'Grazie', da un Alpino

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    Caro Direttore,

    nel momento di cedere il comando delle Truppe Alpine desidero ringraziare, Suo tramite, il nostro carissimo Presidente Corrado Perona, il Consiglio Direttivo Nazionale e tutti gli alpini della nostra gloriosa Associazione Nazionale per la vicinanza, l’affetto ed il sostegno incondizionato offerto a me ed a tutti gli alpini in armi durante tutto il periodo in cui ho avuto il grande privilegio di comandare le Truppe Alpine.

    Una vicinanza, un affetto ed un sostegno che i nostri alpini, impegnati nei tanti teatri operativi, dall’Afghanistan all’Iraq, dal Kossovo alla Bosnia, hanno avvertito con forza. Essi, peraltro, hanno potuto accompagnare le operazioni militari, tese a fornire sicurezza ai più deboli ed a concorrere agli sforzi della comunità internazionale nel difficile compito di ripristinare la pace, con interventi di concreta solidarietà.

    Le scuole, i centri sanitari e tante strutture utili alla gente, costruite dai nostri alpini grazie ai fondi ed ai materiali che gli alpini in congedo hanno saputo raccogliere con puntuale sensibilità, sono indicatori di splendide sinergie che costituiscono un modello unico nella nostra società e che confermano e rinnovano i forti valori tradizionali racchiusi sotto il nostro glorioso cappello.

    Un altro splendido esempio di collaborazione l’abbiamo espresso sulle piste olimpiche di Torino 2006 , quando gli uomini e le donne con il cappello alpino hanno offerto al mondo un’immagine mirabile di efficienza e di compattezza formale e sostanziale. Ma i momenti di più intensa partecipazione comune li abbiamo vissuti quando la grande famiglia alpina si è stretta compatta intorno alle famiglie dei cinque ragazzi che non sono ritornati, che sono andati avanti a testimoniare come, ancora oggi, si possa donare la propria giovane vita per il bene degli altri.

    Il Capitano Manuel Fiorito, il Maresciallo Capo Luca Polsinelli, il Caporalmaggiore Giuseppe Orlando, il Caporalmaggiore Capo Scelto Giorgio Langella ed il 1º Caporalmaggiore Vincenzo Cardella, caduti in Afghanistan mentre erano impegnati a difendere la speranza , rimarranno per sempre nei nostri cuori. Ed i loro cari, pur comprendendo che niente e nessuno potrà colmare il vuoto profondo lasciato dai loro giovani eroi, potranno contare sempre sulla nostra grande e generosa famiglia alpina.

    Quelli citati sono solo alcuni degli episodi vissuti assieme in questi mesi. Io sono certo che continueremo a marciare insieme, alpini in armi ed alpini in congedo, con il nostro passo cadenzato e sicuro, per difendere e diffondere quel patrimonio di alpinità e di solidarietà umana che ci tramandiamo da generazioni. Un saluto particolare voglio rivolgere al mio giovane capogruppo, all’alpino Marco Scaperrotta del Gruppo Sannitico Morcone.

    La sua generosità ed il suo entusiasmo sono una bella risorsa per la nostra Associazione e per i sanniti. Infine, voglio porgere il mio deferente, rispettoso saluto al Labaro Nazionale dell’Associazione, che tante volte ho avuto l’onore ed il privilegio di scortare, e rinnovare la mia gratitudine al Presidente Nazionale, al Direttore e a tutta la redazione de L’Alpino per l’attenzione dedicata ai nostri reparti in armi, per la sensibilità evidenziata nella condivisione dei nostri problemi e per la vicinanza dimostrataci soprattutto nei momenti più tristi e difficili.

    Viva gli Alpini, viva l’Italia.

    Gen. C A. Ivan Felice Resce