MASSA CARRARA – Un gesto di solidarietà

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    Massa Carrara ha reso omaggio ad Alessandro Rolla, presidente onorario della Sezione, andato avanti all’età di 83 anni. Così lo ha ricordato Gianni Romanelli, attuale presidente sezionale: «Caporale di artiglieria da montagna, aveva prestato servizio nella brigata Orobica a Merano. Presidente molto attivo della Sezione per 18 lunghi anni, molto amato dai suoi Alpini, conosciuto e stimato nella sua città e nell’ANA, Rolla aveva coordinato le numerose attività della Sezione sia sul fronte della Protezione Civile sia nel campo della solidarietà e dell’impegno nel sociale».

     

    Ai funerali, officiati nella chiesa di San Ceccardo, hanno presenziato, oltre al sindaco di Carrara Angelo Zubbani, accompagnato da assessori e consiglieri comunali e dalla filarmonica cittadina che ha eseguito pezzi del repertorio alpino, i consiglieri nazionali del 4° e del 1° Raggruppamento, Antonello Di Nardo e Fabrizio Pighin, e i vessilli delle Sezioni della Toscana e di Cuneo con i rispettivi presidenti.

    Molti i gagliardetti dei Gruppi a rendere onore a un Alpino di grande bontà, generosità e di ineguagliabile altruismo. Durante la cerimonia religiosa il vice presidente della Sezione Pier Giorgio Belloni, ricordando il motto degli Alpini “Ricordare i morti aiutando i vivi” ha invitato i presenti a un’opera di solidarietà. Sono stati così prontamente raccolti, nel nome di Alessandro Rolla, 1550 euro, destinati alla Fondazione don Carlo Gnocchi per il centro di riabilitazione per bambini disabili “Maria nasa nada” (Maria nostra speranza) di Siroki Brijeg, in Bosnia Erzegovina.

    Il centro garantisce un servizio altamente qualificato a 60 bambini con disabilità fisica e psichica ed è punto di riferimento per i bambini con disabilità che lo frequentano e per le loro famiglie. I ragazzi lavorano e vendono i loro manufatti nei vicini mercati di Mostar e Medugorje. «Gli Alpini lo hanno fatto – ha detto Belloni – nel nome del loro presidente per l’opera di don Carlo, uno dei nostri, uno che ha insegnato a tutti noi come essere uomini per intero».