auronzo e del Comune, con l’intervento della manodopera militare della Compagnia genio Tridentina, questo piccolo gioiello fu completamente ricostruito.
Il gruppo di Palazzuolo sul Senio ha festeggiato alla grande i 50 anni dalla fondazione e il mezzo secolo da capogruppo di Egidio Bellini (probabilmente un record!). Lo ha fatto organizzando una bellissima festa sotto la guida del cerimoniere Francesco Rossi. La sezione di Firenze ha partecipato alla manifestazione con il presidente Marco Ardia, il vice presidente, i consiglieri, una nutrita rappresentanza del nucleo di Protezione Civile sezionale e ben venti gagliardetti.
Massa Carrara ha reso omaggio ad Alessandro Rolla, presidente onorario della Sezione, andato avanti all’età di 83 anni. Così lo ha ricordato Gianni Romanelli, attuale presidente sezionale: «Caporale di artiglieria da montagna, aveva prestato servizio nella brigata Orobica a Merano. Presidente molto attivo della Sezione per 18 lunghi anni, molto amato dai suoi Alpini, conosciuto e stimato nella sua città e nell’ANA, Rolla aveva coordinato le numerose attività della Sezione sia sul fronte della Protezione Civile sia nel campo della solidarietà e dell’impegno nel sociale».
Si è concluso il 16º concorso fotografico “Fotografare l’Adunata - Pordenone 2014”, organizzato dalla sezione di Treviso che ha visto la partecipazione di 52 autori per un totale di 180 scatti. Sono stati premiati tre autori, scelti da una giuria composta da consiglieri sezionali e fotografi professionisti: 1º classificato con “L’incontro” è Stefano Condotti di Cordenons (PN); 2º classificato con “Riflesso su Pordenone” è Giancarlo Rossetti di Fontanafredda (PN); 3º classificato con “Uno per tutti, tutti per uno” è Primo Saretta di Valdobbiadene (TV).
Numerose e continue sono le lamentele riguardo la presenza di alcuni, non so se pochi o tanti, che indossano il nostro cappello pur non essendo Alpini. È un malessere che tanti soci esternano e che non viene certamente ignorato dal nostro giornale.
Novant’anni fa alcuni Alpini rivolesi, decorati al Valor Militare per l’eroico assalto alle trincee di Monte Nero, davano vita al gruppo di Rivoli. Tra loro anche i primi due capigruppo, Giuseppe Malandrino e Beniamino Ferrero, Medaglie d’Argento al Valor Militare. Da allora il Gruppo ha fatto molta strada, tenendo sempre alti gli ideali alpini e integrandosi molto bene nel tessuto sociale della città. L’anniversario è stato dunque celebrato con la solennità che meritava.
Il gruppo di Ponderano ha festeggiato l’80º anniversario della sua fondazione. Gli Alpini guidati dal capogruppo Ferdinando Rossini hanno donato alla “Domus Laetitiae” di Sagliano Micca, nella persona della presidente Federica Collinetti, un’automobile per il trasporto di persone disabili. Con la presidente c’erano diversi responsabili e operatori della cooperativa e, accanto a loro, i ragazzi che usufruiranno di questo mezzo: è stato bellissimo leggere nei loro occhi la gioia per questo dono.
La comunità di Ossimo Inferiore ha vissuto un evento di particolare rilievo sia dal punto di vista storico, sia quale testimonianza della sensibilità e disponibilità di tanti cittadini, nel recupero di beni che il tempo e l’incuria avevano fatto dimenticare. Si tratta della sistemazione del vecchio cimitero, costruito nel 1811 e che fino al 1940 aveva dato sepoltura a poco meno di duemila anime.
Siamo finalmente entrati nell’anno dell’anniversario della Grande Guerra, per l’Italia quarta guerra d’indipendenza perché ha completato nella logica, soprattutto geografica, i confini di una nazione che ancora faticava a trovare una propria identità. Come in ogni anniversario ci sono delle riflessioni che si debbono fare. Il giudizio sull’evento che la storia dopo cent’anni ci consegna, finalmente libero dalla retorica trionfalistica di una vittoria che è comunque costata fra i militari 651.000 morti e quasi un milione di feriti, di cui circa 50.000 Alpini e 589.000 caduti civili. Sono queste cifre che dimostrano quanto la guerra, ogni guerra, sia una folle sciagura, quali ne siano le motivazioni che la ispirano. L’anniversario è anche celebrato per ricordare coloro che per dovere sacrificarono la loro vita.