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martedì, 13 Maggio 2025

Cosa resta di un’Adunata

Dice un mio amico alpino che l’Adunata più bella è sempre l’ultima. Ci arrivi pieno di aspettative. La voglia di reincontrare vecchi amici, fare conoscenze nuove, vedere luoghi sconosciuti, staccare la spina dalle preoccupazioni di tutti i giorni per immergersi in una ubriacatura di cordialità. Sfilare dentro un fiume umano dove nessuno è fuori posto, perché tra gli alpini un posto c’è per tutti, senza distinzioni di anagrafe, di salute, di cultura, di appartenenza geografica.

Auguri Pippo

In casa mia siamo una famiglia di militari e qui vorrei ricordare mio fratello. Seguendo le orme di mio padre, si è arruolato a 18 anni ed è stato subito alpino per tutta la vita. È nel suo Dna! Il suo amore l’ha trasmesso a me, che pur non facendone parte in modo attivo, amo profondamente questo unico e meraviglioso Corpo.

Forza comunicativa

Partiamo dalla fine. Domenica mattina, sfilata in pieno svolgimento, la situazione era la seguente: Rai3 stava trasmettendo in diretta, come fa da diversi anni, la sfilata, arricchendo la trasmissione con servizi e interviste; TgCom24 era in diretta con le immagini provenienti dal nostro service tv in una ampia finestra in alto a destra, la conduzione in studio e le interviste raccolte dagli inviati. 

COMO – Una preghiera alla Madonna d’Europa

I vessilli sezionali di Como, Lecco, Valtellinese e Colico, scortati dai Presidenti Gaffuri, Magni e Giambelli e dal vice di Colico Foschini si sono ritrovati a Madesimo per ricordare il 73º anniversario di Nikolajewka e i tanti Caduti di quelle valli. Ospite gradito il vessillo della Sezione di Milano. 

Una bella idea

A vent’anni ho prestato servizio militare di leva alla caserma “De Caroli” di Vipiteno, sede del gruppo artiglieria da montagna Sondrio; e a più di tredicimila albe dal congedo, tutti gli anni ritorno volentieri nella mia caserma (oggi a servizio dei soldati del 5º Alpini).

Giovani bandiere

Trecentocinquanta nuovi Tricolori sventoleranno all’ingresso delle scuole elementari della capitale. Sono stati donati dall’Associazione Nazionale Alpini agli alunni di Roma durante la Festa dell’Europa, celebrata in Campidoglio lo scorso 9 maggio, alla presenza del commissario straordinario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca e di Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza.

ASIAGO – In memoria dei Caduti della Grande Guerra

Il gruppo alpini di San Pietro Valdastico ha dato appuntamento a tutta la vallata e all’Altopiano di Asiago per commemorare il centenario della Grande Guerra. Durante i primi del Novecento San Pietro era un paese di frontiera e proprio sul vecchio confine che delimitava l’impero austro-ungarico e l’Italia prima del grande conflitto, gli alpini hanno posato un monumento. 

Colori alpini

Gli amici de L’Alpino mi han chiesto un pezzo “di colore” sull’Adunata. Per pezzo di colore, tecnicamente si intende un articolo che esca dalla semplice cronaca, per concentrarsi su impressioni, immagini, sensazioni legate all’evento. Però, per curiosa assonanza, mi è venuta in mente un’altra cosa: ma che colore ha un’Adunata degli alpini? 

Mostra in grigioverde

L’89ª Adunata nazionale di Asti ha rappresentato, per noi alpini in armi, un momento molto significativo: è stato il 10º anniversario della “Cittadella degli alpini”. Nata nel 2007 in occasione del raduno di Cuneo, dopo due lustri la sua presenza costituisce ormai un momento irrinunciabile di ogni Adunata. Personalmente vi avevo partecipato una sola volta, a Bassano nel 2008, con uno stand dedicato alle missioni all’estero. 

La morale e il moralismo

Leggo su L’Alpino di marzo, la lettera al direttore “Ricordi di gioventù” e desidero iniziare questo mio intervento con l’esternare tutta la mia indignazione per le considerazioni che vedo formulate attorno alla parola “sacramentate”. Non posso rendermi conto di come sia possibile affermare che “certe sacramentate altro non erano che la veste grafica della fatica”.

Fumetto alpino

Il suo studio, nel cuore di Asti, è avvolto in quel buio che ricorda certi pomeriggi d’estate quando le persiane sono chiuse per l’afa. Una lampada illumina un cerchio di scrivania. Qua e là fumetti di Dylan Dog. È lui il “papà”, Luigi Piccatto. Ha il volto in ombra e le mani appoggiate sopra alcuni fogli da disegno. 

Uniti da una bandiera

Visto dall’alto è solo un chilometro, ma percorrerlo tutto a piedi è come attraversare un fiume in piena. Sono uomini di tutte le età, con donne e bambini in festa, accomunati da una sola cosa, il cappello! C’è un sano fermento per le strade prima dell’arrivo della Bandiera di Guerra, ma in prossimità di piazza 1º Maggio l’aria si fa più statica e rarefatta. Le trombe danno il via mentre il Son si sbraccia per far rientrare tutti ai lati di Corso Alfieri. 

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