Una grande forza

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    Programmare il futuro, tenendo conto della mutata realtà e dei suoi continui sviluppi, non è cosa da poco. Fortunatamente partiamo da solide basi, come ha dimostrato l’Adunata di Cuneo appena conclusa: un concorso di alpini superiore alla media delle Adunate, un’accoglienza calorosa da parte della gente, una serie di dimostrazioni di stima e affetto, una grande vicinanza con i nostri alpini in armi e in particolare e questo ci riempie di orgoglio e soddisfazione agli alpini che sono in missioni difficili in Paesi lontani e martoriati, consapevoli che possono contare sulla nostra solidarietà.

    Purtroppo non possiamo non tener conto che manca, dopo la sospensione della leva, il ricambio di un tempo. L’anno scorso c’è stata una flessione dello 0,8 per cento di soci alpini iscritti. Ponendoci il problema di garantire continuità e consistenza all’Associazione ci siamo guardati attorno e abbiamo puntato sul reclutamento dei non iscritti, sui giovani, su una ancora maggiore attenzione alle regioni del Centro Sud. Ai giovani iscritti settantamila abbiamo chiesto cosa pensano dell’Associazione, come la vedono, come la vorrebbero e cosa suggeriscono, il tutto nel rispetto dei capigruppo, dei presidenti di Sezione e soprattutto dei veci , che sono la nostra memoria e la nostra ricchezza morale. Abbiamo chiesto ai giovani di impegnarsi sin da adesso, affinché imparino ad assumersi sotto la guida dei più anziani le responsabilità che prima o poi dovranno comunque coinvolgerli.

    La ricerca di nuovi soci fra gli alpini ha dato, fortunatamente e come prevedibile esiti confortanti: ed è determinante anche in questo settore ed in modo particolare in questo momento tanto delicato, l’impegno dei capigruppo e dei presidenti di Sezione. Così come è confortante il rilancio delle Sezioni del Centro Sud, l’attaccamento degli alpini giovani e non più giovani ai comuni ideali. Davvero, parafrasando uno scrittore siciliano, la linea delle palme si avvicina a quella degli abeti . E quanto entusiasmo troviamo visitando queste nostre sezioni, quanto calore! Sono le stesse Sezioni dalle quali provengono tanti alpini che si trovano in missione e che abbiamo applaudito, con tanta gente, all’Adunata.

    Ci sono stati, ci sono segnali che danno grande fiducia, anche nel vedere la costituzione di nuovi gruppi, l’inaugurazione di nuove sedi: segnali forti di un’Associazione che guarda avanti e che cammina.
    Ci sono dei passi che potremmo definire epocali e che riguardano i soci aggregati: se ne occuperà, in primis, il Consiglio Direttivo Nazionale in una riunione straordinaria a luglio: quanto emergerà sarà quindi riportato ai presidenti di sezione e di gruppo e infine, se necessario, all’assemblea dei delegati. Discuteremo con calma, consapevoli che l’argomento è delicato, importante e non più procrastinabile.
    Non possono, poi, essere trascurati due aspetti: le strutture centrali associative e l’informazione.

    Per quanto riguarda le strutture sono in fase di adeguamento anche per rispettare le vigenti normative gli uffici della sede nazionale: la redazione de L’Alpino, gli uffici della segreteria e della presidenza, della Protezione civile, del Centro studi, della Onlus. E poi la ristrutturazione delle nostre sedi di montagna: il rifugio Contrin, in alta val di Fassa, integrato anche in un vasto progetto che coinvolge a titolo sperimentale le scuole del Veneto; e il soggiorno alpino di Costalovara, sull’altipiano del Renon (Bolzano), che diverrà anche punto di riferimento per seminari, convegni, cicli di addestramento e base logistica per incontri delle varie componenti associative. Per quanto riguarda l’informazione e la conoscenza all’esterno, l’Associazione deve fare opinione, deve contare, comunicando (o comunicando meglio) con i mezzi d’informazione e con la gente instaurando, soprattutto in sede locale, un rapporto di maggiore partecipazione e di sintonia.

    Siamo una grande forza di pensiero forte, perché non pensiamo agli interessi dei partiti ma al Paese e alla gente, e proprio per questo possiamo anche essere un movimento di opinione, per di più libero. Non siamo un’Associazione aperta a tutti ma un’Associazione che si apre a coloro che sposano i nostri ideali. Siamo, dobbiamo continuare ad essere uniti, perché la nostra Associazione si basa anche sulla disciplina associativa e il rispetto delle regole.
    La forza e i consensi non ci mancano: zaino in spalla, dunque. Siamo Alpini!

    Corrado Perona