Il rifugio ANA Med. d'Oro Giacomini di Forca di Presta, fiore all'occhiello degli alpini marchigiani

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    Stanziato dal CDN un contributo per lavori di adeguamento della struttura.

    Bisogna risalire agli anni Sessanta per rifarci ai tempi in cui un manipolo di Alpini del Gruppo di Ascoli Piceno, maturò un’idea sulla quale tutti si trovarono d’accordo: la costruzione di un rifugio in montagna. Il gruppo annoverava tra i suoi iscritti avvocati, geometri, alpini desiderosi di prestare la propria opera o adoperarsi a reperire fondi o materiali ma, soprattutto l’elemento qualificante che accomunava tutti era uno solo: La Penna e, di riflesso, l’amore per la montagna.

    Forse anche inconsciamente, la costruzione del rifugio era sì, un evento da consegnare alla storia ma anche un punto fermo, la casa , che testimoniasse questo nostro sentimento oltre alla voglia di esprimere le nostre capacità. Venne dunque approntato un progetto, la comunanza agraria di Pretare aderì alla richiesta di concessione gratuita di un appezzamento di terreno delle dimensioni di metri 100 per 20 situato nei pressi del valico di Forca di Presta (quota 1.550).

    Con grande fervore iniziarono i lavori e con la collaborazione anche da parte degli alpini di Acquasanta Terme di Arquata e di Macerata, furono racimolati da più parti i materiali, gli infissi di porte e finestre furono recuperati dalla demolizione del caseificio di Arquata, le opere murarie più impegnative, affidate a piccole imprese di costruzione che venivano faticosamente ma puntualmente retribuite. La Sede nazionale sotto la presidenza di Bertagnolli, concesse due erogazioni di lire 2.000.000 ciascuna.

    Si raggiunse un altro accordo con la comunanza agraria di Pretare per il prelievo di acqua dalla fontana sita in vicinanza del valico: fu costruita una stazione di pompaggio con il ricovero in muratura, la tubazione interrata, il serbatoio di accumulo a monte del rifugio. Il complesso è tutt’ora funzionante. Nei primi anni Settanta, il rifugio era già agibile e dopo alcuni tentativi di conduzione diretta, solo domenicale, ne fu affidata la gestione con formale contratto a persone del luogo.

    Man mano seguirono l’installazione di pannelli solari fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, di una linea telefonica ad onde radio, tutt’ora in esercizio. Sempre nel corso dei primi anni Settanta, fu lanciata l’idea di organizzare annualmente una Gara di Corsa (Trofeo Nino Allevi, btg. Tirano) giunta oggi alla sua 33ª edizione, che si svolge con grande partecipazione, in una delle prime domeniche di giugno, occasione anche del raduno sezionale.

    I soci fondatori furono anche concordi nell’intestare il rifugio alla Medaglia d’Oro ascolana Giovanni Giacomini, ed attribuirne la proprietà all’A.N.A. Sede nazionale, perché fosse così inalienabile e comunque, al di sopra di eventuali, futuri interessi di chicchessia. L’apertura nei giorni di fine settimana e nella stagione estiva, anche per merito della continuità e validità della gestione, hanno man mano portato una clientela variegata e affezionata e sempre più numerosa, non solo a livello nazionale.

    Dovrebbe anche svilupparsi la frequenza di portatori di handicap, se l’Ente Parco dei Sibillini, provvederà a completare e mantenere agibile il sentiero in cemento all’uopo realizzato in questi ultimi anni. Il tempo ha anche posto, in termini inderogabili, la necessità di conformare l’edificio, destinato a rimanere unica struttura ricettiva ai piedi del Monte Vettore, ad esigenze un po’ meno spartane di quelle originali: locale bar più ampio, stanze a due tre letti con servizi, in luogo degli attuali stanzoni con brande a castello, appartamentino separato per il gestore, bagni per disabili, adeguamento alle attuali normative e quant’altro necessario.

    Il tutto è previsto in un progetto di ampliamento, già redatto ed approvato prima dell’entrata in vigore dei limiti imposti dalle normative dell’Ente Parco dei Sibillini in materia edilizia, e per la realizzazione del quale è in corso il reperimento dei fondi necessari. Sono stati raccolti 30.000 euro con una sottoscrizione di fondi tra i soci, ai quali vanno ad aggiungersi il contributo di 30.000 euro appena deliberato dalla Sede Nazionale, grazie ai quali, potrà essere realizzato sin dalla prossima primavera il primo stralcio dei lavori.

    Il tema Rifugio di Forca di Presta , fiore all’occhiello della Sezione Marche, è dunque di piena attualità, onore e vanto per chi lo ha voluto e seguito nel tempo, a disposizione, come il rifugio Contrin e il soggiorno alpino di Costalovara, di tutti i soci ANA.