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Caro direttore sono figlia di un alpino della Julia, classe 1922, nonché reduce di Russia e partigiano a Marostica, moglie di artigliere alpino, madre di alpino trasmissioni e volontario di Protezione Civile con svariati dimostrabili interventi, avevamo anche due cani che con il figlio facevano ricerca persone scomparse. Non mi dilungo oltre.
Sarà allestito a Treviso presso l’Expo del Territorio, viale D’Alviano, Mura S. Marco, uno stand promozionale per la vendita della spilla celebrativa di “Insema per la Baracca: give me hope”. Il costo della spilla è di 5 euro.
Son certo che mi perdonerai se approfitto del nostro giornale per rivolgere una richiesta di aiuto a tutti i nostri fratelli alpini. Mi chiamo Gianni Ruga e ti scrivo a nome del Gruppo di Bernareggio, Sezione di Monza del quale sono Capogruppo. Siamo un Gruppo molto giovane, nato nel 2011, e abbiamo la necessità di costruire una “baita” che ci permetta di fare vita associativa e organizzare le nostre manifestazioni.
A pensar male si fa peccato ma si indovina, diceva uno che la sapeva lunga. Correrò il rischio, perché mi sbaglierò di sicuro, ma il tono della tua risposta non mi piace per niente, e non solo per la excusatio non petita sul buonismo ecumenista, che è, evidentemente, un pessimo esordio.
Si concluderà con l’Adunata del Piave la raccolta fondi organizzata da Fondazione di Comunità e dalle Sezioni di Treviso, Conegliano, Valdobbiadene e Vittorio Veneto che a partire da gennaio di quest’anno hanno promosso il progetto “Sostieni la disabilità”.
Contrariamente alle scoraggianti previsioni meteo, Basovizza ci ha accolto con un tiepido sole e un “borino” abbastanza leggero da non dar fastidio, sufficiente a rendere l’aria frizzante. Eravamo veramente in tanti quest’anno attorno al Pozzo della Miniera (Foiba di Basovizza): associazioni degli esuli e delle famiglie degli infoibati, intere scolaresche di studenti, due provenienti dalla Sicilia, e Associazioni combattentistiche e d’Arma.
Sono un alpino di Belluno ed essendo stato toccato nell’animo dal disastro che da mesi ha colpito il Centro Italia, ho avuto l’idea (anche se in realtà forse l’hanno già avuta in molti, ma non si sono fatti avanti come me ora) di tentare una “maxi colletta”, cioè una sorta di “raccolta improvvisata” di denaro coinvolgendo tutti gli alpini d’Italia.
Sono un alpino dell’Abruzzo, visto la nostra situazione critica per il terremoto e l’abbondante nevicata, proporrei l’abbonamento gratis per l’anno 2017 per chi ha subito danni documentabili, presentandoli ognuno nella propria sede. Sicuro di un vostro interessamento un piccolo pensiero che sarà sicuramente apprezzato.
Angelo Di Giuseppe
In riferimento a quanto affermato da parte del sig. Andrea Cavazza, nella lettera da voi pubblicata in data 9 gennaio 2017 (La memoria sfregiata), ricorre l’obbligo, da parte mia, di formulare alcune considerazioni a fronte di esternazioni sottese a opinioni politiche spiccatamente avverse e a questioni in essere, di carattere strettamente personali, nei confronti dell’attuale Amministrazione comunale.
In seguito a vari sopralluoghi sono stati individuati quattro interventi, uno per ognuna delle nostre Sezioni direttamente coinvolte nel terremoto che ha colpito il Centro Italia. I progetti sono stati presi in considerazione dopo aver consultato i sindaci, la gente e gli alpini del posto e prevedono la realizzazione di strutture polifunzionali a carattere definitivo da realizzarsi entro quest’anno, in modo da rispondere concretamente e tempestivamente alle esigenze della popolazione. Ad oggi sul conto aperto dall’Ana per la raccolta di fondi per le popolazioni terremotate del Centro Italia vi è la somma di 1.148.000 euro. Nel Consiglio Direttivo Nazionale del 25 febbraio verranno discussi gli interventi da realizzare.
Un 4 Novembre da ricordare per il Gruppo di Pontedassio che nel quadro delle manifestazioni legate al 98º anniversario della Vittoria, della Festa delle Forze Armate e dell’Unità nazionale ha ospitato il generale di Divisione Marcello Bellacicco, vice Comandante delle Truppe Alpine e Comandante della brigata Tridentina.
Rientrato dall’Adunata di Asti e appreso che l’Adunata successiva sarebbe stata a Treviso ho immediatamente contattato il consorzio di promozione turistica di Treviso per sentirmi dire che non esisteva alcun letto se non nel raggio di 40 chilometri.