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domenica, 5 Maggio 2024

GERMANIA – In memoria dei Caduti di tutte le guerre

Come ormai da decennale tradizione a Heubach e a Stoccarda si sono svolte le cerimonie in suffragio di tutti i Caduti, i dispersi e le vittime del terrorismo internazionale organizzate dai due gruppi alpini. La Messa di Heubach celebrata in due lingue dal sacerdote Hans Peter Bischoff nella chiesa cattolica, ha visto la presenza di diverse autorità civili e militari tra le quali il presidente sezionale Sambucco, il sindaco di Heubach Klaus Maier e quello di Herlikofen Celestino Piazza, la signora Altadonna in rappresentanza del console generale Giovine, il direttore dell’istituto dei disabili Hubert Sorg (a cui sono andati i proventi della manifestazione) e diversi presidenti di Associazioni d’arma.

Il cimitero di Milovice

Non ero a conoscenza della cerimonia commemorativa al Campo di Milovice (Repubblica Ceca), diversamente avrei potuto unirmi. Complimenti agli organizzatori per la meritoria iniziativa in favore dei nostri Caduti alpini e di tutti i nostri soldati combattenti della prima guerra mondiale ivi internati e inumati.

Quei Caduti, parte di ciò che siamo

Sono passati 69 anni dalla leggendaria ritirata di Russia, ma 70 anni fa il gen. Messe era già in quella terra con un forte contingente italiano e si contavano i primi Caduti, feriti e congelati. Il comandante del CSIR (Capo di Spedizione Italiano in Russia) aveva capito che i nostri soldati correvano grossi rischi in uno scontro tra giganti: lui poteva opporre all’avversario il valore di tenaci combattenti, non divisioni corazzate o caccia bombardieri. Cercò di dissuadere Mussolini ad inviare nel 1942 un’armata di 230 mila uomini. Non fu ascoltato e tantomeno promosso. Poi le cose andarono come tutti sanno.

In giro per castelli millenari

Bolzano è anche una città di castelli, in armonia con la sua storia millenaria. Quattro in particolare, sono da visitare.

ARGENTINA – Una bella giornata con il coro La Plata

Il coro alpino del gruppo di La Plata, sezione Argentina, accompagnato da famigliari e amici, ha festeggiato con un pranzo campestre il 48° anniversario di fondazione della sezione Argentina e il 47° compleanno del coro. È stata una giornata meravigliosa, che si è chiusa con le nostre belle canzoni alpine.

MILANO – Il gruppo di Lodi ha 90 anni

Il Gruppo di Lodi ha compiuto 90 anni e li ha festeggiati con una serie di manifestazioni ripagate dall’affetto e dal calore della gente. La Messa, il sabato nella chiesa di San Gualtiero, ha dato il via alla giornata di celebrazioni. Alla sera presso l’Auditorium della Banca Popolare di Lodi gremito di pubblico, si è tenuta la terza rassegna corale cittadina chiamata “LiberCanto”, inserita nei festeggiamenti con la partecipazione del coro dei congedati della brigata Tridentina.

Concerto in Croazia

Correva l’anno 1967 quando alcuni alpini del quartiere San Zeno lanciarono l’idea di formare un coro. Fu presto fatto e nacque il coro alpino “San Zeno”. Renato Buselli si improvvisò maestro, avendo nel suo “zaino”, un buon orecchio, un enorme entusiasmo e la conoscenza della musica. I fondatori, poco più di una dozzina in tutto, si riunirono in una saletta dell’Antica Trattoria Tripoli ed iniziarono ad imparare le prime cante. I primi contatti con il pubblico furono ristretti agli abitanti del quartiere di San Zeno, nel teatrino della parrocchia o all’aperto. Poi, man mano che il coro cresceva di numero e di qualità, i primi concerti e rassegne corali, gli interventi alle Adunate.

Il mulo Celestino

La fotografia del mulo all’ingresso dell’Osteria del Castello, apparsa su L’Alpino di febbraio mi ha riportato alla memoria un gustoso racconto dello scrittore Giovanni Piubello, veronese d’origine e mantovano d’adozione, dal titolo “Il mulo e le frasche”. Vi si narra del mulo Celestino che trascinava il suo carretto carico di verdura e frutta e il padrone, al quale non dispiaceva il vino, lo abituò a fermarsi davanti alle osterie che avevano come insegna delle frasche.

Sfogliando i nostri giornali

La nostra stampa alpina.

Le targhe sui Caduti

In questi giorni sto portando a termine una ricerca sul Sacrario di Colle Isarco in provincia di Bolzano che raccoglie i resti di 87 militari della Grande Guerra. Di questi 30 sono alpini. Le autorità altoatesine, con il beneplacito dell’ex ministro Bondi, hanno deciso motu proprio di “depotenziare” i tre sacrari che sorgono nella provincia italiana, apponendo ai piedi dell’ossario tabelle multilingue che definiscono “monumenti fascisti” l’ultima dimora dei nostri Caduti.

“Alpini sempre, con orgoglio e senza timore”

Vittorio Trentini, che fu presidente nazionale negli anni Ottanta, compirà cent’anni il 30 marzo prossimo. Lo abbiamo incontrato nella sua casa di Bologna, dove vive con la figlia, mentre la sezione Bolognese Romagnola sta organizzando i festeggiamenti per il compleanno.

La terapia dei clown

Vorremmo ringraziare il gruppo alpini Porta Torino sezione diVercelli che ha contribuito all’ottima riuscita del progetto Vivo Vivendo.

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