Le cime liguri

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Anche la Liguria ha avuto un posto importante nell’iniziativa 150 Cime. Due le ascensioni compiute dagli Alpini cuneesi del Secondo reggimento della brigata alpina Taurinense: Monte Fronté e Cima Saccarello, rispettivamente lunedì 18 e martedì 19. Partiti dalla base di Nava, in valle Arroscia, cento alpini cuneesi, eredi delle tradizioni del battaglione Pieve di Teco., storicamente formato da liguri, hanno superato complessivamente circa 1800 metri di dislivello. Su entrambe le cime, in presenza dei vessilli delle Sezioni ANA di Imperia e Savona, come di consueto è stata recitata la Preghiera dell’alpino e sono stati accesi i fumogeni tricolori.

Saccarello, Valle Arroscia, Col di Nava, sono nomi cari agli Alpini, che nel primo conflitto mondiale chiamarono proprio “Monte Saccarello” e “Valle Arroscia” due delle decine di battaglioni che vennero costituiti per combattere sull’altopiano di Asiago, in Carnia e in Trentino. Al Col di Nava è invece presente il Sacrario della Divisione Alpina “Cuneense”, l’unità martire che nel 1943 perse in Russia oltre il 90% degli effettivi, e della quale fece parte il battaglione ligure “Pieve di Teco”.

La Liguria è costituita da montagne per oltre l’80 per cento del territorio, tanto da essere considerata “zona di reclutamento montano”.
Tra gli alpini genovesi celebri figurano il Generale sampierdarenese Antonio Cantore, eroe della Prima Guerra Mondiale, e lo Spezzino Alberto Picco, uno dei protagonisti dell’eroica conquista del Monte Nero nel 1915, e fondatore e calciatore dello Spezia Calcio.
Anche nel recente passato due alpini liguri del 2° Reggimento hanno sacrificato la vita per la sicurezza internazionale: il Caporal Maggiore Capo Scelto Giorgio Langella (imperiese, caduto in Afghanistan nel 2006) e il Caporal Maggiore Tiziano Chierotti (di San Remo, caduto anch’egli in Afghanistan nel 2012).