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Dopo due accelerate, sembra proprio che il motore stia per partire. Il primo a mandare un messaggio è Gianfranco di Bologna, iscritto però al Gruppo di Zocca (Modena) - Car a Montorio Veronese nel 1959 e poi al 7º Alpini di stanza a Belluno - che scrive: «Sono sincero, ho pianto il giorno dell’arruolamento, ma ho pianto maggiormente nel salutare i commilitoni il giorno del congedo».
Il tempio di Cargnacco, dedicato alla Madonna del conforto, è l’unico e il maggior sacrario italiano dedicato ai Caduti della Campagna di Russia. In esso riposano circa ottomila e duecento salme di soldati ignoti e poco più di cinquecento resti noti, idealmente suddivisi tra i vari Corpi e Reparti presenti nelle steppe gelate della Russia. Il Sacrario sorse grazie alla volontà del cappellano alpino don Carlo Caneva, reduce di Russia e poi parroco di Cargnacco, su progetto dell’architetto Giacomo della Mea, ufficiale degli alpini, reduce di Grecia e Russia.
Rientrato dall’Adunata di Asti e appreso che l’Adunata successiva sarebbe stata a Treviso ho immediatamente contattato il consorzio di promozione turistica di Treviso per sentirmi dire che non esisteva alcun letto se non nel raggio di 40 chilometri.
In riferimento a quanto affermato da parte del sig. Andrea Cavazza, nella lettera da voi pubblicata in data 9 gennaio 2017 (La memoria sfregiata), ricorre l’obbligo, da parte mia, di formulare alcune considerazioni a fronte di esternazioni sottese a opinioni politiche spiccatamente avverse e a questioni in essere, di carattere strettamente personali, nei confronti dell’attuale Amministrazione comunale.
Sono un socio fondatore del Gruppo di Ruda Sezione di Palmanova, da 30 anni presente nel direttivo del gruppo e per 18 anni ho fatto il Capogruppo. Detto questo per presentarmi, mi permetta di entrare nella discussione di questo dibattito infinito, perché vedo che quasi ogni mese sul nostro amato mensile L’Alpino, nelle lettere al direttore qualche socio affronta questo argomento.
È noto come le popolazioni montane, e non solo esse, sono state da sempre legate agli alpini e ai forestali. Nel condividere questo legame affettivo, vorrei rivolgere un riconoscente saluto a tutti coloro che hanno fatto parte del Corpo Forestale dello Stato disciolto l’ultimo giorno del 2016, dopo 134 anni di storia intensamente vissuti al servizio della Patria.
Durante il funerale di un amico alpino è capitata una spiacevole situazione. All’inizio della funzione come segno di rispetto sono state restaurate due semplici ma significative tradizioni, abbiamo trasportato a spalla il feretro sino all’interno della chiesa e ci siamo disposti in quattro agli angoli del medesimo, in una sorta di picchetto d’onore.
Ho letto con interesse l’articolo su Cesare Battisti del signor Matricciani e la sua risposta. Condivido in pieno che trattasi di punti di vista l’avere opinioni diverse ed anche per me Battisti è un traditore. Tuttavia lo ammiro per aver agito secondo i suoi sentimenti e lo rispetto perché ognuno è libero di agire secondo i suoi ideali. Tuttavia per me, rimane sempre un traditore che ha abbandonato le sue genti passando al nemico.
Ti scrivo per chiederti di aiutarmi a capire il senso (o il nonsenso) di un certo giornalismo di oggi. Finora non ci sono riuscito, neanche affidandomi un paio di volte tempo addietro a un quotidiano di primaria importanza. Non ho avuto risposta e me ne sono fatto una ragione: troppe lettere pervengono al direttore oppure alcune non sono riscontrabili. L’argomento che ti propongo non è di carattere alpino, ma riguarda anche ogni alpino che, come me, vorrebbe capire alcuni fatti del nostro mondo, non da addetto ai lavori ma da semplice lettore.
È bastata una email del professor Daniele Mozzoni, docente presso l’Istituto comprensivo Giacomo Ferrari di Parma e nipote di uno stimato socio Ana, a provocare la nostra entusiastica adesione alla “merenda solidale”. Questa iniziativa si ripete ormai da alcuni anni e coinvolge 18 classi per un totale di circa 500 ragazzi. Le terze preparano la merenda di metà mattina per tutti gli altri studenti che in questa occasione non si portano lo spuntino da casa, ma sono invitati ad acquistarlo ai banchetti preparati dagli studenti stessi, promuovendo in questo modo una piccola raccolta fondi da devolvere in solidarietà.
In data 4 dicembre in occasione della festa di Santa Barbara e della Madonna di Loreto, l’Associazione Arma Aeronautica Sezione di La Spezia dopo aver partecipato ad una Messa in suffragio dei militari Caduti, assieme ad una rappresentanza di alpini del Gruppo Spezia Centro, ha partecipato ad un rancio alpino organizzato dal Gruppo e nel corso del convivio il presidente della Associazione Arma Aeronautica, gen. Sergio Cavanna, ha consegnato al Capogruppo di Spezia Centro la somma di € 750, da devolvere a favore dell’iniziativa presa dalla Sede Nazionale per i terremotati del Centro Italia.
Durante il funerale di un fratello alpino è stata letta la Preghiera dell’Alpino. Non sarebbe cosa buona aggiungere al testo: ...o Signore, che proteggi le nostre mamme, le nostre spose, i nostri figli e fratelli lontani, anche “i nostri sposi” visto che nel nostro Corpo ci sono molte donne anche in ruoli operativi e di comando.
Francesco Scipione, Sulmona (L’Aquila)