Un’Adunata in Sardegna

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    Sto rileggendo il volume “Storia dell’Ana” dell’indimenticabile Peduzzi con Staich, Viazzi e Vita, a pagina 76 mi soffermo: “17 – 23 marzo 1935 l’Adunata di Tripoli”, i numeri: 2mila alpini, 12 cappellani, 17 generali, 79 Sezioni su 88 rappresentate, Italo Balbo che offre a tutti a mezzanotte “polenta e tocio”, il pellegrinaggio lungo le piste sino ad Assaba dove Cantore combatté, il rientro, gli alpini stipati sul ponte del piroscafo Neptunia e le parole di Manaresi: “guardo gli alpini che mi sono accanto, fra il lume e lo scuro, mentre la nave scorre sul mare nero di notte, vedo sui volti rudi, battuti dal vento e dal sole, segni di lacrime”. 

     

    Lo so, altri tempi però direttore permettimi due riflessioni che vorrei arrivassero alle orecchie del Presidente Favero e di tutto il Cdn al momento di scegliere le località per le prossime Adunate. La prima: “polenta e tocio”, le piste dove combatté Cantore: semplicità, fatica, memoria. Purtroppo parole quasi desuete nelle nostre Adunate. Parlavo oggi con il Presidente di una Sezione e concordavamo sul fatto che ogni tanto servirebbe fermarsi e riflettere sui principi fondanti del nostro Statuto e provare a toglierci un poco di dosso gli orpelli che caratterizzano ormai troppo spesso i nostri raduni, dall’Adunata nazionale alla festa del Gruppo. La seconda riflessione: oltre 2 mila alpini a Tripoli nel 1935, stavolta non per combattere ma per ricordare; sarebbe così arduo pensare ad una Adunata in terra sarda? Non penso ci siano difficoltà di trasferimento, a maggio le compagnie di navigazione sarebbero liete di riempire i traghetti offrendo condizioni favorevoli, ed allora quali altre potrebbero essere le difficoltà? Ci sono riusciti nel 1935 a Tripoli. Sarebbe un riconoscimento ai nostri fratelli alpini di questa terra forte e generosa, un abbraccio anche ai fanti della gloriosa brigata Sassari che combatterono fianco a fianco con gli alpini nella Grande Guerra. Chissà se entrambi i sogni avranno un futuro o se la Sardegna resterà un miraggio.

    Gianluigi Ferrari Capogruppo Castiglione d’Adda, Sezione Cremona – Mantova

    Caro amico, teoricamente quanto tu scrivi è condivisibile. Poi nei fatti… riuscirebbe la Sezione Sardegna, esigua per quanto nobile, a mettere in piedi la macchina da guerra di un’Adunata? Sognare non costa nulla, anzi. Ma qui ci vorrebbe un piccolo miracolo. E io, per il momento, su questo versante, sono fuori gioco.