Il saluto dei vertici Ana alle autorità

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“È una grande emozione per Milano ed i suoi imprenditori, perché imprenditori ed alpini sono uniti dalla cultura del fare, a volte anche contro la ragionevolezza: le penne nere incarnano lo spirito di servizio e sacrificio di cui c’è tanto bisogno, ma che, purtroppo, il nostro Paese sta perdendo”.
Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, ha aperto così l’incontro tra le autorità milanesi ed i vertici dell’Ana, dell’Esercito e delle Truppe Alpine, tenutosi nel salone dell’associazione che riunisce le imprese lombarde.
Un incontro in cui gli alpini, in armi ed in congedo, hanno sottolineato le caratteristiche e le doti che hanno fatto e fanno delle penne nere il corpo probabilmente più amato, con una associazione d’arma, come l’Ana, che non ha eguali al mondo per dimensioni e consenso popolare.
Ma se le parole degli alpini potrebbero anche essere lette come una forma di autocelebrazione, è bastato ascoltare il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, per avere il riscontro della concretezza e veridicità di queste affermazioni: “Gli alpini – ha detto il primo cittadino milanese – operano con le loro tradizioni ed il loro impegno una sintesi perfetta tra passato, presente e futuro. La loro importanza è così anche quella della narrazione a beneficio delle nuove generazioni; per questo la loro Adunata è un motivo fondante per tutti il Paese”. Scherzando con gli ospiti, tra cui c’era anche l’ex ministro della difesa, senatrice Roberta Pinotti, Sala ha anche ricordato di aver svolto il servizio militare in Aeronautica “ma tra i miei rimpianti c’è quello di non aver fatto l’alpino… magari nella prossima vita”. Antonio Rossi, pluricampione olimpico, responsabile per lo sport della Lombardia, ha ricordato i suoi mesi di naja alpina, a Brunico, sottolineando che quello delle penne nere “è uno stile di vita che fa la differenza”.
I generali Claudio Berto, comandante delle Truppe alpine, Salvatore Farina, Capo di Stato maggiore dell’Esercito (con origini di trasmettitore alpino) e Claudio Graziano, presidente del Comitato militare dell’Unione Europea, hanno disegnato una figura dell’alpino soldato moderna, sempre professionale ed abituata alle operazioni in ambienti difficili ed a volte ostili. Evidenziando anche l’efficace e sperimentata sinergia tra gli assetti in armi e la Protezione civile Ana nell’impiego in caso di calamità naturali; sinergia che è stata sperimentata positivamente nel corso dell’ultimo anno con la grande esercitazione Vardirex, svoltasi tra Veneto, Piemonte ed Abruzzo.
L’incontro in Assolombarda, moderato dal direttore dell’Alpino Bruno Fasani e da Stefano Filippi, scelto dall’Ana nel 2017 come giornalista dell’anno, è stato l’occasione per consegnare un contributo di 15mila euro a Comunità Nuova Onlus che fondata da don Gino Riboldi svolge da 45 anni un’opera di assistenza nel campo del disagio. Riconoscimenti sono andati anche alla Fondazione Asilo Mariuccia (che assiste da 117 anni le donne in difficoltà) ed all’Opera San Francesco, che ha fornito ai bisognosi nella sola Milano in 12 mesi 726mila pasti e 12mila giornate di accoglienza.
L’intervento conclusivo del presidente nazionale dell’Ana Sebastiano Favero è stato incentrato sulla necessità impellente di formare i giovani attraverso un servizio obbligatorio per il Paese, incentrato sul metodo alpino del fare squadra “perché gli alpini sanno bene che le mete si raggiungono in cordata”.