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Una nuova casa Il Gruppo di Prato Sesia, con la collaborazione del Comune, ha ospitato la premiazione del 13º Concorso nazionale di poesia “Il castello di Sopramonte”. Un pomeriggio trascorso insieme a molti poeti provenienti da tutta Italia, autori di elaborati in lingua italiana e in vernacolo.
Sono un bersagliere, classe 1936, assiduo lettore de L’Alpino. Ho notato che fra le numerose lettere inviate al direttore, vengono approfonditi, fra tanti, anche interessanti argomenti storici. Ebbene, da sempre, i bersaglieri sostengono che il termine “fanfara” è specifico di un complesso musicale composto esclusivamente da ottoni, come è, appunto, la fanfara dei bersaglieri.
Fine anno, tempo di bilanci, di considerazioni e di buoni propostiti per il futuro. Soprattutto numeri, da snocciolare, raffrontare e commentare, e nei quali spesso ognuno di noi riesce a vedere ciò che più lo esalta… o lo atterrisce. I numeri sono freddi, è vero, ma sono anche il banco di lavoro del Supporto VolA, piattaforma della Pc Ana, che mi ha inviato il resoconto al 31 dicembre 2017. Un traguardo che riscalda gli animi e ricarica tutti noi di entusiasmo; sono dati che è giusto condividere con la grande Famiglia alpina. Innanzitutto, siamo in tanti!
Ho letto su L’Alpino il ricordo della visita sul ponte di Perati dell’alpino Giovanni Zarpellon e il tuo commento sulla necessità “di investire maggiormente sullo studio di quanto accaduto in quelle terre”. Concordo quando scrivi che “Baskim, con gli alpini, riesce sempre a far rivivere momenti di grande intensità”. Anch’io sono stato lì con Baskim e in quel posto per noi sacro, vi ho posto un guidoncino del Gruppo di Riva del Garda.
Morire a ventun anni di malattia, a oltre mille chilometri di distanza da casa. Possono sembrare drammi di un passato remoto, ma succedeva appena cent’anni fa proprio a Verona, in uno dei tanti ospedaletti da campo allestiti dall’esercito impegnato a combattere nella Grande Guerra. Un conflitto su cui sono stati puntati i fari dell’Ana in occasione del ricordo del Centenario. Anche quest’anno, dopo il successo delle due precedenti edizioni, l’Ana ha lanciato il concorso “Il milite… non più ignoto” rivolto agli studenti delle scuole di tutta Italia.
Il 21 gennaio scorso al Tempio della Madonna del Conforto di Cargnacco (Pozzuolo del Friuli, Udine) dedicato ai Caduti e dispersi della Campagna di Russia, ha avuto luogo l’annuale cerimonia di commemorazione e ricordo di quanti hanno partecipato a quella sfortunata epopea, in molti casi senza aver poi fatto ritorno a casa. La ricorrenza di quest’anno, organizzata come sempre dalla Sezione di Udine con la collaborazione della brigata alpina Julia e dall’Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia e dal Comune di Pozzuolo, assume particolare significato poiché ricorda il 75º anniversario della battaglia di Nikolajewka, quando i resti della nostra Armata riuscirono a sfondare l’accerchiamento sovietico e, dopo una lunga marcia, far ritorno in Patria.
Sabato 13 e domenica 14 gennaio le Sezioni Ana della Provincia di Cuneo (Ceva, Cuneo, Mondovì e Saluzzo, cui spettava quest’anno l’organizzazione solenne della manifestazione) hanno ricordato il 75º anniversario della battaglia di Nowo Postojalowka, in memoria del sacrificio degli alpini della divisione Cuneense in Russia.
La cerimonia del 4 Novembre è decisamente la manifestazione italiana più seguita a Ginevra. Incuranti delle severe intemperie, una fortissima partecipazione ha invaso le due cappelle del centro funerario di St. George. Organizzata dal Gruppo di Ginevra, la manifestazione di puro patriottismo riuscita anche grazie all’indulgenza del Dio degli Eserciti che ha scatenato le ire del cielo solo dopo la conclusione della cerimonia.
Novità importanti nella Sezione di Treviso: è arrivata in Sede sezionale una nuova motopompa in grado di operare efficacemente durante i frequenti allagamenti che si verificano nel territorio. Si tratta di un mezzo acquistato tramite il contributo messo a disposizione dal Dipartimento di Protezione Civile.
Suggerisco di organizzare uno dei prossimi raduni a Scampia, Napoli. Forse è la volta buona che le strade vengono pulite, i muri puliti ecc… Tutto quello che è il vivere civile ed una vostra presenza potrebbe solo che fare bene.
Marino Visentin
Scrivo in merito alla parola “straniero” nella lettera di Beppe Parazzini su L’Alpino di dicembre. Arguta, originale e persino inquietante l’osservazione del Presidente emerito. Risveglia in me due considerazioni. La prima si appoggia alla “saggezza del poi” ossia, si potrebbe dire, dovevamo pensarci prima, almeno una settantina di anni fa e il problema “emigrazione” forse non sarebbe assurto ai livelli che oggi constatiamo.
Quando leggo su L’Alpino qualche lettera che disquisisce sull’uso o abuso del cappello alpino o esibisce un patriottismo che mal nasconde un anacronistico nazionalismo o peggio un razzismo, mi viene la tristezza e lo scoraggiamento. Ma poi vado avanti e leggo del ponte dell’amicizia di Nikolajewka e dell’Asilo Sorriso di Rossosch e della ricostruzione in Centro Italia e mi rinfranco e mi riconcilio con la mia Associazione, con il mio Paese, con tutti i paesi del mondo.