IL MISTERIOSO VOLO DI CHARLIE FOUR

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Siamo in presenza di un libro scritto dal col. delle Trasmissioni alpine Salvatore Parisi, in difesa della memoria del figlio Giuseppe, capitano degli alpini, Caduto nel Libano meridionale. L’elicottero che il capitano pilotava precipitò la sera del 6 agosto 1997 per cause imprecisate causando la morte di due ufficiali, un sottufficiale e un carabiniere italiani e di un sergente irlandese.

L’autore del libro, osservatore dell’ONU per parecchi anni in quelle zone, non è convinto dei risultati cui arrivarono le commissioni né delle sentenze che i tribunali civili e militari emisero negli anni. Egli sostiene che si tese a chiudere la pratica accreditando una causa di forza maggiore che stride contro le prove raccolte e contro le dichiarazioni di civili del posto e di militari irlandesi a presidio dell’area di competenza posta di fronte alle posizioni dei miliziani maroniti alleati di Israele. La domanda che Salvatore Parisi si pone è semplice nella sua drammaticità: “L’elicottero cadde perché colpito dai soldati maroniti o per malfunzionamento del suo turbomotore?Oppure per le due cause una conseguente all’altra?”.

È per trovare una risposta che Salvatore Parisi ha scritto questo libro, che è un appassionato appello alle autorità militari, civili e religiose perché sia fatta chiarezza e sia riconosciuto all’equipaggio e ai trasportati il rango di Caduti per ideali addirittura superiori all’amor di Patria. Il libro si articola in una prefazione, cinque capitoli, una conclusione, un’appendice sulla storia del Libano, indispensabile per meglio capire la situazione israelo libanese palestinese ancor oggi nodo inestricabile. Venti sono gli allegati, alcuni dei quali con le testimonianze di quanti furono presenti al tragico incidente o che furono parte in causa negli anni seguenti.

Invitiamo il lettore a leggere con attenzione la prefazione, il quarto capitolo e le testimonianze perché è lì che il col. Parisi esprime con coraggio i propri dubbi invocando una giustizia per il figlio e per i suoi compagni di equipaggio. I punti interrogativi che costellano queste parti del volume dimostrano quanto fitta sia la zona d’ombra sull’incidente. È un’indagine protrattasi negli anni e condotta con certosina pazienza da un padre che non si rassegna all’oblio cui sembrerebbe condannata la memoria del proprio figlio. Un’indagine condotta con forza d’animo e con tenacia senza nulla concedere a facili isterismi.

L’autore si chiede se non siamo di fronte a Caduti “Figli di un dio minore”. Considerazione amara, pensando che il capitano Beppe Parisi ha avuto riconoscimenti dal contingente ONU irlandese, dalle FF. AA. libanesi, dalla Comunità ebraica in Italia e da tre sindaci di città che in qualche modo ebbero rapporti con il Caduto. Ma nulla dallo Stato italiano. Il colonnello sa dipanare una matassa dove maneggi politici e comportamenti bizantini sovranazionali si mescolano e si annodano; un groviglio che ha coinvolto l’equipaggio italiano e l’ospite irlandese in missione di pace consegnando alla causa di quella stessa pace le loro giovani vite.

Dopo il disastro molti errori sono stati commessi e Parisi li denuncia uno per uno lasciando che il lettore tragga le conclusioni; ma è certo che, almeno per ora, l’angoscioso dubbio contenuto nella domanda iniziale (fu incidente o intervento a fuoco?) non ha avuto soluzione. Noi ci troviamo di fronte a quattro soldati italiani, tra cui un alpino, che per senso del dovere e per amore della Libertà hanno offerto le loro vite alla causa dell’umanità senza aver ottenuto riconoscimento ufficiale alcuno.

Cesare Di Dato

SALVATORE PARISI

IL MISTERIOSO VOLO DI “CHARLIE FOUR” UN ALPINO IN MEDIORIENTE

Pag. 304 – euro 14,00 Koinè Nuove Edizioni – Roma Tel. 06/52247979 – www.edizionikoine.it