Rispettiamo i luoghi sacri
Scrivo per una cosa che da un po’ mi sta… sul gozzo, non propriamente bella. Partecipo da anni a vari nostri raduni e mi pare di notare sempre più di frequente la partecipazione di persone, cappello ben piantato in testa, che si comportano come fossero ad una fiera paesana, sia durante le cerimonie, sia trattando senza rispetto i nostri stessi simboli e monumenti. Il 10 luglio scorso, forse complice il bel tempo che ha notevolmente aumentato il numero di veri e propri “gitanti”, ho visto con rammarico la base della Colonna Mozza (Ortigara) e poi quella della Madonna a Cima Lozze utilizzate come tavole da pic-nic. Forse ci sono tra noi persone che non sanno cosa significano quei Segni che grondano sangue.
Carlo Fontana - Rezzoaglio (GE)
Quella notte sul Galilea
Bruno Galet è nato il 24 ottobre 1921 e vive a San Giovanni del Tempio, una frazione di Sacile. Partì giovanissimo per la Grecia con il btg. “Gemona” e fu uno dei pochi superstiti del Galilea, silurato la notte del 28 marzo 1942. In questa testimonianza rivive la speranza del rientro in Patria, il tragico momento dell’affondamento, il salvataggio e l’angoscia per aver perso tanti compagni.
CANADA – Vancouver: le borse di studio Bertagnolli
Sono state consegnate a Vancouver le borse di studio “Franco Bertagnolli 2010” che vengono assegnate annualmente a figli o nipoti di alpini iscritti alle sezioni ANA all’estero che si siano distinti negli studi. I vincitori di questa edizione sono: Nathalie Pellizzari, nipote di Antonio Pellizzari e Eric Salvador, nipote di Toni Volpe (entrambi soci della sezione di Vancouver).
Maria Luisa ci ha lasciato
Venerdì 6 gennaio Maria Luisa Ferri ci ha lasciato. Aveva 47 anni e da 25 lavorava alla nostra sede nazionale di via Marsala, all'ufficio associati. Per noi era Marilù, riservata e schiva, ma sempre aperta al sorriso. Sul lavoro era scrupolosissima. Era la voce per tante migliaia di alpini che chiamavano il suo ufficio per avere informazioni e per tanti Gruppi e Sezioni con i quali era in costante contatto.
Il Nobel per la pace?
Gli alpini sono oggi i soldati per la pace più amati al mondo per amore, umanità, simpatia (ricordo il pianto della gente di Sarajevo alla partenza dei contingenti italiani!) e competenza professionale, espresse nelle missioni di solidarietà e sicurezza democratica nelle zone colpite da guerre e catastrofi. Chiediamo che Napolitano venga a Bolzano con loro per continuare quella missione straordinaria di civiltà e di ricostruzione sociale, economica, culturale, politica e ideale così necessaria per il nostro Paese. Come insegnanti per la pace facciamo la proposta di premiare gli alpini e Napolitano con il premio Nobel per la pace per i loro grandi meriti di promozione della convivenza civile in Italia e nel mondo, soprattutto in questa parte della storia segnata da una gravissima crisi antropologica, economica ed identitaria. Cominceremo dal 1° gennaio 2012, giornata mondiale per la Pace, a raccogliere fra i cittadini del nostro Paese e fra i 400mila alpini che arriveranno a Bolzano le firme e il consenso utili a rendere praticabile e sostenibile questo progetto.
Roberto Celli - Bolzano
Ricerca di testimonianze storiche sull’affondamento del “Galilea”
In occasione del 70° anniversario dell’affondamento del piroscafo “Galilea”, avvenuto nel mar Egeo la notte tra il 28 e il 29 marzo 1942, il gruppo di Muris di Ragogna (Udine) sta curando la pubblicazione di una memoria storica per la quale chiede la collaborazione di chiunque sia in grado di fornire informazioni. Il “Galilea” riportava in patria 875 alpini (di cui 650 del btg. “Gemona”) una quarantina di bersaglieri, altrettanti carabinieri, oltre a marinai imbarcati a vario titolo (una ventina), artiglieri, autieri e militari di varie armi che si recavano in licenza, per un totale di circa 1.275 uomini, compresi 75 marinai civili militarizzati. Sulla nave si trovavano anche alcuni prigionieri greci. Dal disastro si salvarono circa 280 uomini, tra cui 15 ufficiali delle varie Armi (9 erano alpini) e 19 sottufficiali (3 alpini) mentre i corpi recuperati, secondo stime rimaste provvisorie, furono circa duecento.
Quando la tradizione è una forza
Nelle nostre Forze Armate abbiamo enti, reparti, unità dalle caratteristiche completamente diverse tra di loro. Da dove deriva questa caratterizzazione, in che cosa consiste, quali effetti produce? In sintesi, questa caratterizzazione deriva dalla storia dell’Unità e costituisce quella che comunemente viene indicata come la “tradizione” di questo o quell’ente, reparto o unità. Ma cosa intendiamo per “tradizione”?
In breve
Notizie in breve.
Per Luca commozione e orgoglio
È stata una serata particolare quella che abbiamo vissuto giovedì 22 dicembre nel salone d’onore di Palazzo Cusani, sede del Circolo Ufficiali di Milano. Doveva essere la presentazione del bel libro-diario di Luca Barisonzi, La Patria chiamò, curato da Paola Chiesa, uscito per i tipi della Mursia ed invece si è trasformata in un abbraccio della città ai nostri soldati impegnati in Afghanistan. Oltre al giovane alpino Luca, gravemente ferito a Bala Murghab il 18 gennaio 2011, accompagnato dai famigliari, c’erano anche la moglie e i genitori di Luca Sanna caduto nella stessa circostanza.
La custodia dei nuovi sacrari
Ho letto con vivo interesse l’articolo su L’Alpino di novembre in merito alla riunione dei presidenti del 2° raggruppamento e alle proposte emerse. Verso la fine dello scritto si parla dei sacrari. Seppur tenuti perfettamente, mai una volta ho visto là un custode ad accogliere e a controllare i visitatori che si recano ad onorare la memoria dei nostri Caduti. In tutte le occasioni in cui passo con il mio cappello alpino un groppo alla gola mi prende e inizio a piangere. Sono sicuro di non essere il solo perché noi alpini siamo fatti così. La mia idea: potremmo essere noi volontari/e di Protezione civile, potremo essere noi alpini e alpine in sinergia con il comando Truppe alpine a tenere aperto e ad essere guide durante i fine settimana e le festività.
Giovanni Bissoli - Rivalta (VR)
I muli alla sfilata del 2 Giugno
Mi rivolgo a te sperando di trovarti solidale in un pensiero che è in fondo una rabbiosa constatazione, resa provocatoriamente evidente guardando le immagini televisive della sfilata del 2 Giugno. Come certamente ricordi i reparti hanno in gran parte sfilato con uniformi storiche. Bene! Mi piange il cuore sapere che noi alpini non possiamo avere nelle nostre testimonianze storiche la presenza di quell’umile, obbediente, eroico animale, il mulo, che ha condiviso la sua vita con gli alpini in pace e in guerra.
Renato Sartor - Conegliano (TV)
ALESSANDRIA – A Tortona una “Piazza brigata Taurinense”
Tortona ha dedicato una piazza alla brigata alpina Taurinense, quella antistante la sede del gruppo alpini, promotori dell’iniziativa accolta di buon grado dal Consiglio comunale. La cerimonia - presente il vice comandante della brigata col. Serafino Canale e il sindaco Massimo Berutti - è stata accompagnata dalla fanfara alpina Valle Bormida. In serata, al Teatro Civico, prima del concerto del coro alpini Montenero della sezione di Alessandria, è stato conferito alla brigata il “Grosso d’Oro”, massima onorificenza cittadina che viene assegnata a persone o enti meritevoli attivi sul territorio.