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Mi rivolgo a Lei riguardo le ennesime esternazioni dell’ex sindaco di Treviso, Gentilini, già noto per diverse dichiarazioni anche riprese dal nostro mensile nel corso degli anni. Intervistato a margine dell’Adunata di Treviso, infatti, l’ex sindaco leghista ha affermato che “Dio, Patria e famiglia” sono i valori tipici dell’alpino.
Si è tenuto ad Avezzano dal 4 al 6 agosto il raduno del 4º Raggruppamento dell’Ana promosso dalla Sezione Abruzzi. «Considerando la grande importanza di questo evento, il nostro gruppo alpini di Avezzano, con orgoglio si è fatto carico dell’intera organizzazione, pur essendo a conoscenza del forte dispendio economico e di non poche energie, necessarie per la buona riuscita della manifestazione».
Premiata la storia Il concorso nazionale per le scuole “Il Milite… non più ignoto” è approdato anche sul territorio di Cremona. Il Presidente sezionale Giovanni Alchieri e il Capogruppo Bassa Lodigiana Castiglione d’Adda, Gianluigi Ferrari hanno premiato nel polo scolastico di Caselle Landi, la classe vincitrice che ha presentato un progetto davvero interessante partito proprio dalla ricerca dei Caduti attraverso il monumento del paese.
Sto rileggendo il volume “Storia dell’Ana” dell’indimenticabile Peduzzi con Staich, Viazzi e Vita, a pagina 76 mi soffermo: “17 - 23 marzo 1935 l’Adunata di Tripoli”, i numeri: 2mila alpini, 12 cappellani, 17 generali, 79 Sezioni su 88 rappresentate, Italo Balbo che offre a tutti a mezzanotte “polenta e tocio”, il pellegrinaggio lungo le piste sino ad Assaba dove Cantore combatté, il rientro, gli alpini stipati sul ponte del piroscafo Neptunia e le parole di Manaresi: “guardo gli alpini che mi sono accanto, fra il lume e lo scuro, mentre la nave scorre sul mare nero di notte, vedo sui volti rudi, battuti dal vento e dal sole, segni di lacrime”.
Due giorni di sport, amicizia e alpinità, che lasceranno un ricordo indelebile nei cuori dei partecipanti e degli abitanti della Val Sangone. Nemmeno la pioggia che si è abbattuta copiosa sabato pomeriggio a Giaveno, è riuscita a scalfire l’ottima organizzazione del 45º campionato nazionale di marcia di regolarità in montagna a Giaveno-Valgioie (Torino), che ha preso ufficialmente il via nel pomeriggio di sabato 9 settembre, con l’alzabandiera e la sfilata, per le vie della cittadina torinese, delle 126 pattuglie rappresentanti 32 Sezioni Ana iscritte alla gara.
Ho scorto nel suo bellissimo editoriale di settembre tanta sofferenza accompagnata da sentimenti nobili e rari che hanno contrassegnato la Sua vita. Complimenti. Molto bello e toccante, ma soprattutto significativo il romanzo di Paolo Cognetti “Le otto montagne”.
In Italia tantissime vallate si stanno spopolando. Percorrendo le frazioni sparse nelle valli si trovano ruderi là dove una volta c’erano scuole, allevamenti di animali, famiglie che in quei villaggi vivevano tutto l’anno. Una pena trovare case abbandonate, tetti cadenti, muri demoliti dalle intemperie. Ma non tutto è perduto. Ci sono uomini che nonostante le difficoltà restano coraggiosamente radicati alla loro terra.
Mi riferisco all’ormai annosa questione del cappello alpino, e a chi spetterebbe il diritto di indossarlo in occasione di eventi ufficiali. Sono in totale sintonia con Bonaccorso della Sezione di Belluno, autore della lettera pubblicata sul numero di luglio, e con quanti prima di lui hanno dichiarato il proprio disappunto circa l’uso improprio del cappello da parte di persone che non hanno fatto il servizio di leva e che al massimo, come il sottoscritto, si possono definire “amici degli alpini”.
Ho letto l’articolo su L’Alpino di agosto-settembre e sono rattristato per l’articolo sul “Finto alpino”. Vorrei dire a questo nostro amico: ma ti rendi conto del valore che ha per noi il nostro amato cappello? Ma lo sai quanti giovani durante le guerre lo hanno inzuppato del loro sangue?
Cinquantanovesimo incontro alpino al Monumento-Faro Julia sul Monte Bernadia, sopra Tarcento (Udine), che dai suoi 850 metri di quota irradia la sua luce tricolore sulla sottostante pianura friulana. Fin dai primi anni Cinquanta questa fu l’idea degli alpini del mandamento di Tarcento che, con tenacia e volontà, il 14 settembre 1958 realizzarono questa opera. Una giornata umida e di pioggia ha accompagnato l’incontro.
Hanno partecipato oltre 350 persone al picnic organizzato dagli alpini di North York, Sezione Canada. Una giornata meravigliosa e piena di sorprese. Dopo la Messa, le mogli degli alpini hanno preparato un ottimo pranzo con rigatoni al pomodoro e fettine di vitello che hanno deliziato tutti i commensali, tra loro anche il Presidente della Sezione e coordinatore intersezionale degli alpini del Nord America, Gino Vatri, il Capogruppo di Mississauga Carmine Stornelli e quello di Toronto, Danilo Cal. Il Capogruppo Adolfo D’Intino ha ringraziato i partecipanti e ha dato l’appuntamento al prossimo anno.
Come ormai da tradizione, il Gruppo di Aalen ha nuovamente festeggiato la Pasqua con i bambini disabili dell’Istituto Lindenhof, da loro adottati dal 1982. Nel suo discorso introduttivo il Capogruppo di Aalen e Presidente sezionale Sambucco ha sottolineato l’importanza di simili incontri, sia per agevolare l’integrazione dei bambini nella società sia per dar loro un po’ di calore e di amore familiare in special modo durante le festività.