Un aggregato di "manutengoli"

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Nell’editoriale di aprile c’è scritto: “È retorica chiedere di tornare a rendere obbligatorio il servizio militare? È cultura di destra come sostiene qualcuno?” Lei ricorda chi ha votato a favore della sospensione dell’obbligo di leva in Italia? E chi ha votato contro? 

Quasi tutta la destra votò per l’eutanasia, assieme con i partiti che andavano per la maggiore. Ero rimasto sorpreso che la destra fosse la bestia nera della leva obbligatoria. In parlamento rimasero isolati, Rifondazione Comunista e i Verdi, che si opposero assieme con altri sparuti parlamentari. Berlusconi capo della destra affermò: “Ora i nostri giovani non dovranno più perdere un anno”. Lo ha ricordato anche l’alpino Mario Nonini della Sezione di Colico, nel novembre 2016. Nel novembre 2000 chiedevo alla direzione di Milano se fosse obbligo morale votare per i succitati partiti che avevano difeso la naja. Parazzini mi rispose preoccupato che non intendeva quello che io avevo inteso, a seguito degli scritti su L’Alpino che avevano palesemente invitato a non votare per i “candidati” che sostenevano l’eliminazione del servizio obbligatorio. Oltretutto lo stesso direttore di allora Cesare Di Dato aveva definito percentuali “bulgare” le votazioni parlamentari a favore del servizio militare professionale. Su L’Alpino di novembre 2000 appariva una foto di un alpino, piangente, per quello che stava per succedere e riportava la seguente didascalia: “Gli alpini sono considerati solo quando servono? Attenti, politici, anche gli alpini, i loro familiari, i loro amici sono elettori, apartitici sì, apolitici no, “vangelo” politico Ana”. Se oggi la destra (ma tutta la destra?) ritiene opportuno rivedere la questione e reintrodurre una “pseudo naja” con quali obiettivi? Per rieducare un popolo? Per conservare valori inestimabili? Per impostare dal punto di vista tecnico-militare una nuova difesa della Patria, insomma per risolvere il tutto? Questo Stato cioè questi governanti non saranno in grado di porre rimedio, Montanelli li aveva definiti un aggregato di “manutengoli”.

alpino della Julia Graziano Ronchi Gruppo di Agordo, Sezione Belluno

In attesa di conoscere cosa sia destra e cosa sinistra (oggi neppure Nanni Moretti lo sa più), resta la speranza che maturi nella coscienza collettiva l’idea dell’importanza di educare le nuove generazioni a sentirsi parte di una Nazione e non soltanto fruitori di servizi.