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mercoledì, 7 Maggio 2025

Il senso dello Stato

Il 5º reggimento Alpini è schierato nell'ampio piazzale della caserma Menini di Vipiteno, con la Bandiera di guerra e le compagnie pronte a...

Attizziamo la fiamma

Tradizione non è vegliare le ceneri, ma attizzare la fiamma . Sembrano quanto mai pertinenti queste parole di Jean Jaurés docente alla Sorbona,...

Una grande forza

Programmare il futuro, tenendo conto della mutata realtà e dei suoi continui sviluppi, non è cosa da poco. Fortunatamente partiamo da solide basi, come...

I giovani e le regole

Come avviene per tutti i grandi avvenimenti, ci vorrà del tempo per comprendere appieno il significato e il valore del ritorno in massa...

Che sia un'Adunata di Alpini per gli Alpini

La città e la provincia di Cuneo offrono anche al turista più distratto un colpo d'occhio di straordinaria bellezza. Adagiate ai piedi del Viso...

La memoria distratta

Uno dei primi atti ufficiali della nostra Associazione nel programma delle cerimonie dell'Adunata a Trieste, tre anni fa, fu l'omaggio alle vittime della foiba di Basovizza e del campo di raccolta e sterminio di San Sabba. Era il doveroso ricordo dell'eccidio, meglio sarebbe chiamarlo pulizia etnica, di nostri connazionali uomini e donne d'ogni età colpevoli soltanto di essere italiani.

Buon compleanno, Tricolore

Il 7 gennaio scorso il Tricolore ha compiuto 210 anni. Nacque a Reggio Emilia, al termine di una turbolenta seduta dei delegati delle quattro città (Modena, Bologna, Ferrara e Reggio Emilia) che nell'ottobre precedente a Modena avevano costituito la confederazione della Repubblica Cispadana, voluta da Napoleone che contava su nuove truppe per muovere contro l'Austria. La bandiera era a strisce orizzontali, con il rosso in alto, il verde in basso e al centro il bianco con un emblema composto da una faretra.

'Grazie', da un Alpino

Caro Direttore, nel momento di cedere il comando delle Truppe Alpine desidero ringraziare, Suo tramite, il nostro carissimo Presidente Corrado Perona, il Consiglio...

L'anno che verr

Quando un anno finisce, si dice, è tempo di consuntivi. Noi preferiamo invece salutare il 2006 che se ne va facendo dei progetti con...

Radici

In un precedente editoriale avevamo stigmatizzato la mancanza del riconoscimento delle radici cristiane dell'Europa nella bozza della Costituzione della Comunità Europea. Le ragioni di questa esclusione sono molteplici: si voleva difendere una laicità ereditata dall'illuminismo, si preferiva non costruire presupposti per allontanare dalla Comunità i Paesi del Mediterraneo di storia e cultura diverse dalla nostra.

Il cambio di Direzione del nostro mensile.

Non è facile ringraziare il generale Cesare Di Dato che ha lasciato, dopo undici anni, la direzione de L'Alpino, perché temo che le mie parole non bastino per far comprendere l'impegno che ha portato a termine con tanta passione e intelligenza.

Sotto la sua direzione il nostro mensile è cambiato, si è evoluto nella forma e soprattutto nei contenuti pur restando sempre fedele alla linea associativa, ha riscosso il convinto consenso dei nostri iscritti, è stato testimone e voce dei nostri valori.

Conosco Cesare Di Dato da sempre e se mi lasciassi trasportare dai sentimenti potrei urtare, in senso buono, la sua signorilità e la sua modestia. Pertanto, anche a nome di tutti, gli esprimo da alpino ad alpino gratitudine e riconoscenza. Grazie, Cesare!

L'incarico di proseguire, nella tradizione di sempre, nelle mansioni di direttore del mensile associativo è stato affidato a Vittorio Brunello. Nativo dell'Altipiano, terra di alpini per antonomasia, ha conservato intatte le caratteristiche fondamentali della gente di montagna: saggezza, prudenza, determinazione, coscienza e laboriosità. Può vantare un curriculum di prim'ordine, tale da consentirgli una visione completa della realtà e degli obiettivi dell'Associazione.

Con Vittorio ho lavorato ricevendo in cambio conforto, insegnamenti e consigli; ho apprezzato la sua pacatezza e goduto della reciprocità d'una amicizia sincera, fraterna. Sono quindi certo che il nuovo direttore non si smentirà. Di fronte ad un impegno severo saprà essere all'altezza dei compiti poiché nel suo Dna il senso di appartenenza all'Associazione Nazionale Alpini è forte. Buon Lavoro, Vittorio!

Corrado Perona

E' stato un piacere…

Potrei cominciare così questo mio commiato, gentili lettori, un modo estemporaneo per uscire di scena dopo undici anni di direzione de L'Alpino . Ma...

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Partecipa anche tu al Campo Scuola all’Adunata di Biella

In occasione della 96ª Adunata nazionale Alpini che si terrà a Biella, stiamo organizzando un’attività volta a pubblicizzare i Campi Scuola coinvolgendo tutti coloro...

Andrea Cainero

Giuseppe Vezzari

Remo Facchinetti