Le pietre millenarie dell’Arena si accendono di verde, bianco e rosso per celebrare i cento anni di storia della Sezione ANA di Verona, fondata l’11 aprile del 1920, tra le prime d’Italia.
Dei festeggiamenti per il Centenario, rinviati una prima volta la scorsa primavera e ora di nuovo congelati sempre a causa dell’emergenza sanitaria, rimane il tricolore che da questa sera e fino a domenica illuminerà i monumenti di piazza Bra. Oltre all’anfiteatro, i colori dell’Italia sono proiettati anche sulla facciata del Palazzo della Gran Guardia mentre su Palazzo Barbieri è proiettato il logo del Centenario.
L’accensione dei monumenti, dalle scalinate del palazzo del Comune, è stata tenuta a battesimo dal presidente dell’ANA Verona Luciano Bertagnoli affiancato dal vicepresidente nazionale dell’ANA Alfonsino Ercole, dal sindaco Federico Sboarina con l’assessore al Decentramento Marco Padovani, dal comandante del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti “Ranger” Marco Manzone, dal presidente della Provincia Manuel Scalzotto, dalla vicepresidente di Agsm lighting Martina Rigo.
Tutti gli altri eventi previsti sono stati annullati. Nonostante ciò, domenica mattina alle 10, in solitaria, il presidente Bertagnoli deporrà una corona al Sacriario Militare, all’interno del cimitero Monumentale, e sotto la targa del 6° Reggimento alpini sulla cinta muraria di piazza Bra, a lato del Palazzo della Gran Guardia. Il presidente dell’ANA Verona sarà affiancato solo dal comandante Manzone. Alla stessa ora, nelle baite alpine dislocate su tutto il territorio tra città e provincia, verranno fatti l’alzabandiera, l’Onore ai Caduti e sarà recitata dai presenti la Preghiera dell’Alpino.
“Tutto era pronto per vivere e condividere insieme alla cittadinanza un evento importante che doveva esaltare l’impegno, la fatica, il servizio nel sociale che da sempre gli Alpini trasmettono e intendono lasciare in eredità a questa società disgregata. Nulla di fatto. Piegati da un virus invisibile che sta distruggendo il tessuto economico e sociale, siamo costretti a ripiegare a tempi migliori. Piegati ma non vinti. In adversa ultra adversa. Contro le avversità oltre le avversità”, ha spiegato da piazza Bra Bertagnoli. “Navighiamo tutti sulla stessa barca con un mare in tempesta ma con grande responsabilità: tutti uniti, tutti fratelli, con spirito di sacrificio dobbiamo superare questo brutto momento e sostenere un messaggio che sia di serenità e di coraggioso ottimismo. Tornerà di certo la primavera, torneremo alla normalità e a fare festa. Viva l’Italia, gli italiani e viva gli alpini”.
“Da stasera la città si accende del tricolore per festeggiare i cento anni degli Alpini veronesi, un omaggio in segno di riconoscenza che mi sento di fare a nome di tutta la città. Per le misure anti contagio, i festeggiamenti in piazza Bra non si sono potuti fare, ma ciò non impedirà ai veronesi di manifestare l’affetto e la gratitudine nei confronti dei loro Alpini, sempre a disposizione della collettività.
Lo hanno dimostrato durante i mesi più duri dell’emergenza sanitaria, lo hanno dimostrato in agosto quando la città è stata duramente colpita alla tempesta e, appena pochi giorni dopo, dalla piena dell’Adige. E lo hanno dimostrato anche in questi giorni, decidendo saggiamente di rimandare, ancora una volta, il momento dei festeggiamenti.
In città, ho sempre voluto che nessuno rimanesse indietro nonostante le molte difficoltà incontrate a causa della pandemia. Se ciò è stato possibile, lo è stato anche grazie a voi, alla vostro esserci sempre, incondizionatamente. Non è un caso se una delle frasi che più mi piace citare l’ho presa proprio dal gergo degli Alpini, ‘le battaglie si affrontano e si vincono sempre in cordata’. Solo così, insieme e facendo squadra, supereremo anche questa difficile prova”, ha aggiunto il sindaco Sboarina.
In tutti i paesi del veronese tra oggi e domenica rimarranno affissi striscioni ricordo nelle rotonde e in alcune delle vie principali dei comuni della provincia. Domenica in piazza Bra sarà possibile assicurarsi una confezione de La Padora dell’Alpino: il dolce che da anni l’ANA Verona prepara e vende per raccogliere fondi.
È fresco di stampa, inoltre, il libro “1920-2020 Sezione Alpini: cent’anni con Verona” (edito da Mediaprint) che in circa 400 pagine racconta nel dettaglio la storia dei cento anni della Sezione veronese dell’ANA vissuta sia dentro che fuori i confini territoriali e nazionali. Il volume, ricco di suggestive immagini storiche contiene tra gli altri approfondimenti, due capitoli di storia della Sezione (uno dal 1920 al secondo dopoguerra; l’altro dagli anni cinquanta ad oggi), quattro capitoli su protezione civile, solidarietà e volontariato, gli alpini e lo sport, agli alpini anziani. E ancora, sezioni su figure ed eventi notevoli, gruppo storico, alpini medagliati, profili biografici inediti di molti personaggi storici.